giovedì 2 ottobre 2025

Parma, sinfonia di arte e sapori


C’è sempre un buon motivo per visitare Parma, città di pittori, musicisti, scrittori e “rezdore”. Qui ogni passo regala emozioni: dai profumi della sua cucina ai tesori d’arte che ne raccontano la storia. Tra i grandi che l’hanno resa immortale spicca Giuseppe Verdi, celebrato in ottobre con il Festival a lui dedicato, tra i più amati al mondo.

Melodie dei sensi


La chiave di lettura di Parma è nei sensi che ne scandiscono i ritmi. Qui si ascoltano le melodie verdiane (magari dirette dalla bacchetta di Toscanini), si ammirano i gioielli architettonici di Piazza Duomo e gli affreschi del Correggio e del Parmigianino, si assaporano parmigiano, culatello e prosciutto, si annusa il profumo della “violetta”.

Una città che unisce arte e gusto, musica e architettura in un’armonia unica.



Nel cuore della città

Se capitate a Parma in autunno, quando le prime nebbie salgono dalla pingue pianura, non  preoccupatevi perché i “cieli limpidi” gonfi di luce e di colori ve li offre Antonio Allegri (detto il Correggio).



Piazza Duomo è il cuore scenografico di Parma: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la cupola affrescata dal Correggio e i bassorilievi dell’Antelami, è un gioiello romanico. Accanto, il Battistero custodisce lo stesso linguaggio scultoreo. Pochi passi portano alla barocca San Giovanni (con affreschi del Correggio e del Parmigianino) con chiostri suggestivi, e con la spezieria, memoria di antichi saperi.



Piazza Garibaldi o Piazza Grande



È il salotto dei parmigiani: qui le architetture raccontano secoli diversi, dal Palazzo del Governatore al Palazzo del Comune, fino al merlato Palazzo del Capitano del Popolo. Tra un aperitivo e la lettura della “Gazza” (la Gazzetta di Parma), la piazza vive di chiacchiere e incontri.

Per l’aperitivo, il Caffè Cavour (nell'omonima laterale) è un’istituzione; per la cucina tradizionale, basta percorrere la pittoresca Via Farini tra trattorie e salumerie storiche  che espongono, come opere d'arte, le prelibatezze della  “Food Valley”.



Memorie ducali

Su Strada Garibaldi sorge il Teatro Regio, dono della Duchessa Maria Luigia (seconda moglie di Napoleone) e oggi tempio mondiale della lirica, consacrato dal “Cigno di Busseto”. I suoi saloni, il sipario dipinto e l’acustica straordinaria incantano ancora. Dai finestroni, lo sguardo abbraccia le cupole della Madonna della Steccata con gli affreschi del Parmigianino



Poco oltre, ai margini di un grande spazio verde, si erge l’austero palazzo della Pilotta che in un unico e imponente contenitore racconta secoli di  storia, arte e cultura con: la Galleria Nazionale, il Teatro Farnese ( capolavoro del Seicento tutto di legno), la Biblioteca Palatina e il Museo Archeologico.



Nell'Oltretorrente

Alle spalle della Pilotta, varcate il ponte Verdi, uno dei tanti che attraversano il torrente Parma, e fate una passeggiata nel parco Ducale. Viali ornati da alberi secolari e statue di marmo e aiuole donano un aspetto da reggia alla sagoma del Palazzo Ducale, voluto dai Farnese. nel XVI secolo.


Uscendo dal parco dal lato ovest, entrerete in Borgo Tanzi, dove  la casa natale di Arturo Toscanini è oggi museo dedicato al grande direttore d’orchestra.


E  a pochi passi, nel  Bistrot della Corale di Verdi vi attendono anolini fumanti, tortelli gonfi di zucca, bolliti e lambrusco. “La musica di Verdi è colma di lambrusco fino all’orlo”, ebbe a dire Curzio Malaparte


A Parma anche il gusto diventa musica



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