mercoledì 27 novembre 2024

La miglior bistecca alla fiorentina ? a Sant’Ilario d’Enza

La Locanda Trattoria Sagittario di Sant'Ilario d'Enza, oltre alla tipica e squisita cucina legata alla stagionalità del territorio, eccelle anche per il “rito della fiorentina”.

Un giorno della tarda primavera di quest’anno, tornando da Parma, più o meno all’ora di pranzo, ho fatto sosta a Sant’Ilario d’Enza, per sperimentare la cucina della Trattoria il Sagittario. Il suggerimento me lo ha dato (nella stessa mattina) un’elegante signora di Parma, conosciuta alla Torrefazione Gallo (molto nota a Parma). 

Una trattoria da incorniciare

La Locanda Trattoria Sagittario si trova alla periferia est di Sant’Ilario d’Enza (strada per Campegine e per l’autostrada A1), ai margini di un grande e anonimo parcheggio utilizzato dai clienti di un supermercato Coop, di servizi pubblici sanitari e di un market orientale.  Un luogo non certo idilliaco, ma entrando nella trattoria locale, l’atmosfera cambia totalmente. La sala principale è accogliente, dominata da un grande camino e con ampie vetrate che regalano luminosità durante il giorno.

Ad accogliere gli avventori è Elena, la titolare, cordiale e simpatica. La proposta top del locale è la bistecca “fiorentina”, un rito gastronomico che è necessario prenotare ( e quel giorno l’ho fatto). Comunque mi sono accomodato a un tavolo per “testare” la cucina di questa trattoria schiettamente legata al territorio e alla stagionalità.

Il menù cartaceo non esiste, tanto meno quello con QR Code: i vari piatti li elenca , con profusione di dettagli, la stessa Elena (è un computer) che poi annota la comanda su un taccuino.

Elena mi consiglia un antipasto con gnocco fritto, salumi (molto delicato il culatello), gorgonzola e scaglie di formaggio piemontese scalfite direttamente dalla forma tagliata a metà.

Come primo, un piatto di tortelli ai porri e culatello, accompagnati da un bicchiere di Lambrusco Nero. Per finire panna cotta e un digestivo di produzione locale. L’esperienza culinaria è stata positiva e il prossimo appuntamento sarà con la “fiorentina”.


Non solo a Firenze…

Sono tornato alla Trattoria il Sagittario in compagnia di un amico medico per gustare la "fiorentina". Ci siamo seduti al tavolo assegnato e Elena ci ha consigliato, in attesa della carne, di assaggiare un leggero (figuriamoci...) antipasto con gorgonzola e polenta fritta.

A un certo punto Elena è uscita dalla cucina spingendo un carrello con sopra un gran trancio di lombata di vitella, con contorni di verdure grigliate e patate al forno. 

Elena, giunta al nostro tavolo, con gesti misurati ha tagliato, in fettone alte due dita, il trancio di carne, appoggiandole su una grande piastra rovente. la cottura la decidete voi…” ci ha detto Elena che poi ha precisato: “noi non utilizziamo la carne di Chianina come in Toscana, bensì di Fassona piemontese, che spicca per tenerezza e ha una consistenza più fine, e il prezzo è inferiore”. 

Girare girare le fette di carne che sfrigolano sulla piastra, e gustare l’iconico piatto è un vero rito. Per fortuna che non abbiamo ecceduto con l’antipasto, altrimenti si correva il rischio di non finire queste delizie. Peccato che per la zuppa inglese non c’era più posto.

E’ stata un’esperienza culinaria sublime! La Trattoria Sagittario di Sant’Ilario l’ho inserita nella lista dei locali preferiti. 

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