Un patrimonio Unesco dopo l'altro, città barocche, teatri wagneriani, una natura quieta e rilassante, una crociera sul Meno: così la Franconia dove il tempo sembra rallentare per lasciare spazio allo stupore.
 |
Wurzburg, veduta sul Meno |
Situata nel cuore della Germania e nell'alta Baviera, la Franconia alterna splendidi paesaggi naturali a pacifici villaggi e a romantiche città, testimoni di un antico splendore e di una superba eccellenza culturale. Ogni città della Franconia appare come un palcoscenico: Bamberga con i suoi canali, Wurzburg con i palazzi barocchi, Norimberga con le sue mura e il suo castello, Bayeruth con le sue atmosfere wagneriane, Ansbach con la sua raffinatezza. Senza dimenticare il romantico fiume Meno che scorre lento tra i vigneti.La Franconia in pullman
Questo viaggio in pullman GT organizzato dall'Agenzia Viaggi Fontana (di San Polo d'Enza -RE), si è svolto in un clima sereno e conviviale, reso ancor più intenso dalla presenza di Franco Bolondi (storico d'arte e docente universitario) che ha illuminato con sapienza e competenza ogni tappa, offrendo, altresì, preziosi e inaspettati fuori programma. E' stata un'esperienza che, pur vissuta in solitudine personale, si è trasformata in una partecipazione collettiva che mi ha arricchito profondamente.
Base d'appoggio per questo viaggio in Franconia è stato l'ottimo quattro stelle Novina Hotel Tillypark. Ogni mattina il bus di Fontana ci ha accompagnato nelle varie tappe del tour, con rientro in serata.Bamberga, città d'acqua e di pietra
La "Venezia della Franconia" ci ha accolto con un tempo uggioso, tuttavia il cielo grigio e la leggera pioggia non hanno compromesso l'atmosfera romantica della città.
Bamberga, costruita su sette colli come Roma è attraversata da fiumi e canali, dove le case, sulle sponde sembrano galleggiare e le torri emergere dall'acqua.
Il centro storico è caratterizzato da vicoli stretti, angoli suggestivi, facciate medioevali e barocche. Non a caso Bamberga si fregia del riconoscimento Unesco.
Passeggiando per la città abbiamo incontrato un tripudio di negozietti e botteghe di antiquariato, delizia per gli amanti delle collezioni.
Tra i luoghi imperdibili ci sono il Duomo Imperiale, legato alla storia e all'immagine di Enrico II, uno degli imperatori del Sacro Romano Impero, la cui tomba, insieme a quella della moglie Cunegonda, si trova all'interno.
Altro edificio simbolo di Bamberga è l'Altes Rathaus che sorge in mezzo al fiume Regnitz nel pittoresco quartiere "Piccola Venezia". Inevitabile poi, la degustazioni di piatti tipici accompagnati da ottima birra (come la Rauchbier).
Bayeruth, città wagneriana e Unesco heritage
il periodo di massimo splendore di Bayeruth (87 km a nord di Norimberga), avvenne nel secolo XVIII sotto il governo del margravio Federico e di sua moglie Guglielmina, sorella del famoso Federico II il Grande, re di Prussia.
Grazie all'interesse della colta Guglielmina iniziò in città una frenetica attività artistica e architettonica. Esempi significativi li abbiamo scoperti ammirando gli splendidi stucchi di Giovanni Battista Pedrozzi nella Schlosskirche
e nelle scenografie rococò del Neus Schloss e nei superbi e luccicanti ghirigori barocchi del Teatro dell'Opera dei Margravi, uno dei più belli in Europa in questo stile.
Lo sguardo dalla platea, con l'ausilio di un tablet(preso in reception) che spiega i diversi particolari del teatro, ci ha regalato forti emozioni.
Con gli ombrelli aperti, percorrendo la Richard Wagner Str. abbiamo raggiunto la Haus Wahnfried (fu residenza di Richard Wagner ) con accanto il Richard Wagner Museum. Suggestivo è il giardino che circonda la villa.
