Nel gennaio 2015 abbiamo partecipato a una visita esclusiva in camper nel Parco di San Rossore, vivendolo in “punta di ruote” in alcune delle sue aree protette chiuse al pubblico. E' stata un’esperienza magica e irripetibile, come quella di passare la notte all’ombra della Villa del Gombo, ex residenza estiva Presidenziale.
Il Parco di San Rossore, fa parte del Parco Naturale
Migliarino San Rossore Massaciuccoli, un'area protetta che si estende lungo la costa
tra Pisa e Viareggio. Questo parco è caratterizzato da un mosaico unico
di ambienti naturali, di biodiversità (protetta dall'Unesco) e da una
significativa eredità storica.
Un'occasione rara per soli 12 camper
Nel 2015 era partito un esperimento pilota, per un fine settimana
dedicato ai camperisti da trascorrere nel Parco di San Rossore. L’esperienza era stata promossa dal Centro
Visite San Rossore , condivisa con Paolo Bacci, titolare della concessionaria camper di Pisa, Caravanbacci e in collaborazione con l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
La “mission” è stata quella di offrire, tramite la sua fruizione intelligente
e guidata (per i visitatori in camper), l’opportunità di far conoscere ed
apprezzare questo delicato angolo di Toscana, tramite esperienze dirette sviluppando, tra i partecipanti, una sensibilità e rispetto ai temi ambientali.
Ricordo
un concetto espresso dal Presidente del Parco: “uno dei valori di portarsi la casa dietro (in numero limitato in
particolari weekend) è che quando è finita la visita se la riportano via, non
lasciano nulla sul territorio e tutto torna come prima”.
Un
inizio “presidenziale”
Il 17 gennaio 2015, partendo da Pisa (eravamo lì), abbiamo percorso il Viale delle Cascine per raggiungere il Centro Visite di San Rossore, in località Cascine Vecchie. Qui abbiamo socializzato con i componenti degli altri equipaggi aderenti all’iniziativa e con la guida GAE (guida ambientale escursionistica) che ci ha illustrato, con dovizia di particolari, il programma dell’inedito “weekend nel Parco”.
Subito dopo ci siamo spostati con i camper in un luogo incredibile, presidiato dalla Villa del Gombo.
Chiusa al pubblico, abbiamo avuto l’emozionante privilegio di sostare con i camper accanto alla sua sagoma e poi di visitarla. Realizzata negli anni 50 in mezzo ai boschi del litorale toscano per volere del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, la villa è un bell’esempio di bioarchitettura ante litteram.
Villa del Gombo, con la sua caratteristica struttura a palafitta, i quattro ambienti concentrici, le facciate ariose nell’alternaza di vetro e legno e le grandi porte-persiana, donano una certa eleganza all'edificio.
All’interno, le zone esposte a nord e a est ospitano le camere e gli ambienti privati, mentre a sud e a ovest, raggiungibili mediante un'ampia rampa, si trovano gli ambienti di rappresentanza. Visitarla è stato emozionante..
Nel 2021 Villa del Gombo è stata restaurata e dal 2024, finalmente, è aperta alle visite guidate, ma non si può raggiungerla in camper.
A piedi nel parco
Partendo dal parcheggio della villa (qui atterrava l’elicottero presidenziale) la guida GAE ci ha accompagnato nella prima escursione alla scoperta della natura incontaminata della “Riserva Naturale del Paduletto”, suggestiva area umida all’interno di un grandioso bosco di latifoglie e pino domestico.
La bravissima guida ci ha fatto scoprire una delle aree umide (le lame) più spettacolari: la “Buca delle Ghiande”, zona privilegiata per l’osservazione di varie specie di anatre. L’escursione, durata poco meno di due ore, è stata appagante in ogni suo aspetto.
Rientrati ai camper, in attesa dell’arrivo il trenino elettrico del Parco di San Rossore che ci avrebbe accompagnato al “Ristorante le Scuderie” (nella zona dell’Ippodromo) per l’aperitivo di benvenuto e per la cena, abbiamo raggiunto un angolo selvaggio della Spiaggia del Gombo (100 m dalla villa). Uno spettacolo che ha premiato il nostro sguardo e riscaldato i cuori.
