mercoledì 24 dicembre 2025

Betlemme, la luce del natale dopo due anni di buio


Dopo due anni di guerra, isolamento, disoccupazione e miseria, a Betlemme la luce della speranza si è riaccesa con il grande albero di Natale in Piazza della Natività. Sono tornati i turisti e i pellegrini, richiamati da una luce capace di superare barriere e ostacoli.
Betlemme è stata una delle tappe del nostro pellegrinaggio in Terra Santa nell’ottobre 2019.

In  Terra Santa

La Terra Santa è un territorio indecifrabile, culla di civiltà millenarie e di tre grandi religioni: ebraismo, islam e cristianesimo. È però anche una terra segnata da accese controversie politiche tra Israele e Palestina, che spesso sconfinano in azioni di guerra pesanti e disastrose. Per questo visitarla non è un viaggio come tanti altri.

Un pellegrinaggio in Terra Santa si trasforma in un’esperienza emotiva, densa di suggestioni, che va oltre la dimensione puramente religiosa. Anche da un punto di vista laico, la curiosità rende questo viaggio di grande impatto, grazie a una straordinaria ricchezza storica, culturale e paesaggistica.


Betlemme oggi

Durante gli ultimi due anni, nel centro storico di Betlemme, a pochi passi dalla Basilica della Natività, molti edifici sono stati abbandonati e altri versano in condizioni fatiscenti. Un tempo erano negozi e abitazioni, in gran parte di proprietà di cristiani, fuggiti dalla furia di un conflitto che serpeggia ancora oggi, silenzioso, per le strade della città dove è nato Gesù.



 Da questo Natale le cose sono cambiate. La città si è animata di nuova speranza: gli artigiani sono tornati, i negozi hanno riaperto, le funzioni dell’Avvento sono di nuovo affollate e il grande albero di Natale, allestito da operai palestinesi, splende di luci in Piazza della Natività. Sono tornati i mercatini di Natale.



 C’è ottimismo e voglia di fare. Abu Mazen ha annunciato il restauro della Grotta della Natività come segno di una luce nuova per la Palestina cristiana.

Il ricordo del 2019

Betlemme è una tappa imprescindibile per i pellegrini che intendono seguire le orme di Gesù. E’ qui che ha avuto inizio la sua storia. Betlemme (in ebraico Beit Lehem) è una città della Cisgiordania, sotto il controllo dell’Autorità Nazionale Palestinese;  dista una decina chilometri da Gerusalemme e circa settanta dalla Striscia di Gaza.


 Il breve percorso stradale che da Gerusalemme conduce a Betlemme è segnato dal serpeggiante e antiestetico “muro della vergogna”, tre volte più alto e due volte più largo dell’ex muro di Berlino. Questa muraglia, costruita per impedire atti terroristici, separa Gerusalemme da Betlemme. Il suo tortuoso tracciato serve però, a “strappare” territorio palestinese rispetto a quello fissato dagli Accordi Oslo. Gli estenuanti controlli dei soldati israeliani ai check-point rallentano ulteriormente i tempi di arrivo a Betlemme.

Betlemme al primo impatto, non ci è apparsa esteticamente pittoresca, fatta eccezione per  Piazza della Mangiatoia, dominata dalla mole imponente della Basilica della Natività. Da qui si diramano le strade e i vicoli della città vecchia, tra botteghe e laboratori artigiani, particolarmente affascinante nelle ore serali. 


La strada più frequentata e densa di botteghe d’artigianato ci è sembrata la Via della Stella ( Patrimonio UNESCO dal 2012), così chiamata in ricordo della cometa che guidò i Re Magi.

Betlemme, i luoghi della memoria

I principali punti d’interesse di Betlemme sono naturalmente i luoghi di culto cristiani, la cui icona principale è la Basilica della Natività, fatta costruire dall’imperatore Costantino e riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

La basilica presenta cinque navate ricche di candelabri, vetrate colorate e antichi mosaici. Al piano sottostante (per accedervi in certi orari la coda è lunghissima)  una stella d’argento incastonata in una lastra di marmo indica il luogo esatto, secondo la tradizione, è nato Gesù. 


 E’ la Grotta della Natività che, alla luce tremolante delle lanterne, è permeata da un’atmosfera intima e raccolta. Vivere questa esperienza stato profondamente emozionante.

Santa Caterina e i francescani

Accanto alla Basilica della Natività  sorge il convento francescano di Santa Caterina, preceduto da un elegante chiostro in pietra rosa. I francescani gestiscono la “Casa Nova” struttura d’accoglienza per i pellegrini, dotata di servizi alberghieri di buon livello.


 La Chiesa di Santa Caterina  è celebre per ospitare la Messa di Mezzanotte della vigilia del Natale, officiata dal Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa e trasmessa in mondovisione.


Altri luoghi di Betlemme che richiamano i primi giorni della vita di Gesù sono la Grotta del Latte, dove secondo la tradizione Maria allattò il Bambino, e il Campo dei Pastori: un edificio rotondo, sormontato da una cupola, costruito in memoria dei pastori che lasciarono il loro gregge per andare incontro a  Gesù.


La luce che ritorna

Ripensando oggi alla Betlemme visitata nel 2019, il contrasto con la città segnata dagli ultimi anni è evidente. Eppure proprio qui, dove il buio sembra spesso prevalere, la luce continua a tornare. Non è soltanto quella delle luminarie o del grande albero in Piazza della Natività, ma una luce più profonda, fatta di presenze che resistono, di botteghe che riaprono, di pellegrini che tornano a percorrere le strade della città.



 Betlemme resta così: fragile e ferita, ma ancora capace di parlare al mondo. Perché il Natale, in questo luogo più che altrove, non è solo una ricorrenza, ma un segno di speranza che si rinnova.

Nessun commento:

Posta un commento