giovedì 12 maggio 2016

Alla festa di Sarah .. in Camargue







A Les Saintes Maries de la Mer, icona turistica della Camargue, dal 24 al 25 maggio va in scena il grande e fantasmagorico pellegrinaggio dei “voyageurs tziganes”. Arrivano da tutta Europa,  i Rom (dall’Europa orientale), i Sinti (da quella centrale),  i Kalè (dalla Spagna), i Manouches (dalla Francia)  e i Romanichals (dalla Gran Bretagna),  per rendere omaggio a Sarah, l’ancella nera delle leggendarie due Marie. Un rito che si ripete da oltre ottant’anni e che coinvolge anche abitanti e turisti.

 A Les Saintes Maries de la Mer, tappa obbligata di ogni viaggio in Camargue, ci siamo andati un paio di volte nei mesi estivi quando calura e folla dilagano . “ Dovete venire in primavera o all’inizio dell’autunno,  vous trouverez un autre Camargue”  ci ha consigliato nel luglio 2013 il maitre del bucolico agriturismo  Le  Clos Peyron”. In futuro prenderemo in considerazione il consiglio.

Dall’aspetto andaluso e sospesa tra cielo e mare, Les Saintes Maries de la Mer si stringe attorno alla chiesa-fortezza di Notre-Dame (XI secolo), il cui campanile è visibile da dieci chilometri di distanza. Nel tempo in cui nella zona imperversavano i pirati, la chiesa serviva da rifugio per la popolazione; all’interno conserva le reliquie delle sante patrone della cittadina, Marie-Jacobé e Marie-Salomé,  mentre la cripta custodisce la statua di Santa Sarah (non è però riconosciuta come tale dalle principali confessioni religiose). L’origine della devozione alla santa dalla pelle nera è frutto della leggenda: si racconta che all’alba della cristianità, Marie Jacobé, Marie Salomé e la loro ancella Sarah,  fuggite dalla Palestina su una barca senza timone, sarebbero sbarcate proprio sulle spiagge della Camargue. E proprio a Sarah va la venerazione del popolo tzigano.



E’ qui la festa

Già una settimana prima dell’evento ogni spazio disponibile fuori dal centro si riempie di enormi roulotte e camper  dotati di tutti i confort e il popolo dei gitani comincia a colorare strade e piazze. Portano le loro usanze, la loro musica coinvolgendo anche gli abitanti che a loro volta vestono i vivaci costumi provenzali rendendo unica e magica la festa. In attesa del corteo, il simulacro di Sarah viene ricoperto dai gitani di abiti sontuosi, di amuleti e gioielli. Il 24 maggio migliaia di persone di tutte le età formano una catena umana che inizia dalla chiesa di Notre Dame e termina oltre la battigia nell’acqua del Mediterraneo, dove Sarah portata sulle spalle, viene benedetta. 


Ad aprire e scortare  il tumultuoso corteo ci sono i “guardians” (cowboy della Camargue) in sella ai loro maestosi cavalli bianchi. In cittàl’impronta gitana si coglie passeggiando tra le pittoresche viuzze e piazzette, dove l’atmosfera è frizzante e festosa, ulteriormente ravvivata dal suono delle chitarre. Il clou si ha nei ristoranti mentre si assaporano paella, carne di toro e vin de sable e si balla il flamenco; all’ora de la tarde”, nella “plaza de toro” vanno in scena corride non cruente, chiamate “Course a la cocarde” dove le uniche armi concesse sono l’astuzia e la destrezza.






Di stagno in stagno
Les Saintes Maries de la Mer non è solo luogo dell'antica tradizione e del clima festaiolo: è anche la peculiare natura che la circonda a dare spettacolo. Le emozioni più palpitanti si assaporano con gite a cavallo o con escursioni  in bicicletta. Con questo mezzo l’itinerario più interessante da percorrere è quello che si snoda lungo lo sterrato (chiamato Digue a la Mér ) di tredici chilometri che dalla spiaggia attrezzata di Saintes Maries de la Mer porta al faro della Gacholle. Folate di Mistral permettendo, si pedala agevolmente lungo il piatto percorso che fende tutti i paesaggi più tipici della Camargue: dalle dune alle spiagge solitarie, dalle praterie e stagni frequentati da colonie di fenicotteri rosa alle saline. 
Dal faro, chi è allenato può continuare, in questo mondo solitario e selvaggio, per altri 15 km fino a raggiungere l’iridescente territorio delle Saline di Giraud e l’immensa spiaggia di Piémanson. Queste due suggestive location si possono raggiungere anche con i mezzi motorizzati lungo un attraente percorso: prima attraverso il paesaggio autentico della Camargue e poi costeggiando il Grande Rodano. Piémanson é l’ultima vera spiaggia d’Europa e ogni anno, il primo maggio, apre le porte diventando  così luogo di emigrazione degli tzigani, dei pescatori e dei viaggiatori in camper provenienti da tutta Europa. Il regolamento dice che si dovrebbe sostare una sola notte, ma qui la trasgressione è tollerata, tant’è che ci sono equipaggi che, tra sole, mare e mistral ci passano un’intera vacanza.


Alla festa di Sarah

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