sabato 1 ottobre 2022

Pietrasanta, la piccola Atene

Ci sono luoghi che per vederli ed apprezzarli bisogna ritornarci, tante sono le sorprese che non trovi al primo incontro. Tra questi c’è Pietrasanta, la “piccola Atene” adagiata ai piedi delle Apuane, che abbiamo “riscoperto” lasciando le località marittime della Versilia.

Il bello di Pietrasanta, sorta nel XIII secolo, è racchiuso nella stupenda bomboniera marmorea di Piazza Duomo, orlata dai monumenti più insigni dell’intera Versilia. Una piazza splendida, impreziosita dalle opere della mostra temporanea (estate 2022) “Wonder of Love” dell’artista Marco Cornini.


 Un palcoscenico articolato e variopinto

Ci sono due modi per avere un’avvolgente visione d’insieme di questa scenografica bomboniera. O seduti ai tavoli delle distese all’aperto dei locali situati a ridosso della Rocchetta  gustando un aperitivo o un caffè (non di rado in compagnia di artisti); oppure, sul lato opposto della piazza, salendo sulla collina e sedersi sulle panchine in compagnia di argentei ulivi a ridosso della cinta muraria della Rocca di Sala, di origine longobarda e ristrutturata da Castruccio Castracani nel XV secolo.


 Splendido, splendente

Gioiello incontrastato della piazza é senz’altro il Duomo di San Martino, eretto nel 1330 in stile romanico-gotico, con un’abbacinante facciata marmorea e affiancato dal rosso campanile di mattoni, alto 36 metri. E questa non é una nota architettonica stonata nel tripudio di marmi: si tratta di un’opera incompiuta in quanto anch’essa doveva essere rivestita del candido materiale apuano.


 L’interno del duomo è uno sfolgorio di marmi policromi e uno scrigno di pregevoli opere d’arte (degli scultori Lorenzo, Giovan Battista e Stagio Stagi).

Accanto al Duomo, un’altra bellezza architettonica che cattura l’attenzione è la particolare facciata, manco a dirlo in marmo, della chiesa di Sant’Agostino (XVI secolo) con all’interno opere pittoriche di rilievo e una stupenda sacrestia.  Ma le vere sorprese le riserva l’attiguo ex convento agostiniano che dischiude alla vista uno stupendo chiostro, e una suggestiva moltitudine  di bozzetti (Museo dei Bozzetti) di sculture realizzate da artisti di tutto il mondo.


Passeggiando per Pietrasanta

Il centro storico di Pietrasanta è popolato di botteghe, negozi eleganti e atelier, ma anche di opere d’arte. Nella centrale via Garibaldi, merita una visita il Battistero (noto come Oratorio di San Giacinto), dove splendono due imponenti fonti battesimali del Cinquecento, finemente lavorati, mentre in via Mazzini, tra botteghe e negozi eleganti, bisogna entrare nella Chiesa della Misericordia per ammirare due famosi affreschi di Fernando Botero: la “Porta dell’inferno” e la “Porta del Paradiso”.



 Pietrasanta e l’oro bianco delle Apuane

Grazie al marmo Pietrasanta è diventata la “culla” mondiale della lavorazione artistica di questo candido materiale. Tutto cominciò nel 1517 quando Michelangelo Buonarroti, incaricato di rivestire la facciata della chiesa di San Lorenzo a Firenze, venne da queste parti per cercare il marmo più candido. Lo trovò nei fianchi del poderoso monte Altissimo (1589 m.) che incombe sul bel paese di Serravezza.


 A partire dagli anni 60, accanto ai laboratori per la lavorazione del marmo, sono sorte fonderie artistiche (realizzano opere in bronzo), botteghe del mosaico e della ceramica e numerosi atelier. Pietrasanta è poi diventata luogo d’ispirazione e il “buen retiro” di artisti di fama internazionale, tra i quali Fernando Botero, Igor Mitoraj, Pietro Cascella.

Alcune loro opere (non solo di marmo) sono state donate a Pietrasanta, trasformandola in un museo a cielo aperto, che sempre si rinnova. Sono una settantina le opere in marmo e in bronzo sparse negli angoli più suggestivi di Pietrasanta: una delle più celebri è il Guerriero Nero” (opera in bronzo di Botero) che sorveglia piazza Matteotti.



A proposito di Giosuè Carducci


Lasciando Pietrasanta, seguendo le indicazioni per Camaiore, una deviazione a sinistra introduce nel paesaggio agreste della Valdicastello.  Pochi chilometri di una strada dall’andamento tranquillo (buona anche per la bici) ed ecco apparire tra i campi e gli ulivi,  la bellissima pieve, in puro stile romanico, dei Santi Giovanni e Felicita, l’edificio religioso più antico della Versilia.

Poco più avanti, dove la valle si restringe, ecco il paese di Valdicastello, pittoresco, con le case in pietra, la suggestiva parrocchiale (ottocentesca) e la sobria casa natale di Giosué Carducci (1835-1907), visitabile e che raccoglie documenti e cimeli del poeta, Premio Nobel per la Letteratura nel 1906.


...e di Gabriele d’Annunzio

La dritta Via Apua, unisce Pietrasanta alla sua mitica marina sfiorando il famoso Parco della Versiliana ( "il posto più bello dell'Universo": parole del Vate). A piedi o in bici ci si addentra in un altro mondo, tranquillo e profumato; quasi un milione di metri quadrati di bosco, in prevalenza pini e lecci, che sono un invito ai ritmi lenti e alla serenità.


 Entrando nel bosco da  questo lato, il primo impatto emotivo è con il pittoresco  Ponte del Principe, fatto costruire da Pietro Leopoldo I, Granduca di Toscana, che scavalca il fosso Fiumetto; poi, nel cuore del bosco appare la Versiliana la sontuosa villa dove l’illustre ed estroso ospite Gabriele D’Annunzio compose parte dell’Alcyone con la celebre lirica "la pioggia nel pineto". In luglio e agosto nella villa, nel parco e al famoso caffé di Romano Battaglia si svolgono incontri culturali di altissimo livello.





DORMIRE A PIETRASANTA

MANGIARE A PIETRASANTA

IN CAMPER IN VERSILIA

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