Tra le acque limpide della Provenza e i colli silenziosi del Veneto si snoda il filo della vita di Francesco Petrarca. Visitare Fontaine de Vaucluse e Arquà Petrarca significa seguire le tracce di un poeta che trasformò il viaggio in ricerca, e la bellezza in versi eterni.
Sono due estremi di un unico cammino, quello di Francesco Petrarca — poeta, viaggiatore e uomo inquieto — che tra la luce di Provenza e il silenzio e la dolcezza dei Colli Euganei cercò di cogliere l’essenza della sua anima.
| Il fiume La Sorgue a Fontaine de Vaucluse |
A Fontaine de Vaucluse il giovane Petrarca trovò ispirazione e tormento, l’amore per Laura e la ricerca della celebrità. Ad Arquà, invece, scelse il silenzio e la contemplazione, come a chiudere il cerchio della vita.
Visitare
questi luoghi, per me, ha
significato entrare in dialogo con il poeta, attraversare i paesaggi che lo
ispirarono, ascoltare ancora l’eco dei suoi versi in momenti diversi della mia esistenza.
Fontaine de vaucluse “chiare, fresche et dolci acque”
Ho visitato Fontaine de Vaucluse molti anni fa, durante uno dei nostri viaggi in Provenza, attratti dal nome e dal richiamo della celebre sorgente.
Arquà Petrarca, invece, è arrivata più tardi (un
anno fa) in un solitario viaggio, in un giorno di quiete tra i Colli Euganei.
La sorgente della memoria
Fontaine de Vaucluse, paese solitario addossato ad una spettacolare falesia, emana magia e mistero, grazie alla sua famosa sorgente che sgorga da oltre 300 metri di profondità e alimenta lo scorrere del fiume Sorgue.
L’acqua è ancora “chiara e fresca”, come ai tempi del Petrarca, che qui visse a lungo poiché il padre (esiliato da Firenze con la famiglia) lavorava come notaio alla corte pontificia di Avignone.
Un borgo di luce e silenzi
Fontaine de Vaucluse è un borgo romantico e scenografico: l’acqua verde della Sorgue, le antiche case con gli scuri colorati, le pale dei mulini ad acqua, i ristorantini affacciati sul fiume.
Per
raggiungere la sorgente, fonte d’ispirazione del poeta, risalimmo il corso del
fiume (qui impetuoso) evitando il percorso lungo la riva destra, troppo
affollato di bancarelle di souvenir che stonavano con l’incanto del luogo.
Scegliemmo
invece il sentiero più tranquillo che parte nei pressi della casa del Petrarca,
dove il poeta visse dal 1337 al 1353.
Arquà Petrarca: quiete perfetta sulla “dotta soglia”
Francesco Petrarca conosceva bene il Veneto: aveva soggiornato a Padova e visitato più volte i Colli Euganei. Furono la tranquillità della vita e la bellezza della natura a convincerlo a fermarsi ad Arquà, stanco della mondanità delle corti.
| Scorcio sulla casa del Petrarca |
Qui
visse gli ultimi anni della sua vita, dal 1370 al 1374.
Sono arrivato ad Arquà Petrarca nell’ottobre del 2024, e ciò che mi ha affascinato è stata l’atmosfera sospesa che avvolge il piccolo borgo, rimasto intatto nel suo fascino medioevale. La natura contribuisce in modo determinante a creare questa immagine, con la “ghirlanda” dei colli che lo abbraccia e la vegetazione rigogliosa che ne addolcisce i contorni.
Il tempo sospeso di Arquà
Arquà, si sviluppa intorno a due piccole
piazze collegate da una via ripida e tortuosa, fiancheggiata da un’alta
muraglia.
Nella piazzetta inferiore, tra la chiesa di S.Maria (custodisce una notevole la tela di Palma il Giovane) e i palazzi trecenteschi palazzi, si trova il grande sarcofago in marmo rosso di Verona, che conserva le spoglie del poeta.
La piazzetta superiore, detta di S. Marco per la presenza della colonna con il leone della Serenissima, racchiude una parte dell’antica Loggia dei Vicari.
| Piazza San Marco e la colonna con il leone della Serenissima |
“La piccola e graziosa casetta” del Petrarca
La casa del Petrarca, costruita nel XIV secolo, ampliata nel XVI e restaurata tra il 1913 e il 1923, ha linee essenziali e una graziosa loggetta al primo piano, da cui si gode un incantevole panorama sui Colli Euganei.
All’interno la casa conserva in gran parte il suo aspetto originario: stanze piccole, decorate con pitture ispirate al Canzoniere, che ospitano una mostra permanente di opere e cimeli del poeta.
Particolarmente suggestiva la Sala del Camino, con oggetti tratti dall’”Africa”, il capolavoro in latino del Petrarca e la curiosa Stanza della Gatta, dove è conservata imbalsamata la “micia” tanto amata dal poeta.
La
visita alla casa dona un senso di serenità e raccoglimento, come se il tempo
avesse rallentato il passo..
Non ho lasciato il borgo senza sorseggiare un bicchierino di “brodo di giuggiole”, liquore tipico di Arquà Petrarca, piccolo gioiello inserito tra i Borghi più Belli d’Italia.
INFO PER IL VIAGGIATORE
Fontaine de Vaucluse (Francia)
·
Regione:
Provenza, dipartimento di Vaucluse
·
Distanze:
circa 30 km da Avignone
·
Da
vedere: sorgente della Sorgue, casa del Petrarca, museo della carta,
passeggiata lungo il fiume
·
Visitare
la vicina cittadina di Isle-sur-la-Sorgue, celebrata anch’essa dal Petrarca
·
Periodo
consigliato di visita: primavera e inizio autunno
·
Arquà Petrarca (Italia)
·
Regione:
Veneto, provincia di Padova
·
Distanze:
25 km da Padova, 80 km da Venezia
·
Da
vedere: casa del Petrarca, chiesa di Santa Maria, tombe del poeta,
·
Specialità
locali: brodo di giuggiole,
olio dei Colli Euganei, vini DOCG
· Ristorante consigliato: Osteria Al Guerriero
·
Periodo
consigliato: tutto l’anno

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