Un itinerario che scende nel cuore della terra e risale verso pietre cariche di storia: le Grotte di Frasassi, il Tempio del Valadier, l’Abbazia di San Vittore e i borghi di Genga, Pierosara e Sassoferrato raccontano le Marche più autentiche.
Il volto segreto delle Marche
Prima c’è il buio. Un buio profondo, antico, che profuma di roccia e silenzio. È nelle Grotte di Frasassi che le Marche mostrano il loro volto più segreto, quello scavato e modellato dal tempo e dall’acqua. Camminare tra queste cattedrali sotterranee significa abbandonare per breve tempo la dimensione quotidiana e lasciarsi guidare dallo stupore, mentre stalattiti e stalagmiti raccontano una storia che precede l’arrivo dell’uomo.
Poi, dal cuore sotterraneo di Frasassi alla luce quasi irreale che avvolge la sagoma geometrica del Tempio del Valadier, all’atmosfera fuori dal tempo dell’Abbazia di San Vittore alle Chiuse (sobria e romanica), e che si diffonde nei borghi di Genga, Pierosara e Sassoferrato. In questo breve viaggio tra ombra e bellezza, tra stupore e arte del buon vivere ho capito che le Marche non sono solo una regione da attraversare, ma un luogo da ascoltare.
La nascita di una meraviglia
Il Monte Valmontagnana domina il punto in cui le gole di Frasassi e della Rossa ( facenti parte del Parco Naturale Regionale Gola della Rossa e di Frasassi) si incontrano, in un territorio fortemente carsico.
Fu su questa montagna (a sx nella foto) che, nel settembre del 1971, un gruppo di giovani speleologi del Gruppo Speleologico Marchigiano (allora nel CAI Ancona) individuò un pertugio sospeso sopra una grande cavità sotterranea, battezzata Grotta Grande del Vento. Da quella prima esplorazione ne seguirono altre che rivelarono un universo di sale monumentali e concrezioni spettacolari: le Grotte di Frasassi, uno dei più affascinanti paesaggi ipogei d’Europa, modellato lentamente dalla natura in milioni di anni.
Là dove non splende mai il sole
Superati i tornelli all’ingresso, un lungo tunnel scavato nella roccia conduce a porte radiocomandate: l’ingresso alle Grotte di Frasassi ha qualcosa di cinematografico, da film di agenti segreti.
Poi,
all’improvviso, lo spazio si apre e il mio stupore prende il sopravvento. L’Abisso Ancona – già Grotta Grande del Vento - è tra le
cavità più vaste d’Europa; una cattedrale sotterranea dove lo sguardo si perde
tra volumi e distanze vertiginose.
Se la triestina Grotta Gigante potrebbe contenere San Pietro, qui troverebbe posto il Duomo di Milano. A oltre 200 metri di altezza si intravede il pertugio da cui entrarono gli esploratori nel 1971 (un pugno di adolescenti, una tuta e un cordino in vita – dal libro “L’emozione della Vita”).
In
questo spazio monumentale, dominato dalle immense stalagmiti dei “Giganti”,
sono andati in scena eventi unici, come i concerti di Andrea Bocelli e de Il Volo.
Continuo a chiamarle emozioni
Sala dopo sala, lungo passerelle sospese, accompagnato da Andrea (la mia press trip coordinator) e da una competente guida, ho preso atto della smisurata pazienza della natura. Stalagmiti e stalattiti crescono impercettibilmente, pochi millimetri in anni, creando forme che evocano animali, piante e oggetti: l’Orsa, le canne d’organo della Sala Grand Canyon, le sottili “candele” di roccia nella Sala della Candeline.
Qui non entrano né luce né aria: l’illuminazione artificiale disegna un’atmosfera sospesa, quasi mistica, interrotta solo dal gocciolio dell’acqua.
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| La Sala dell'Orsa |
Le dimensioni ingannano: la celebre “Spada di Damocle”, nella Sala 200, sembra minuta ma misura oltre sette metri e pesa otto tonnellate. Dalle sale Infinito e dell’Orsa si ripercorre l’itinerario a ritroso, riscoprendo le grotte da una prospettiva completamente diversa e affascinante.
Per mappa e descrizione dettagliata
del percorso, il sito ufficiale delle Grotte
di Frasassi è una guida completa e puntuale.
Un piccolo mondo in una sola valle
A
poca distanza dall’universo sotterraneo delle Grotte di Frasassi, lungo la valle del torrente Sentino, si concentrano straordinarie
emergenze architettoniche e borghi raccolti, spesso trascurati dal turismo
frettoloso. Dal tempio del Valadier all’Abbazia di San Vittore alle Chiuse,
fino ai centri di Pierosara, Genga e Sassoferrato, dove tutto sembra seguire un ritmo diverso: lento,
misurato, profondamente legato alla natura.
Higlight
§ Tempio del
Valadier: un’architettura nella roccia
Nella gola percorsa dal torrente Sentino, un suggestivo percorso pedonale in salita porta alla Grotta del Mezzogiorno che accoglie sotto la sua immensa volta il tempio del Valadier (architetto neoclassico). Voluto da papa Leone XII (originario di Genga), come rifugio per i pellegrini in cerca di perdono, l’edificio sorprende per la sua forma ottagonale, candida e perfettamente geometrica. Poco distante, c’è il minuscolo Eremo di Santa Maria Infra Saxa che sembra dialogare con la pietra della grotta.
