mercoledì 10 gennaio 2024

Gorbio, villaggio dal fascino autentico

 

Gorbio con le sue pittoresche stradine, la sua severa rocca, le case colorate e le finestre dipinte, emana un fascino unico. E’ una meta che attira coloro che cercano un'esperienza autentica, a due passi da Mentone e Monaco.

Approfittando di una breve vacanza al Villaggio dei Fiori di Sanremo, il primo giorno del 2024, sono andato nella vicina Costa Azzurra, che conosco molto bene e ne ho più volte raccontato le bellezze. La “bionda” Mentone, l’ho trovata piuttosto affollata, così come il vicino e perennemente verde promontorio di Cap Martin. Qui, è stato impossibile sostare lungo la panoramica Av. W. Churcill che circumnaviga il capo. Così ho deciso di puntare sull’entroterra per andare a visitare il “village perché” di Gorbio, abbracciato alle aspre colline calcaree che segnano il passaggio dalla Liguria alla Provenza.


 Dopo Roquebrune-Cap Martin ho lasciato il primo tratto della mitica “Grand Corniche” (una delle tre strade panoramiche che incorniciano la Costa Azzurra) e dopo una spettacolare vista su Montecarlo, ho deviato sulla D50. Questa dinoccolata carrozzabile è piuttosto stretta, zeppa di curve e tornanti e chi vuol raggiungere Gorbio in camper (il paese possiede un piccolo camping) è consigliabile l’utilizzo della D23 che inizia a Mentone.


IL PAESE DELL’”OLMO”

A Gorbio, entrambe le direttrici stradali (10 km) confluiscono nella fotogenica Place de la Republique impreziosita da case dai colori pastello e ombreggiata da un maestoso olmo vecchio di 300 anni.  In piazza c’è anche una locanda che propone piatti provenzali.

Da Place de la Republique, si dipartono le due sinuose stradine principali (Rue Garibaldi e Rue Massena), che con leggera pendenza risalgono il crinale della collina fino alla torre Lascaris. Il resto è un tripudio di stretti vicoli, passaggi coperti, scalinate, incantevoli piazzette che ospitano vecchie fontane, case antiche di pietra viva e con le porte e le finestre colorate, che conferiscono un peculiare fascino all’ambiente.





A PASSO LENTO PER LE VIE DEL BORGO

Basta poco più di mezzora per visitare il villaggio e non c’è bisogno della mappa. Ho centellinato la passeggiata soffermandomi e fotografando i dettagli e gli angoli curiosi come le “crèches animées“, i presepi animati (sempre presenti), immerso in un’atmosfera autentica. Non ho incontrato nessuno, se non un’affabile bambina che mi ha salutato: “bon jour monsieur” e un micio biondo sul davanzale di un’antica finestra.


Camminando per Rue Garibaldi ho incontrato la piccola e pittoresca piazza che ospita il lillipuziano municipio (un tempo ospitava una prigione) e la bella fontana del Conte di Malaussène.

Attraversato un archivolto, un “coup de coeur”: la colorata facciata  della Chiesa di San Bartolomeo, il cui interno ospita numerose opere di arte sacra. Accanto alla chiesa ho ammirato un bel colpo d’occhio sulla Cappella dei penitenti bianchi e sulle vecchie case.


UN FOTOGENICO ANGOLO DI GORBIO

Salendo per scalette di pietra ho raggiunto una pittoresca piazzetta ombreggiata dall’imponente palazzo dei Conti di Malaussène (XVII secolo) e dalla Torre Lascaris che ospita un piccolo museo. 


Gorbio per diversi secoli fece parte della Contea di Nizza, in particolare come parte del Regno dei Savoia. Nel 1860 fu annesso alla Francia.



Sono rimasto per qualche minuto ad ammirare la scenografia di questo angolo di Gorbio, con lo sfondo di montagne che superano i mille metri, infine, percorrendo la pittoresca Rue Gambetta ho raggiunto Place de la Republique.

Il villaggio di Gorbio è stato una piacevole e rilassante sorpresa, come lo è stato il borgo di Sainte-Agnés abbarbicato alla montagna a 9 km da Gorbio.



 

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