La Ferrovia Vigezzina Centovalli collega ogni giorno Domodossola a Locarno sulla sponda elvetica del Lago Maggiore. Questa tratta ferroviaria, percorsa dai trenini bianchi e blu, (dal 15 ottobre al 6 novembre)nel periodo del “foliage”, trasforma il viaggio in una magia.
Il foliage e la Ferrovia Vigezzina Centovalli
Il “foliage”, straordinario fenomeno naturale che infiamma l’autunno, negli ultimi anni si è trasformato in un’esperienza turistica emozionante, soprattutto grazie al treno del foliage. La Ferrovia Vigezzina[1]Centovalli, non a caso, è stata inserita dalla celebre casa editrice Lonely Planet tra le 10 ferrovie europee più spettacolari e si sta preparando a festeggiare i suoi primi 100 anni di vita.
Il viaggio dura poco più di due ore attraverso le bellezze della Val Vigezzo e dei suggestivi e selvaggi paesaggi delle Centovalli. 83 ponti e 31 gallerie segnano questo peculiare percorso ferroviario che offre ad ogni curva scorci panoramici spettacolari, tra gole profonde, boschi dipinti e torrenti scroscianti.
I passeggeri hanno la possibilità di scendere (a seconda del tipo di biglietto) in una delle stazioni della Val Vigezzo e delle Centovalli (così chiamata per le innumerevoli valli laterali) per ammirare le tipiche case in pietra dei villaggi, camminare nei castagneti dipinti da varie tonalità di giallo, arancione e rosso. Ci si può poi fermare, in attesa del prossimo convoglio, in un “grotto”(tipica trattoria del Ticino) per degustare specialità locali.
In carrozza, si parte
Domodossola, bella cittadina dal fascino medioevale e romantico, è il punto di partenza di questo viaggio.
Lasciata la stazione dedicata di Domodossola il convoglio bianco e blu percorre un tratto della bassa Val D’Ossola fino a Masera; poi la linea comincia a prendere quota e con alcune spettacolari curve elicoidali raggiunge la Val Vigezzo.
Conosciuta come la “Valle dei Pittori” (qui sono nati molti pittori e numerosi sono gli affreschi sule case), declina un vasto altopiano alquanto scenografico, punteggiato di borghi dalle tipiche case in pietra, dagli alti e caratteristici comignoli.
Santa Maria Maggiore |
Il borgo degli “spazzacamini”
Santa Maria Maggiore (840 m) è il borgo più pittoresco, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, con le sue ville, le case affrescate, gli angoli pittoreschi, il Museo dello Spazzacamino (la valle ha avuto spazzacamini specializzati apprezzati ovunque). Ogni anno in settembre a Santa Maria Maggiore si svolge il Raduno Internazionale dello Spazzacamino.
Emozioni fino al confine svizzero
Da
Santa Maria Maggiore il treno bianco
e blu inizia continua la sua lenta corsa in discesa, passando per Malesco (altro pittoresco borgo vigezzino, anch’esso Bandiera Arancione del
Touring). Di un certo interesse è il suo Ecomuseo regionale della Pietra
Ollare e degli Scalpellini.
Si entra in Canton Ticino
Dopo Re, la valle si fa più stretta e ombrosa, e fino al confine svizzero di Ponte Ribellasca, dai finestrini panoramici del treno si ammira un paesaggio scenografico: si attraversano numerosi ponti sul fiume che si fa largo vorticoso tra enormi massi e intorno sfilano boschi centenari in un trionfo di gialli, arancioni e rossi.
La porta delle Centovalli
E’ Intragna, piccolo borgo ticinese raccolto ai piedi del campanile della chiesa di San Gottardo, che con i suoi 65 metri è il più alto del Canton Ticino. Il centro storico di Intragna, costituito da un’architettura ben conservata di case tipiche e palazzi storici, è ricco di scorci pittoreschi. Interessante è il Museo Centovalli e Pedemonte, con raccolte storiche ed etnografiche.
Lasciata Intragna, il treno della Vigezzina-Centovalli, attraversa il torrente Isorno percorrendo un imponente ponte di ferro, altro punto per scatti fotografici panoramici; occasione che si ripete più avanti a Ponte Brolla. Qui, l’incontro tra il torrente Melezzo il fiume Maggia (splendida la valle omonima che ho visitato più volte durante la mia permanenza a Locarno), ha creato una cascata e un orrido con marmitte dei giganti.
Ultima fermata:
Locarno
Dopo Ponte Brolla, il paesaggio cambia, si fa più pianeggiante e al posto dei boschi compaiono giardini rigogliosi e le prime palme. Il treno del “foliage” sta arrivando a Locarno.
Locarno, dove ho vissuto per due anni, è una cittadina elegante, romantica e piena d’attrattive. Oltre al lungolago, ingioiellato da aiuole fiorite, camelie, magnolie e palme, molto scenografica è Piazza Grande. La piazza è motivo d’orgoglio per i locarnesi quanto Piazza Duomo per i milanesi.
E’
il cuore pulsante della vita sociale e commerciale: nel suo grembo lastricato
da ciottoli di fiume, incorniciato da nobili edifici dai colori pastello,
ombreggiati da portici in evidente stile lombardo, si celebrano eventi
culturali, di risonanza internazionale.
Alle spalle del massiccio Castello Visconteo si allarga la città vecchia: un mondo a parte, silenzioso e segreto costituito da un dedalo di strette strade, eleganti piazzette, rallegrate da belle case patrizie.
E’ il santuario della Madonna del Sasso d’origini quattrocentesche che si mostra, a chi arriva in funicolare (si parte nei pressi della stazione ferroviaria), con suggestivi giochi architettonici sospesi tra cielo e lago.
IDEA
VIAGGIO
Il
viaggio sul treno del foliage può essere effettuato in senso inverso, partendo
da Locarno raggiungibile da Milano in treno, in circa 2 ore. A Locarno, nella
stazione sotterranea si sale sul treno della Ferrovia Vigezzina Centovalli che porta a Domodossola. Da qui, sempre in
treno si raggiunge Milano in meno di 2 ore.
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