Il centro storico di Bayeruth è attraversato dalla spaziosa Maximilianstrasse, su cui si affacciano eleganti edifici antichi. Altra icona situata nei dintorni di Bayeruth è l'elegante Altes Schloss Eremitage, che fu un'oasi di pace e serenità della margravia Guglielmina.
 |
il centro storico di Bayeruth |
Wurzburg: la Residenza barocca, i fasti dei principi, e il fiume MenoWurzburg, capitale della bassa Franconia, è una città dai mille volti. Distrutta al 90 per cento (come Dresda) dalle bombe alleate nel secondo conflitto mondiale, è stata restaurata e poi ricostruita fedelmente, offrendo ai cittadini e ai visitatori un orgoglioso patrimonio storico.
L'autentica icona di Wurzburg è la Residenz dei principi vescovi, dichiarata patrimonio dell'Umanità nel 1982. Questo enorme castello è considerato una delle principali opere dell'architettura barocca delle Germania meridionale, nonchè uno dei castelli più belli d'Europa.
Guidati da Franco Bolondi e accompagnati da una competente guida locale, siamo entrati in questa meraviglia. Già all'ingresso, salendo il maestoso scalone d'onore, ci è apparso un primo scorcio sul monumentale affresco di Giambattista Tiepolo, "l'Olimpo e i quattro continenti". Una meraviglia da togliere il fiato.
Il resto del palazzo è un susseguirsi di sale affrescate e riccamente arredate. Ci ha incantato anche la chiesa di corte con il suo esuberante splendore barocco.
Il centro storico di Wurzburg (la città più antica della Franconia) è luminoso e vivace, grazie anche alla presenza di 25.000 studenti universitari. La passeggiata fino al ponte sul Meno, tra edifici antichi (come la cappella di Santa Maria) è alquanto rilassante e all'ora di pranzo non c'è che l'imbarazzo della scelta.
La Franconia vista dall'acqua
Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto il molo "Alter Kranen" di Wurzburg per salire sul battello che ci ha portato alla cittadina di Veitshochheim.
Il nastro argentato del fiume Meno si è aperto davanti alla prua tra tra monasteri e vigne: un legame profondo tra natura e cultura, vino e spiritualità. I vigneti soleggiati della sponda orientale del Meno producono vini superbi e di alta qualità.
Dopo quaranta minuti di navigazione siamo sbarcati a Veitshochheim, il cui centro storico ci è apparso come un villaggio delle fate.
Fatta una breve visita alla settecentesca St. Vitus Kirke (all'interno custodisce monumentali altari in stile barocco) abbiamo raggiunto il giardino dello Schloss Veitshochheim, ex residenza estiva dei principi vescovi.
Il giardino rococò, ornato di statue e fontane, e profumato da erbe aromatiche, è uno dei più belli d'Europa.
Ansbach, eleganza di screta di corte
Ansbach, meno nota rispetto alle altre città della Franconia, è un’altra chicca del programma del tour in Franconia che ci ha svelato il
volto più intimo e signorile della regione.
Accoccolata
tra le dolci colline della Franconia, Ansbach custodisce il fascino discreto delle residenze di corte. Città residenziale dei margravi (marchesi) di Brandeburgo-Ansbach, porta con sé
secoli di storia che hanno il culmine soprattutto nel prestigioso Residenzschloss,
il palazzo barocco, con interni fastosi che domina il centro storico.
La
full immersion nell’Ofgarten (Giardini di Corte), un’oasi barocca verde e fiorita, vegliata da un'elegante "Orangerie" ci ha
regalato un’atmosfera quasi regale.
Il
centro storico di Ansbach è un gioiello: abbiamo camminato ammirando antiche
case a graticcio che convivono con severi edifici settecenteschi, e chiese
gotiche luterane come la St.
Gumbertuskirche, antica sede del convento fondato da
St. Gumbertus.
