martedì 24 luglio 2018

Belle-Ile, fascino bretone



Ancorata a poche miglia dalla punta estrema della penisola del Quiberon, la Belle-Ile è un angolo di Bretagna la cui seducente bellezza supera ogni aspettativa.


POINTE DES POULAINS

Gli effetti scenici dell’indomita natura della “côte sauvage”, la dolcezza delle spiagge che declinano  ad oriente e l’intima quiete dei villaggi dalle bianche case circondate da vistosi cespugli d’ortensie, sono il biglietto da visita della Belle-Ile-en Mer

Ovunque si percepisce il respiro dell’oceano che a volte diventa impetuoso e violento, come a Port-Coton o alla spettacolare Pointe des Poulains, dove aveva il suo rifugio la celebre attrice Sarah Bernhardt.
 
A BORDO DELLA MEHARI
Visto il costo proibitivo per traghettare con il camper, abbiamo deciso di lasciarlo in campeggio a Quiberon con l’idea di trascorrere un paio di giorni alla Belle Ile, dormendo in B&B e scoprendo l’isola con una mitica Citroen Mehari a noleggio. Esperienza ripetuta con la 2CV nell’Ardeche.






Bella al primo impatto

Il grido dei gabbiani, due scenografici fari e la possente sagoma della Cittadella di Vauban, hanno salutato l’ingresso del traghetto, proveniente da Port-Maria di Quiberon,  nel pittoresco porto di Le Palais. Una volta sbarcati abbiamo raggiunto il B&B e successivamente il noleggiatore di auto.
IL PORTO DE LE PALAIS E LA CITTADELLA VAUBAN
Prima di partire alla scoperta dell’isola abbiamo dedicato un po’ di tempo a Le Palais, capoluogo della “Bella Insula”, come la chiamavano i Romani. E’ stato piacevole passeggiare lungo le pittoresche strade della cittadina, dove si respira un’atmosfera gaia tra graziose casette, negozi dalle vetrine colorate e ristoranti e bar con i loro animati dehors. Onnipresente è la sagoma della Cittadella, risalente al 1549 poi ampliata nei secoli successivi dai vari signori che hanno governato l’isola, in particolare da Fouquet, sovrintendente alle finanze alla corte di Luigi XIV, che la fece trasformare in un’inviolabile roccaforte.



Passaggio a nord ovest
IL FIORDO E IL VILLAGGIO DI SAUZON
Lasciata Le Palais, abbiamo imboccato la D30 che fende un paesaggio verdeggiante, punteggiato qua e là da graziose casette bianche. Poi, all’altezza di Brennantec, abbiamo preso contatto con il profondo fiordo il profondo fiordo che accoglie il villaggio di Sauzon.

Sia con l’alta marea che con la bassa, questa pittoresca località, è un incanto per gli occhi. Ecco il faro bianco e rosso che sorveglia il piccolo porto punteggiato da barche colorate e le casette a tinte pastello che fanno da corona al fiordo. Se Sauzon dispiega in ogni angolo il suo rilassato charme, la vicina Pointe des Poulains, estremo lembo settentrionale della Belle-Ile, prorompe invece con la sua selvaggia bellezza. 

LA SELVAGGIA BELLEZZA DELLA POINTE DES POULAINS
Dopo aver attraversato una sterminata brughiera, ricamata da numerosi sentieri e spesso sferzata dal terribile vento di Bretagna, con la”Mehari” siamo arrivati quasi sull’orlo di tormentate scogliere di Pointe des Poulains. La scenografia è mozzafiato con le falesie sbriciolate in decine di isolotti e scogli che sprofondano nei perenni e rumorosi rigurgiti dell’oceano (video). Dal parcheggio, un percorso pedonale conduce su un isolotto (accessibile con la bassa marea) dove, a sfidare le tempeste, svetta un  pittoresco faro. Un altro sentiero porta alla casa di Sarah Bernhardt.  ricavata in un vecchio fortino dove la “divina” attrice veniva per riposarsi e per trovare nuove ispirazioni artistiche. 

