A
Les Saintes Maries de la Mer, icona
turistica della Camargue, dal 24 al 25 maggio va in scena il grande e
fantasmagorico pellegrinaggio
dei “voyageurs tziganes”.
Arrivano da tutta Europa, i Rom (dall’Europa orientale), i Sinti (da quella centrale), i Kalè
(dalla Spagna), i Manouches (dalla Francia)
e i Romanichals
(dalla Gran Bretagna), per rendere
omaggio a Sarah, l’ancella nera
delle leggendarie due Marie. Un rito
che si ripete da oltre ottant’anni e che coinvolge anche abitanti e turisti.
A Les
Saintes Maries de la Mer, tappa obbligata di ogni viaggio in Camargue, ci siamo andati un paio di volte nei
mesi estivi quando calura e folla dilagano . “ Dovete venire in primavera o all’inizio dell’autunno, vous trouverez un autre Camargue” ci ha consigliato nel luglio 2013 il maitre
del bucolico agriturismo “Le Clos Peyron”. In futuro prenderemo in
considerazione il consiglio.
Dall’aspetto
andaluso e sospesa tra cielo e mare, Les Saintes Maries de la Mer si
stringe attorno alla chiesa-fortezza di Notre-Dame (XI secolo), il cui
campanile è visibile da dieci chilometri di distanza. Nel tempo in cui nella
zona imperversavano i pirati, la chiesa serviva da rifugio per la popolazione;
all’interno conserva le reliquie delle sante patrone della cittadina, Marie-Jacobé e Marie-Salomé, mentre la
cripta custodisce la statua di Santa Sarah
(non è però riconosciuta come tale dalle principali confessioni religiose).
L’origine della devozione alla santa dalla pelle nera è frutto della leggenda:
si racconta che all’alba della cristianità, Marie Jacobé, Marie Salomé e
la loro ancella
Sarah, fuggite dalla Palestina su una barca senza
timone, sarebbero sbarcate proprio sulle spiagge della Camargue. E proprio a Sarah va la venerazione del popolo tzigano.
E’ qui la festa
Già una
settimana prima dell’evento ogni spazio disponibile fuori dal centro si riempie
di enormi roulotte e camper dotati di
tutti i confort e il popolo dei gitani comincia a colorare strade e piazze.
Portano le loro usanze, la loro musica coinvolgendo anche gli abitanti che a
loro volta vestono i vivaci costumi provenzali rendendo unica e magica la
festa. In attesa del corteo, il simulacro di Sarah viene ricoperto dai gitani di abiti sontuosi, di amuleti e
gioielli. Il 24 maggio migliaia di persone di tutte le età formano una catena
umana che inizia dalla chiesa di Notre
Dame e termina oltre la battigia nell’acqua del Mediterraneo, dove Sarah portata sulle spalle, viene
benedetta.
Ad aprire e scortare il tumultuoso corteo ci sono i “guardians” (cowboy della Camargue) in sella ai loro maestosi cavalli bianchi. In cittàl’impronta gitana si coglie passeggiando tra le pittoresche viuzze e piazzette, dove l’atmosfera è frizzante e festosa, ulteriormente ravvivata dal suono delle chitarre. Il clou si ha nei ristoranti mentre si assaporano paella, carne di toro e vin de sable e si balla il flamenco; all’ora de la tarde”, nella “plaza de toro” vanno in scena corride non cruente, chiamate “Course a la cocarde” dove le uniche armi concesse sono l’astuzia e la destrezza.
Di stagno in stagno
Les Saintes Maries de la Mer non è
solo luogo dell'antica tradizione e del clima festaiolo: è anche la peculiare
natura che la circonda a dare spettacolo. Le emozioni più palpitanti si
assaporano con gite a cavallo o con escursioni
in bicicletta. Con questo mezzo l’itinerario più interessante da
percorrere è quello che si snoda lungo lo sterrato (chiamato Digue a la Mér )
di tredici chilometri che dalla spiaggia attrezzata di Saintes Maries de la Mer porta al faro della Gacholle. Folate di Mistral permettendo, si pedala agevolmente
lungo il piatto percorso che fende tutti i paesaggi più tipici della Camargue:
dalle dune alle spiagge solitarie, dalle praterie e stagni frequentati da
colonie di fenicotteri rosa alle saline.
Dal faro, chi è allenato può
continuare, in questo mondo solitario e selvaggio, per altri 15 km fino a
raggiungere l’iridescente territorio delle Saline di Giraud e l’immensa spiaggia di Piémanson. Queste due suggestive
location si possono raggiungere anche con i mezzi motorizzati lungo un
attraente percorso: prima attraverso il paesaggio autentico della Camargue e poi
costeggiando il Grande Rodano. Piémanson é l’ultima vera spiaggia
d’Europa e ogni anno, il primo maggio, apre le porte diventando così luogo di emigrazione degli tzigani, dei
pescatori e dei viaggiatori in camper provenienti da tutta Europa. Il
regolamento dice che si dovrebbe sostare una sola notte, ma qui la
trasgressione è tollerata, tant’è che ci sono equipaggi che, tra sole, mare e
mistral ci passano un’intera vacanza.
Alla festa di Sarah
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