lunedì 7 ottobre 2024

Saorge, una perla della Valle della Roya


L’affascinante villaggio “perchés” di Saorge, immerso in un paesaggio spettacolare, domina la Valle della  Roya. E’ un lembo sorprendente delle Alpi Marittime francesi, al confine con l’Italia.

 

La Valle della Roya, che si estende dal Col di Tenda a Ventimiglia, è una sorta di meravigliosa terra di mezzo, dove stanno insieme Francia (Regione Provenza-Alpi-Costa Azzura) e Italia (Liguria) unendo in pochi chilometri, le Alpi al Mediterraneo”.

 Non c’è stata volta che io abbia percorso questa strada senza ammirare, stupefatto, la estrema bellezza e la singolarità eccezionale della Valle della Roja. Un canyon, sì, ma che canyon…”. Così descriveva la valle lo scrittore Mario Soldati viaggiando sulla linea Cuneo-Ventimiglia.

La Valle della Roya è un succedersi mutevole di paesaggi mozzafiato, dove il fiume Roya ne ha inciso il fondo disegnando anse selvagge. Su questa valle si affacciano villaggi dal raro fascino e che hanno fatto da cornice alla storia della valle, importante via di comunicazione (l’antica via del sale) tra il Piemonte e il Mar Ligure, già molto prima che fossero scavati i tunnel, stradale e ferroviario, di Tenda.

Lungo la Valle della Roya, la carrozzabile e l’ardita ferrovia Cuneo-Ventimiglia (voluta da Cavour nel 1879) corrono appaiate, giocando a rimpiattino mentre si alternano lungo le rive del fiume; poi la ferrovia comincia a nascondersi (nel tratto Tenda – Fontan) in gallerie elicoidali per poi sbucare su viadotti mozzafiato.

Entrambi i tracciati, da prospettive diverse, regalano fantastici scorci sulla Valle della Roya e sui villaggi appesi ai fianchi dei monti.

Destinazione Saorge

Percorrendo la statale 20, provenendo da Ventimiglia e dopo aver attraversato le selvagge “gole di Saorge”, il villaggio ci è apparso all’improvviso, “altissimo sul canyon, con le sue case scintillanti al sole e aggrappate alle rocce come un villaggio tibetano” (da Mario Soldati).

Per una migliore inquadratura del villaggio, abbiamo percorso a piedi un tratto del vecchio tracciato della strada. La veduta di Saorge è stata emozionante. 

Un villaggio magico

Saorge, antico insediamento ligure, poi colonia romana e imprendibile piazzaforte nel Medioevo, è oggi un quieto borgo delle Alpi Marittime (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) dove si cammina, o meglio, si sale e si scende in un intreccio di vicoli, scalinate: e poi si procede per piazzette, cortili segreti, archi e passaggi a volta carichi di mistero e illuminati anche di giorno dalla flebile luce delle lampadine. 




Le case addossate le une alle altre e una sull’altra, sono spesso dipinte in toni caldi, con persiane colorate che donano un tocco pittoresco all’ambiente.


Non è mancato poi d’imbattersi in piccoli ma interessanti dettagli, come architravi scolpiti, meridiane e vecchi lavatoi (la fontana di de Medge). Durante la nostra passeggiata non abbiamo incontrato nessuno (era autunno) se non un agile portalettere che saltellava da un gradino all’altro sulle erte scalette e che non sono riuscito ad immortalare.

La storia di Saorge (insieme alla vicina Breil è sempre stata francese) é rappresentata da opere d’arte romaniche e barocche, fra le quali la chiesa di Saint Sauveur (ricchi interni barocchi), l’oratorio di San Giacomo e, in posizione defilata e panoramica, la chiesa romanica della Madonna del Poggio. Non ci siamo persi gli affacci panoramici mozzafiato sulla cascata di case del villaggio e sulla sottostante Valle della Roya.


Una chicca barocca è il monastero francescano(del XVII secolo), un edificio monumentale, che insieme a quello di Cimiez a Nizza, rappresenta uno degli esempi più rilevanti di architettura monastica nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.


Al suo interno si possono ammirare notevoli affreschi seicenteschi e decorazioni sacre e godere della pace che regna nello splendido chiostro. 



Grazie alla sua posizione vicino al Parco Nazionale del Mercantour, Saorge è un paradiso per gli escursionisti. Numerosi sentieri si diramano dal villaggio, offrendo escursioni nella natura incontaminata della Valle della Roya, attraversando boschi, torrenti e antichi ponti. 

Uno dei percorsi più famosi è quello della Via del Sale, un'antica rotta commerciale utilizzata per trasportare il sale dall'Italia alla Francia.


Valle della Roya: luci e ombre

 

LE LUCI

Un po’ evitata dal turismo di massa, la Valle della Roya è uno scrigno di rara bellezza, con la sua natura selvaggia e incontaminata, con i suoi villaggi (Breil-sur-Roya, Fontan, Saorge, La Brigue e Tende) che aspettano di essere scoperti. A La Brigue c’è il piccolo santuario di Notre Dame des Fontaines (la “Cappella Sistina delle Alpi”) completamente affrescata.


E poi ci sono i dintorni, assolutamente spettacolari: come i Valloni di Fontanalba e delle Meraviglie, con oltre 40.000 incisioni rupestri.


 

LE OMBRE

In treno la Valle della Roya si può percorrere da Ventimiglia a Tende: da qui, attraverso il tunnel ferroviario del Col di Tenda, si può proseguire per Limone Piemonte e infine raggiungere Cuneo.

Oggi, l’accesso stradale avviene solo da Ventimiglia fino a Tende, in quanto, a causa dei danni causati dalla tempesta Alex del 2020, il tunnel stradale del Col di Tenda è chiuso e non è ancora certa la data della riapertura (2026 ?).

Altra situazione penalizzante per la Valle della Roya è la sospensione, fino alla fine del 2025, del collegamento ferroviario (un tracciato molto spettacolare nel cuore del Parco del Mercantour) con il “Train des Merveilles” (Nizza/Sospel/Breil-sur-Roya/Tende).







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