GLI SCOGLI DELLA POINTE DES POULAINS E LA CASA DI SARAH BERNHARDT

La “cote sauvage”
Dalla Pointe des Poulains a quella di Sekeul, ultimo lembo meridionale dell’isola, si srotola un selvaggio tratto di costa modellato in forme incredibili dalla martellante azione del vento e del mare. Lungo la “cote sauvage”   i luoghi più affascinanti li abbiamo raggiunti percorrendo con la “Mehari”  strette stradine e continuando a piedi lungo sentieri con viste mozzafiato. Uno di questi luoghi é la “Grotte de l'Apothicairerie” (grotta del farmacista), dove le onde dell’oceano passano da una parte all’altra. A rendere ancor più inquietante il sito sono gli scogli e le pareti rocciose strapiombanti che lo circondano (video). Tuttavia questo paesaggio così tormentato, cela bellissime spiagge, come quella di Donnant, molto scenografica, con il mare dai colori cangianti a seconda dell’ora del giorno, del vento e della marea.  

LA BELLISSIMA SPIAGGIA DI DONNANT

Poco più a sud, per la D25, siamo arrivati al luogo più fotografato della  Belle-Ile. E’  Port Coton, la cui sconvolgente bellezza incantò Claude Monet che lo immortalò per ben 36 volte.
L’effetto scenico offerto dalle alte falesie che fanno da quinta ad un manipolo di faraglioni (42 metri il più alto)  che da tempo immemorabile resistono al ribollire minaccioso dell’oceano, ci ha lasciato senza parole. Camminando lungo la scogliera non sono mancate altre immagini da cartoline, come gli isolotti di  Port-Domoi, l’arco roccioso di Fornetech e la sagoma del grandioso faro di Goulphar, uno dei maggiori di Francia per altezza (52 metri) e per portata (oltre 32 miglia).

GLI AGHI DI PORT COTON IMMORTALATI 36 VOLTE DA MONET

La costa orientale
Dal paesaggio molto frastagliato della “Côte Sauvage”, siamo passati a quello più dolce e rilassante della costa orientale. Qui l’esuberanza dell’oceano è meno intensa, l’acqua è più calda e le spiagge sono numerose e ampie. A ridosso del litorale è un susseguirsi di campi coltivati, di boschetti di querce, frutteti e cespugli rigonfi d’ortensie che annunciano la presenza dei villaggi.

 Come  Locmaria, dove le ortensie sono ovunque: abbelliscono i giardini e bordano le case dalle pareti bianche e dalle finestre azzurre. Il villaggio, raccolto attorno alla singolare architettura della settecentesca parrocchiale è ancora oggi ancorato ad antiche tradizioni celtiche e a leggende di streghe.
LA CARATTERISTICA CHIESA DI LOCMARIA

Lasciato il villaggio di Locmaria e risalendo la costa orientale per solitarie stradette, abbiamo avvistato altre falesie, profonde insenature e belle spiagge come quella di Mabalulu, ma la più strepitosa e frequentata è la “Grands Sables”,  due chilometri di dorato arenile a un tiro di schioppo da Le Palais, dove tutto è cominciato.

 

Troppo ammaliante la Belle-Ile per non lasciarla con una punta di nostalgia, come i grandi che l’hanno amata, Monet, Matisse, Dumas e Sara Bernardht. 



INFO: http://www.belle-ile.com/   (di tutto e di più)
Alla Belle-Ile si può andare anche in camper utilizzando il traghetto (molto costoso !) da Quiberon e soggiornare in uno dei campeggi sparsi per l’isola (altro villaggio-camping ). 
Nel caso in cui non si traghetti con il mezzo al seguito (da evitare in alta stagione) si consiglia la gita di un giorno alla Belle-Ile con le navi dal porto di Quiberon oppure con i bateau rapid della Navix ( tel. 0825132100 – www.navix.fr ) che partono, da Vannes, da La Trinité-sur-Mer e da Port-Navalo, tutte località affacciate sul Golfo del Morbihan. 




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