- San Vittore alle
Chiuse: Romanico e silenzio
Vicino alla biglietteria delle Grotte di Frasassi e al parcheggio La
Cuna, sorge un minuscolo agglomerato di case, un bar d’altri tempi, un
ristorante, un romantico panorama sul torrente Sentino, ma soprattutto, la
scenografica presenza della romanica Abbazia
di San Vittore.
Accanto, abbiamo visitato il Museo Archeologico e Speleologico che racconta secoli di presenza umana in armonia con il territorio.
- Pierosara: un
bell’esempio di tranquillità e sobrietà di vita
Si sale per pochi chilometri da San Vittore per raggiungere questo borgo costituito da poche case in pietra e una torre medioevale che veglia sulle Gole di Frasassi. Pierosara è un microcosmo raccolto, dove il tempo sembra essersi fermato e il silenzio diventa parte integrante dell’esperienza di visita. E la torre medioevale posta in posizione panoramica evoca la struggente storia d’amore di Piero e Sara.
- Genga: Il borgo che
custodisce Frasassi
Abbiamo varcato la porta d’ingresso
del borgo medioevale di sera e mi apparso subito un luogo incantato: vicoli
deserti, luci soffuse, le casette in pietra bianca e rosata, la chiesa nuova
dell’Assunta, l’imponente facciata del palazzo signorile dei Conti del Genga (la famiglia di
appartenenza di papa Leone XII).
Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, Genga è un borgo discreto e ordinato, punto di riferimento naturale per la valle. Ospita un museo sorprendente, un contenitore di arte e storia del territorio: dalla Venere paleolitica di Frasassi alla Madonna con il Bambino (attribuita al Canova) passando per opere d’arte di grande spessore artistico.
- Sassoferrato:
storia e panorami
Inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, Sassoferrato, che sorge nei pressi dei resti della città romana di Sentinum (famosa per la battaglia del 295 a.C. tra i Romani e i Galli, Umbri e Sanniti), unisce un tessuto urbano fatto di vicoli e piazzette pittoresche, palazzi nobiliari a una vivace dimensione culturale. Oltre alla Rocca di Albornoz (XIV secolo) che domina dall’alto, il borgo ospita numerosi musei: tra questi, spicca il MAM’S – Galleria d’Arte Contemporanea, spazio dinamico e sorprendente che dialoga con il linguaggio dell’arte attuale. Visitandolo mi sono reso conto che anche un piccolo borgo possa essere luogo di sperimentazione e creatività.
Fabriano, la carta che racconta il
mondo
A pochi chilometri dalla valle di Frasassi, Fabriano aggiunge al viaggio una tappa finale di forte identità culturale. Un’autentica perla inserita nel press tour personalizzato organizzato con sapienza e professionalità dalla giovane manager Andrea Bizzari, del Marketing, Promozione e Accoglienza Turistica – Grotte di Frasassi.
Città Creativa UNESCO dal 2013, Fabriano è indissolubilmente legata alla produzione della carta di qualità. Il Museo della Carta e della Filigrana racconta questa eccellenza attraverso antichi macchinari, torchi medievali e nelle sale una ricca esposizione di filigrane storiche. Nel museo la carta non si osserva soltanto, si crea con una emozionante dimostrazione pratica nel laboratorio. Un’esperienza che restituisce valore al gesto artigiano e al tempo lento.
Da sapere
La zona delle Grotte di Frasassi si raggiunge da Ancona percorrendo la superstrada SS76 per Fabriano e uscendo a Genga.
A San Vittore, accanto alla biglietteria delle Grotte c'è il parcheggio La Cuna (utilizzato anche dai camper), dove parte la navetta per le Grotte.
L'ingresso si può raggiungere anche a piedi con una camminata di 1300 metri. Tutte le info su costi, date di apertura e tipo di visite (quella standard dura 75 minuti) si trovano sul sito ufficiale delle Grotte: https://frasssi.com
Il biglietto d'ingresso alle Grotte consente l'accesso gratuito al Museo Speleo-PPalentologico e Archeologico di San Vittore alle Chiuse e al Museo di Arte, Storia e Territorio a Genga (7 km da San Vittore).
Dall'agosto 2023 è possibile diventare "Cittadino onoraio di Frasassi" grazie alla peculiare iniziativa promossa dal Comune di Genga e dal Consorzio Grotte di Frasassi, con il "Passaporto del turista". Per diventare cittadino onorario occorre visitare cinque luoghi oltre alle Grotte, tra arte, ambiente e cultura. Le info sulla procedura le trovate su: https://www.frasassi.com/passaporto.aspx?l=it
Dove dormire
Hotel Le Grotte: Pontebovesecco, 14 (Genga).
Ottima struttura, situata in posizione strategica per visitare tutti i luoghi descritti in questo articolo. L'hotel offre un'accoglienza calorosa, camere ampie, piscina esterna, spa e uno spazioso ristorante che propone piatti che esaltano la tradizione locale.
Ghiotte tentazioni
Piatti della tradizione marchigiana si possono gustare in questi ristoranti:
- "La Terrazza" a San Vittore di Genga accanto alle Terme di Frasassi, tel 3884586485
- Ristorante rustico "Da Maria" situato in un'ala di un vecchio monastero nel borgo di Pierosara: tel 073290014 - 3391426246 . Qui il tartufo è sublime

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