Tra i motivi per
andare o ritornare a Canossa, ci sono i sabati sera estivi, con le atmosfere
conviviali matildiche, l’ascolto di racconti tra storia e leggenda su Matilde e
le spettacolari camminate notturne
attorno alla mitica Rupe, ai calanchi e al magico labirinto, cuore di Matilde.
Canossa, i ruderi della chiesa di S Apollonio fanno da quinta a Matilde e Enrico IV |
Un
detto afferma che “prima o poi tutti vanno a Canossa” e in realtà sono migliaia i
turisti che raggiungono questo luogo dove il senso della storia ancora alita.
Tantissimi sono i tedeschi che raggiungono Canossa,
poiché la potentissima Matilde fu
fondamentale per la storia tedesca ed europea. Causa il Covid-19 tutto si è fermato ma ora, per fortuna, il flusso di
visitatori sta riprendendo e qualche tedesco si è già palesato. E’ un
confortante auspicio per una positiva estate turistica per Canossa e l’intero circuito turistico matildico.
Noi
a Canossa ci siamo andati più volte: io ho scritto diversi articoli per la
rivista Caravan e Camper Granturismo e per il mio blog, mentre nel 2015 ho organizzato, in collaborazione con la troupe
televisiva Rai di “Sereno variabile”, un tour in camper a
Canossa.
La troupe Rai di Sereno Variabile riprende i camper lungo la Matilde Strasse |
Lungo la Matilde strasse
Sabato 20 giugno, per la serata inaugurale delle
cene matildiche (si protrarranno per tutti i sabati estivi fino a settembre),
siamo dunque tornati a Canossa. La
strada di avvicinamento, partendo da Quattro
Castella, che sale e scende attraverso la bucolica bellezza dell’ondulato
paesaggio, ha sempre il potere di regalare sensazioni uniche. E’ un palcoscenico
di balconate panoramiche, di campi, boschi e calanchi, dove mille anni fa
prendeva vita la politica europea. Lungo questo itinerario sono transitate e
guerreggiato le truppe di Enrico IV e
quelle di Matilde.
I quattro colli di Quattro Castella con il castello di Bianello al centro |
La rupe di Canossa |
Dopo aver
superato l’antica chiesa di Grassano,
la “bianca, brulla erma rupe” (G. Carducci)
emerge improvvisa dall’ampio e ondulato paesaggio agreste. Brulla non lo è più,
perché il blocco di arenaria è assediato dalla folta vegetazione che la rende
ancor più suggestiva. Dell’antica e poderosa rocca dei Canossa costruita nella prima metà del X secolo e cinta da tre giri
di mura, rimangono solo ruderi: ma la suggestione salendo su quel che rimane
dei camminamenti, all’ombra di tronconi alteri di muri e del vano della chiesa
di S Apollonio, è davvero grande.
Canossa, uno scorcio dei ruderi |
Sono
pietre e sassi che raccontano la storia di quel periodo del Medioevo segnato
dalla lotta per le Investiture e, fra queste mura, quando il castello era
imponente ed inespugnabile, “Matilda da Canossa”
ospitò papi ed imperatori. Qui si fissarono strategie militari e disegni
politici che cambiarono i destini d’Italia e, in questa severa cornice, si consumò
l’episodio dell’umiliazione di Enrico IV
al cospetto del papa Gregorio VII.
Soltstizio d’estate
da Matilde di Canossa
Il 20 giugno 2020 siamo arrivati nel parcheggio ai
piedi della rupe di Canossa nel
tardo pomeriggio, a causa delle restrizioni imposte dal Covid, i partecipanti
al convivio matildico organizzato dal dinamico centro turistico “Andare a Canossa”, erano una
quindicina.
L’evento è
iniziato sorseggiando il brindisi di benvenuto sul belvedere, rallegrati da una
vista mozzafiato sull’orrido fluttuare dei calanchi (chiamati gli artigli del
diavolo), sulle linee morbide e sfumate delle colline e sulla possente sagoma
del castello di Rossena. Magia pura
che sale di tono al tramonto con l’accentuarsi delle varie tonalità cromatiche.
Canossa, il tramonto con Rossena al centro del paesaggio |
Poi, Mario Bernabei, creatore del centro turistico,
scrittore e profondo conoscitore dell’epopea matildica, con grande trasporto e
in modo realistico, ha rievocato i passaggi principali della storia della donna
più potente del Medioevo. La sua compagna Federica
Soncini (giornalista, scrittrice ed esperta di tarocchi) si è soffermata
invece sui risvolti leggendari che avvolgono la figura di “Mathilde
von Tuszien” (nome tedesco di Matilde). Applausi per entrambi gli anfitrioni.
Canossa, incontro con Bernabei sul belvedere |
Matilde “di gusto”
Prima
della cena c’è stato il tempo per visitare il centro turistico dotato di infopoint,
bookshop (espone una gran quantità di libri sull’argomento “Matilde”, molti
scritti da Mario e da Federica), di vendita di prodotti tipici del territorio e
con punto di ristoro. Nella sala al primo piano, dove è stato allestito il
convivio (per la fresca serata si è evitato di farlo all’esterno), c’è la
mostra iconografica sulle immagini di Matilde, dal Medioevo fino ai giorni
nostri. Tra le realizzazioni spiccano i ritratti di Matilde di Canossa con il dipinto seicentesco di Biagio Falcieri e la magnifica opera dell’artista
contemporaneo Omar Galliani.
Centro turistico Andare a Canossa: in primo piano l'immagine di Matilde opera di Omar Galliani |
Anche in questo caso il vulcanico Mario Bernabei (che è anche vice presidente
dell’Associazione Matildica Internazionale “Matilda of Canossa and Tuscany
International Association”) ha illustrato alcune delle motivazioni che sono alla base della rassegna.
Molto
apprezzato è stato anche il banchetto articolato da degustazione abbondante di
prodotti tipici del territorio tra i quali salumi, “erbazzone”, “scarpazzone”
(versione montanara dell’erbazzone), verdure, formaggi e crostata alla frutta e
tanto altro. Il tutto innaffiato da brioso Lambrusco.
Centro turistico Andare a Canossa: un momento del convivio del sabato sera |
La magia di un percorso simbolico
Dopo
cena, accese le torce, Mario e Federica ci hanno accompagnato nella
suggestiva camminata notturna lungo un percorso attrezzato che aggira la rupe
canossiana. Una passeggiata ammaliante, sotto il cielo stellato, ascoltando il
ritmico gracidare delle rane alternato al “chiù” del gufetto “Assiolo”. In
religioso silenzio abbiamo raggiunto l’orrido di Canossa sotto i misteriosi
“occhi di Matilde“ per poi proseguire, lungo un percorso attrezzato, per il “labirinto”, cuore di Matilde,
realizzato dal centro turistico Andare a Canossa.
I
nostri fantastici accompagnatori, girando nelle spire del labirinto in una
sorta di meditazione, ci hanno narrato la storia di questo simbolico percorso,
dall’antica Grecia fino alle vie di pellegrinaggio nel Medioevo, “storie, miti
e leggende su Matilde di Canossa.
uno scorcio in notturna dell'esoterico labirinto, cuore di Matilde |
I
sabati sera di Matilde, oltre alla
scoperta di una meta iconica, sono un’esperienza sensoriale per la conoscenza
di se stessi.
Per
questi appuntamenti che andranno in scena fino a settembre, il numero dei posti
è limitato, si consiglia la prenotazione chiamando il numero telefonico 3334419407
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Canossa:
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