Ci sono luoghi che per vederli ed apprezzarli bisogna ritornarci, tante sono le sorprese che non trovi al primo incontro. Tra questi c’è Pietrasanta, la “piccola Atene” adagiata ai piedi delle Apuane, che abbiamo “riscoperto” lasciando le località marittime della Versilia.
Il bello di Pietrasanta, sorta nel XIII secolo, è racchiuso nella stupenda bomboniera marmorea di Piazza Duomo, orlata dai monumenti più insigni dell’intera Versilia. Una piazza splendida, impreziosita dalle opere della mostra temporanea (estate 2022) “Wonder of Love” dell’artista Marco Cornini.
Ci sono due modi per avere un’avvolgente visione d’insieme di questa scenografica bomboniera. O seduti ai tavoli delle distese all’aperto dei locali situati a ridosso della Rocchetta gustando un aperitivo o un caffè (non di rado in compagnia di artisti); oppure, sul lato opposto della piazza, salendo sulla collina e sedersi sulle panchine in compagnia di argentei ulivi a ridosso della cinta muraria della Rocca di Sala, di origine longobarda e ristrutturata da Castruccio Castracani nel XV secolo.
Gioiello
incontrastato della piazza é senz’altro il Duomo
di San Martino, eretto nel 1330 in stile romanico-gotico, con
un’abbacinante facciata marmorea e affiancato dal rosso campanile di mattoni,
alto
Accanto al Duomo, un’altra bellezza architettonica che cattura l’attenzione è la particolare facciata, manco a dirlo in marmo, della chiesa di Sant’Agostino (XVI secolo) con all’interno opere pittoriche di rilievo e una stupenda sacrestia. Ma le vere sorprese le riserva l’attiguo ex convento agostiniano che dischiude alla vista uno stupendo chiostro, e una suggestiva moltitudine di bozzetti (Museo dei Bozzetti) di sculture realizzate da artisti di tutto il mondo.
Passeggiando
per Pietrasanta
Il centro storico di Pietrasanta è popolato di botteghe, negozi eleganti e atelier, ma anche di opere d’arte. Nella centrale via Garibaldi, merita una visita il Battistero (noto come Oratorio di San Giacinto), dove splendono due imponenti fonti battesimali del Cinquecento, finemente lavorati, mentre in via Mazzini, tra botteghe e negozi eleganti, bisogna entrare nella Chiesa della Misericordia per ammirare due famosi affreschi di Fernando Botero: la “Porta dell’inferno” e la “Porta del Paradiso”.
Grazie
al marmo Pietrasanta è diventata la
“culla” mondiale della lavorazione artistica di questo candido materiale. Tutto
cominciò nel 1517 quando Michelangelo
Buonarroti, incaricato di rivestire la facciata della chiesa di San Lorenzo a Firenze, venne da queste parti per cercare il marmo più candido. Lo
trovò nei fianchi del poderoso monte Altissimo
(
Alcune loro opere (non solo di marmo) sono state donate a Pietrasanta, trasformandola in un museo a cielo aperto, che sempre si rinnova. Sono una settantina le opere in marmo e in bronzo sparse negli angoli più suggestivi di Pietrasanta: una delle più celebri è il “Guerriero Nero” (opera in bronzo di Botero) che sorveglia piazza Matteotti.
A
proposito di Giosuè Carducci
Lasciando Pietrasanta, seguendo le indicazioni per Camaiore, una deviazione a sinistra introduce nel paesaggio agreste della Valdicastello. Pochi chilometri di una strada dall’andamento tranquillo (buona anche per la bici) ed ecco apparire tra i campi e gli ulivi, la bellissima pieve, in puro stile romanico, dei Santi Giovanni e Felicita, l’edificio religioso più antico della Versilia.
Poco più avanti, dove la valle si restringe,
ecco il paese di Valdicastello,
pittoresco, con le case in pietra, la suggestiva parrocchiale (ottocentesca) e
la sobria casa natale di Giosué Carducci
(1835-1907), visitabile e che raccoglie documenti e cimeli del poeta, Premio
Nobel per
...e
di Gabriele d’Annunzio
La dritta Via Apua, unisce Pietrasanta alla sua mitica marina sfiorando il famoso Parco della Versiliana ( "il posto più bello dell'Universo": parole del Vate). A piedi o in bici ci si addentra in un altro mondo, tranquillo e profumato; quasi un milione di metri quadrati di bosco, in prevalenza pini e lecci, che sono un invito ai ritmi lenti e alla serenità.
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