martedì 11 novembre 2025

Dove il vino diventa architettura: il Carapace di Arnaldo Pomodoro


Sulle colline tra Bevagna e Montefalco, immerso nella luce morbida della Valle Umbra, sorge il Carapace: la cantina-scultura della Tenuta Castelbuono, progettata da Arnaldo Pomodoro per la famiglia Lunelli. Un’architettura unica al mondo, dove il vino si fonde con l’arte e il paesaggio.
La cantina Carapace nel 2025 festeggia il ventesimo anniversario.

La Valle Umbra

La Valle Umbra è uno dei paesaggi più poetici dell’Italia centrale: una conca luminosa adagiata tra i Monti Martani, le pieghe dell’Appennino e il Monte Subasio. Lo scrittore francese René Schneider la definì “l’Umbria davvero umbra”, e non è difficile intuirne il motivo. Qui convivono armoniosamente vigneti, uliveti e borghi carichi di storia come Assisi, Spello, Bevagna, Foligno e Montefalco. Senza dimenticare le “sacre” acque del Clitunno. Una terra che, in ogni stagione, diffonde una luce morbida e un’atmosfera quasi mistica.

Bevagna e il fiume Clitunno

Una cantina a forma di tartaruga

In questo scenario si inserisce una delle cantine più singolari al mondo: il Carapace della Tenuta Castelbuono, proprietà della famiglia Lunelli, noti per il Ferrari di Trento. La cantina si raggiunge da Bevagna lungo la SP403 verso Cannara (il paese famoso per la cipolla). Dopo Cantalupo si imbocca una zigzagante stradina che sale tra i vigneti, fino a una collina sormontata da un grande dardo rosso, opera di Arnaldo Pomodoro: un segno che indica il dialogo tra terra e cielo e annuncia l’ingresso al Carapace.


Il sogno dei Lunelli e l’idea di Pomodoro

L’idea nacque da Gino Lunelli: creare una cantina che fosse al tempo stesso architettura, scultura e spazio produttivo, perfettamente integrata nel paesaggio umbro. 

Gino Lumelli e Arnaldo Pomodoro

Pomodoro, dopo il primo sopralluogo nel 2005, comprese la delicatezza del contesto: la stessa luce e armonia che aveva ispirato Piero della Francesca e il Perugino. Da qui nacque la forma di un guscio di una grande tartaruga, simbolo di stabilità e longevità, come il Sagrantino Montefalco. La realizzazione della cantina ha richiesto sei anni di lavoro.

"La mia scultura non doveva imporsi, ma respirare con la collina. Doveva essere parte del cammino della luce", aveva detto il Maestro Pomodoro.
La visita al Carapace 

La struttura colpisce già da lontano, ma è entrando nel Carapace che la sorpresa cresce. Sotto il grande guscio in rame, un intreccio di travature ad arco ricorda lo scheletro di una tartaruga. Le grandi vetrate curve incorniciano la Valle Umbra come fossero quadri viventi, mentre il pavimento in porfido trentino, disposto in ellissi concentriche, amplifica il senso di armonia con il paesaggio.




Lo spazio di accoglienza è essenziale e luminoso, arredato con tonalità calde che richiamano il colore del vino. Qui si degustano i vini della Tenuta Castelbuono, immersi in un’atmosfera rilassata. Il protagonista è il Sagrantino, vino austero e profondo, noto fin dall’epoca romana e citato da Plinio il Vecchio.



La barricaia: il cuore della tartaruga

Dal salone una scala elicoidale conduce nel ventre della tartaruga, dove si apre la barricaia. Lo spazio, morbido e silenzioso, ha l’atmosfera di un tempio antico dedicato al tempo: qui il vino riposa e si evolve lentamente nelle botti e nelle barrique.



All’esterno, il paesaggio progettato dal paesaggista Ermanno Casasco dialoga con quello naturale. Vegetazione autoctona, colori che cambiano con le stagioni e linee che seguono le colline rendono il Carapace un corpo vivo nel territorio. 



E per godere del bellissimo e riposante paesaggio umbro, con Assisi sullo sfondo, con un calice di Sagrantino in mano, la zona outdoor ospita dei gazebo arredati con comode poltrone e divanetti.
Carapace non è solo una cantina: è un invito a fermarsi, ad ascoltare il paesaggio e a lasciarsi toccare dalla sua luce antica





Carapace, cantina pluripremiata

Tanti i premi ottenuti da questa cantina: subito dopo l’inaugurazione il Carapace ha ricevuto il Premio UNESCO “La Fabbrica nel Paesaggio” e fra i più recenti riconoscimenti internazionali, l’inserimento tra le 50 migliori cantine al mondo dai World’s Best Vineyards 2024, con il prestigioso titolo di “Highest New Entry”, al venticinquesimo posto.


I vini della Tenuta Castelbuono

La cantina è specializzata nei vini simbolo del territorio di Montefalco.

Montefalco Rosso
Un blend di Sangiovese, Sagrantino e altre uve locali. Profumi di frutta rossa e spezie, gusto morbido e piacevole. Perfetto per un primo umbro, come strangozzi al tartufo.

Montefalco Sagrantino
Il grande protagonista del territorio. Strutturato, intenso, longevo. Tannino importante, profondo, ideale per carni rosse, cacciagione o per essere gustato da meditazione.

Sagrantino Passito
Una chicca storica: la versione dolce del Sagrantino, con note di prugna secca, fichi e cioccolato. Ottimo con dolci alle mandorle o cioccolato fondente.

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Come arrivare
La Tenuta Castelbuono si trova tra Bevagna e Montefalco, in provincia di Perugia.Da Bevagna si segue la SP403 verso Cannara; superata la località di Cantalupo si svolta per una stradina sterrata che sale tra i vigneti. Sulla sommità della collina, il grande “dardo” rosso di Arnaldo Pomodoro segnala l’arrivo al Carapace.
Per informazioni e prenotazioni: www.tenutacastelbuono.it 




















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