Secondo giorno nel Parco
In camper, sempre scortati dal personale del parco, abbiamo lasciato la zona della Villa del Gombo per andare a visitare un’altra area protetta, accessibile solo con visite guidate. Abbiamo parcheggiato i camper su un lungo e ombroso viale e accompagnati dalla guida GAE abbiamo iniziato la passeggiata attraverso i caratteristici boschi di pino marittimo. Nel silenzio del parco non è mancato di ascoltare l’insistente ticchettio del picchio sui tronchi. La guida ci ha anche mostrato la tecnica di contare gli anelli degli alberi senza tagliarli.
Usciti dal bosco abbiamo poi raggiunto il cordone dunale ( dune alte anche 10 metri) ammirandolo in tutto il suo splendore grazie a un percorso soprelevato in legno.
Dai punti di osservazione, abbiamo goduto di uno splendido panorama sulla costa sabbiosa della Versilia. Infine, pranzo al sacco sulla spiaggia deserta e poi rientro al punto di partenza.
In camper abbiamo lasciato questo luogo straordinario per raggiungere la zona dell’Ippodromo per un incontro davvero singolare con i dromedari del parco.
I cammelli con la schiena che “pende”
Cosa
ci fanno i dromedari nella Parco di San Rossore ? E’ presto detto.
Questi animali hanno una storia particolare: furono introdotti in epoca medicea (fu un regalo per Ferdinando II de Medici), per essere utilizzati nel trasporto di merci e persone nelle zone paludose della tenuta. “I cammelli pendenti” li chiamavano i pisani, per la loro associazione con la torre pendente di Pisa. I dromedari furono testimoni di 3 secoli di storia diventando famosi in tutta Europa.
Nel tempo, la
popolazione si è ridotta, fino a scomparire: l’ultimo dromedario visse fino al
1976.
Nel 2014 grazie a una donazione del gruppo scout Agesci, tre dromedari furono introdotti nel Parco, e ancora oggi sono motivo di curiosità e interesse da parte dei visitatori. Tuttavia, come avveniva un tempo, i dromedari di San Rossore vengono utilizzati per il trasporto e per la pulizia delle spiagge. Nel Parco di San Rossore non ci sono solo i dromedari, c’è anche un allevamento di cavalli arabi.
Nella zona libera (zona C) tra Cascine Nuove e la Sterpaia è terminato il fine settimana guidato. Noi siamo tornati nella vicinissima Pisa per completare la visita alla città della “torre pendente”.
Il Parco di San Rossore è aperto tutti i giorni con accesso gratuito, dalle 7.30 alle 19.30 in primavera ed estate, dalle 7.30 alle 17.30 in
autunno e inverno.
Per l’accesso al pubblico è diviso in
tre zone. Scarica – La mappa della Tenuta di San Rossore
L’area più vicino a Pisa (zona
C), intorno al viale che collega Cascine
Nuove alla Sterpaia, è a libero
accesso in tutta la sua estensione.
L’area intermedia (Zona B) andando verso la costa è accessibile a piedi ed in bici sui
sentieri tracciati.
L’area della costa (zona A), a più alto pregio
naturalistico e più delicata, è accessibile in numeri limitati e solo con
guida ambientale: centrovisite@top5viaggi.com (che organizza tante iniziative: visite guidate e
didattiche a piedi, in bicicletta, in pullman e con trenino ecologico, dispone
di noleggio biciclette (da fine marzo a ottobre), ciclocarrozzelle, macchine
elettriche e pulmino per disabili a 8 posti, promuove escursioni a cavallo e
scuola pony (organizzate da Equitiamo, telefono 3383662431, 3497501087) e
visite in carrozza (organizzate da San Rossore in Carrozza, telefono
330206235), giornate alla spiaggia di San Rossore presso ‘La Buca del
Mare’.
Come arrivare: nei weekend bus di linea 26 dalla Sesta Porta, con fermata in piazza dei Miracoli e
due fermate nella Tenuta: guarda – La tabella oraria. In bicicletta, da Pisa, percorrendo la pista ciclabile di
viale delle Cascine.
Dal Parco di San Rossore si può raggiungere Pisa in battello.
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