Tre giorni nella Roma del Giubileo, tra basiliche monumentali, arte che parla al cuore e incontri con figure della Chiesa reggiana. Dal passaggio attraverso le Porte Sante alla grande celebrazione in Piazza San Pietro, fino alla tappa finale nella storica Tivoli, un diario di viaggio che unisce fede, stupore e scoperta.
Giubileo 2025
Venticinque anni dopo il Giubileo del 2000 sono tornato a Roma, aggregandomi a un pellegrinaggio di tre giorni organizzato in modo impeccabile dalla parrocchia reggiana di Sant’Anselmo, che mia moglie definiva “dotta e vivace”.
| Roma vista dalle terrazze dell'Altare della Patria |
Volevo vivere la città – visitata e descritta molte volte – in modo diverso: come un’esperienza di crescita personale attraverso itinerari di fede, arte e spiritualità.
Il programma prevedeva anche momenti particolari, come l’incontro con il reggiano monsignor Tiziano Ghirelli, canonico vaticano ed esperto d’arte sacra, e con il vescovo di Tivoli monsignor Mauro Parmeggiani, anch’egli originario di Reggio Emilia.
Sabato 22 novembre – La Porta Santa del Laterano e la grandezza di San Pietro
Arrivati a Roma in mattinata in pullman GT, il primo gesto giubilare è stato il passaggio attraverso la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, considerata la “Madre di tutte le chiese”.
Fondata da papa Melchiade tra il 311 e il 314 e rinnovata nei secoli XVII e XVIII, colpisce per la facciata di Alessandro Galilei e per l’interno a cinque navate ridisegnato da Borromini per il Giubileo del 1650. Tra statue, affreschi e reliquie spicca il frammento giottesco di papa Bonifacio VIII, promotore del primo Giubileo della storia.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Piazza San Pietro. Attraversato il colonnato del Bernini, ci siamo messi in fila per varcare la Porta Santa. L’impatto con la basilica è sempre sorprendente: dalla Pietà di Michelangelo alla grandiosa cupola, fino al baldacchino del Bernini, che sovrasta le Grotte Vaticane, con le tombe dei papi e di San Pietro.
In una delle sale dei canonici (non aperte al pubblico) siamo stati ricevuti da monsignor Tiziano Ghirelli, figura di grande competenza e cordialità. Dopo l’incontro siamo tornati tra le navate affollate della basilica.
Domenica
23 novembre – La messa del Papa e Roma a piedi
All’alba di una giornata splendida siamo tornati in Piazza San Pietro per la messa celebrata da Papa Leone XIV nella solennità di Cristo Re, durante il Giubileo dei cori.
Oltre 40.000 pellegrini hanno riempito la piazza in una scenografia imponente. Nell’omelia il Papa ha ricordato il valore della musica sacra e del servizio liturgico svolto dai cori. Al termine ha salutato la folla a bordo della papamobile.
Dopo pranzo abbiamo intrapreso una lunga passeggiata cittadina, guidati e muniti di auricolari: da Castel Sant’Angelo al Pantheon, da Piazza Navona alla Fontana di Trevi, fino ai Fori Imperiali e al Colosseo.
Santa
Maria Maggiore e la tomba di Papa Francesco
Verso sera, risalendo Via Cavour (una delle strade storiche di Roma) abbiamo raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore, assisa sul colle Esquilino.
È l’unica delle quattro basiliche papali a conservare la struttura paleocristiana, arricchita da splendidi mosaici e dal soffitto a cassettoni dorati. Superata la Porta Santa, abbiamo percorso la navata di sinistra per raggiungere la tomba di Papa Francesco, luogo simbolo di semplicità, umiltà e di grande raccoglimento.
Lunedì 24 novembre – San Paolo fuori le Mura e Tivoli
Sotto una pioggia insistente abbiamo raggiunto San Paolo fuori le Mura, la seconda basilica più grande di Roma. Fondata da Costantino sull’area dove si venerava la tomba dell’Apostolo Paolo, fu ricostruita dopo il grande incendio del 1823.
L’interno a cinque navate è popolato da una selva di colonne e il soffitto di quella centrale è decorato in oro. Sulle pareti sfilano i medaglioni con le immagini dei pontefici, in fondo si staglia l'abside affrescata. Il tutto fa della basilica un luogo di forte impatto visivo e spirituale.
Per il meteo avverso non abbiamo potuto visitare il celebre chiostro medievale, che ricordavo da una precedente visita.
Tivoli: la città più antica di Roma
Proseguendo lungo
la Via Tiburtina abbiamo raggiunto Tivoli, città dal fascino antico.
La brutta giornata non ci ha permesso di apprezzare le bellezze di Tivoli (Castello Orsini Cesi Borghese, i siti Unesco: Villa d’Este e Villa Adriana - che ho visitato in un precedente viaggio -.
La pioggia ci ha impedito di apprezzare il pittoresco centro storico che ha mantenuto il suo aspetto medioevale. Nella Cattedrale di San Lorenzo abbiamo incontrato il vescovo Mauro Parmeggiani, figura imponente e molto cordiale.
L’incontro si è concluso con un buffet offerto dal vescovo in una saletta di un antico forno.
Poi il rientro a Reggio Emilia, mentre la pioggia continuava a battere.
CONCLUSIONE
Il Giubileo unisce ciò che il tempo
separa: persone, storie, città, comunità. Anche questo pellegrinaggio reggiano
è diventato parte di quel grande movimento di fede che anima Roma nel 2025.
Rientrando a casa porto con me non solo immagini e ricordi, ma l’eco di un
invito sempre attuale: aprire porte, costruire ponti, essere pellegrini di
speranza nel mondo.


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