Nella cripta reale della chiesa riposano le spoglie di margravi e margravini, le cui imponenti tombe sono realizzate in bronzo, rame e marmo.
Altro edificio religioso che rivaleggia in bellezza con la precedente è la chiesa evangelica di San Giovanni. Ai margini del centro abbiamo visitato una Sinagoga barocca tra le meglio conservate e che rappresenta un simbolo della ricca storia ebraica della Franconia.
Heilsbronn, affascinante storia di spiritualità
Risaliti sul pullman
per il rientro a Norimberga, ecco uscire dal cilindro del prof Franco Bolondi, la proposta di un fuori
programma: la visita di una delle chiese gotiche più suggestive della Franconia.
Si tratta di un’abbazia cistercense (secolo XII) che sorge ai margini del
pittoresco e rilassante villaggio di Heilsbronn.
L’antica abbazia
cistercense, con le sue linee severe e armoniose, è un monumento di grande
importanza storica e spirituale: qui furono sepolti per secoli i membri della
dinastia degli Hohenzoller. L’interno ci ha stupito per l’ampiezza delle navate
e la bellezza sobria delle decorazioni, in cui la spiritualità medievale si
intreccia con il rigore dell’architettura monastica.
Norimberga: imperiale, cosmopolita, sorprendente
Segnata
dal passato dei raduni nazisti e rinata dopo il 1945, Norimberga è oggi il
cuore culturale della Franconia. Il castello e le mura medievali vegliano su un centro vivace e su angoli sospesi nel tempo, tra case a graticcio e profumo di panpepato.
Tra
le innumerevoli attrazioni di Norimberga spiccano la gotica chiesa (di culto protestante) di San Lorenzo (l'interno
si presenta con un trionfo di gotico e di opere d’arte), la scenografica chiesa
cattolica di Nostra Signora con l’orologio dorato con carillon e, affacciata sulla grande Piazza del Mercato (nel periodo natalizio ospita il mercatino di Natale più famoso d’Europa) il Schöner Brunnen, la splendida fontana gotica.
Passeggiando
tra queste meraviglie, ho percepito l’anima di una città che non dimentica ma
sa reinventarsi esprimendo anche un fascino internazionale.
Una menzione a parte per la cucina locale che ho gustato in un pittoresco locale della Piazza del Mercato, circondata da belle case dai frontoni ripidi.
Ho assaggiato il "leberkase" (piatto di carne
simile al polpettone) accompagnato da kartofen (non da crauti perchè non sono di mio gradimento) e birra locale e
da una fetta di "Zwetschgendatschi" (torta di prugne).
Norimberga
è anche città di musei: dal Germanisches Nationalmuseum al Museo del
Giocattolo (visitato grazie a un fuori programma di "bolondiana memoria", dal Centro di Documentazione sul nazismo, al sorprendente Neus Museum, dedicato all'arte e al design del 20° secolo (visitato grazie a un fuori programma) la sera del 27 agosto, giorno dell'arrivo a Norimberga.
Da vedereDa vedere (noi non ne abbiamo avuto il tempo) è la
casa-museo di Albrecht Durer che a Norimberga nacque, visse e morì (1528). Fu uno dei maggiori artisti del Rinascimento tedesco.
Dalla Franconia sono
tornato arricchito: non solo di memorie d’arte e paesaggi, ma di emozioni
condivise. Un viaggio che ha unito bellezza e umanità, lasciandomi un segno
profondo. Ringrazio l’Agenzia di Viaggi Fontana, il prof Bolondi, l’accompagnatore
Gabriele, l’autista del pullman Daniele, le guide locali Enrica, Renè, Alexander e tutti i partecipanti al tour che hanno
condiviso con me queste bellezze
“Viaggiare – scriveva
Goethe – è fatale ai pregiudizi, all’intolleranza e alla ristrettezza di
vedute.” La Franconia mi ha confermato quanto sia vero: ogni tappa è stata
un’apertura del cuore.
Nessun commento:
Posta un commento