Ancorata a poche
miglia dalla punta estrema della penisola del Quiberon, la Belle-Ile è un
angolo di Bretagna la cui seducente bellezza supera ogni aspettativa.
POINTE DES POULAINS |
Gli
effetti scenici dell’indomita natura della “côte sauvage”, la dolcezza delle
spiagge che declinano ad oriente e
l’intima quiete dei villaggi dalle bianche case circondate da vistosi cespugli
d’ortensie, sono il biglietto da visita della Belle-Ile-en Mer.
Ovunque
si percepisce il respiro dell’oceano che a volte diventa impetuoso e violento,
come a Port-Coton o alla
spettacolare Pointe des Poulains,
dove aveva il suo rifugio la celebre attrice Sarah Bernhardt.
A BORDO DELLA MEHARI |
Visto
il costo proibitivo per traghettare con il camper, abbiamo deciso di lasciarlo
in campeggio a Quiberon con l’idea di trascorrere un
paio di giorni alla Belle Ile, dormendo in B&B
e scoprendo l’isola con una mitica Citroen
Mehari a noleggio. Esperienza ripetuta con la 2CV nell’Ardeche.
Bella al primo impatto
Il
grido dei gabbiani, due scenografici fari e la possente sagoma della Cittadella di Vauban, hanno salutato
l’ingresso del traghetto, proveniente da Port-Maria
di Quiberon, nel pittoresco porto di
Le
Palais. Una volta sbarcati abbiamo raggiunto il B&B e
successivamente il noleggiatore di auto.
IL PORTO DE LE PALAIS E LA CITTADELLA VAUBAN |
Prima
di partire alla scoperta dell’isola abbiamo dedicato un po’ di tempo a Le Palais, capoluogo
della “Bella Insula”, come la chiamavano i Romani. E’ stato piacevole
passeggiare lungo le pittoresche strade della cittadina, dove si respira
un’atmosfera gaia tra graziose casette, negozi dalle vetrine colorate e
ristoranti e bar con i loro animati dehors. Onnipresente è la sagoma della Cittadella, risalente al 1549 poi
ampliata nei secoli successivi dai vari signori che hanno governato l’isola, in
particolare da Fouquet, sovrintendente alle finanze alla corte di Luigi XIV,
che la fece trasformare in un’inviolabile roccaforte.
Passaggio a nord ovest
IL FIORDO E IL VILLAGGIO DI SAUZON |
Lasciata
Le
Palais, abbiamo imboccato la D30
che fende un paesaggio verdeggiante, punteggiato qua e là da graziose casette
bianche. Poi, all’altezza di Brennantec,
abbiamo preso contatto con il profondo fiordo il profondo fiordo che accoglie il
villaggio di Sauzon.
Sia
con l’alta marea che con la bassa, questa pittoresca località, è un incanto per
gli occhi. Ecco il faro bianco e rosso che sorveglia il piccolo porto
punteggiato da barche colorate e le casette a tinte pastello che fanno da
corona al fiordo. Se Sauzon dispiega
in ogni angolo il suo rilassato charme, la vicina Pointe des Poulains, estremo lembo settentrionale della Belle-Ile, prorompe invece con la sua
selvaggia bellezza.
Dopo
aver attraversato una sterminata brughiera, ricamata da numerosi sentieri e
spesso sferzata dal terribile vento di Bretagna,
con la”Mehari” siamo arrivati quasi sull’orlo di tormentate scogliere di Pointe des Poulains. La scenografia è
mozzafiato con le falesie sbriciolate in decine di isolotti e scogli che
sprofondano nei perenni e rumorosi rigurgiti dell’oceano (video).
Dal parcheggio, un percorso pedonale conduce su un isolotto (accessibile con la
bassa marea) dove, a sfidare le tempeste, svetta un pittoresco faro. Un altro sentiero porta alla
casa di Sarah Bernhardt.
ricavata in un vecchio fortino dove la “divina” attrice veniva per
riposarsi e per trovare nuove ispirazioni artistiche.
La “cote sauvage”
Dalla
Pointe des Poulains a quella di Sekeul, ultimo lembo meridionale
dell’isola, si srotola un selvaggio tratto di costa modellato in forme
incredibili dalla martellante azione del vento e del mare. Lungo la “cote sauvage” i luoghi più affascinanti li abbiamo raggiunti
percorrendo con la “Mehari” strette stradine
e continuando a piedi lungo sentieri con viste mozzafiato. Uno di questi luoghi
é la “Grotte de l'Apothicairerie” (grotta del farmacista), dove le onde dell’oceano passano da una parte
all’altra. A rendere ancor più inquietante il sito sono gli scogli e le pareti
rocciose strapiombanti che lo circondano (video). Tuttavia questo paesaggio così tormentato, cela
bellissime spiagge, come quella di Donnant, molto scenografica, con il mare dai colori cangianti a seconda dell’ora
del giorno, del vento e della marea.
Poco
più a sud, per la D25, siamo arrivati al luogo più fotografato della Belle-Ile.
E’ Port
Coton, la cui sconvolgente bellezza incantò Claude Monet che lo immortalò per ben 36 volte.
L’effetto
scenico offerto dalle alte falesie che fanno da quinta ad un manipolo di
faraglioni (42 metri il più alto) che da
tempo immemorabile resistono al ribollire minaccioso dell’oceano, ci ha
lasciato senza parole. Camminando lungo la scogliera non sono mancate altre
immagini da cartoline, come gli isolotti di
Port-Domoi, l’arco roccioso
di Fornetech e la sagoma del
grandioso faro di Goulphar, uno dei
maggiori di Francia per altezza (52 metri) e per portata (oltre 32 miglia).
La costa orientale
Dal
paesaggio molto frastagliato della “Côte
Sauvage”, siamo passati a quello più dolce e rilassante della costa
orientale. Qui l’esuberanza dell’oceano è meno intensa, l’acqua è più calda e
le spiagge sono numerose e ampie. A ridosso del litorale è un susseguirsi di
campi coltivati, di boschetti di querce, frutteti e cespugli rigonfi d’ortensie
che annunciano la presenza dei villaggi.
Come Locmaria,
dove le ortensie sono ovunque: abbelliscono i giardini e bordano le case dalle
pareti bianche e dalle finestre azzurre. Il villaggio, raccolto attorno alla
singolare architettura della settecentesca parrocchiale è ancora oggi ancorato
ad antiche tradizioni celtiche e a leggende di streghe.
LA CARATTERISTICA CHIESA DI LOCMARIA |
Lasciato
il villaggio di Locmaria e risalendo
la costa orientale per solitarie stradette, abbiamo avvistato altre falesie,
profonde insenature e belle spiagge come quella di Mabalulu, ma la più strepitosa e frequentata è la “Grands Sables”, due chilometri di dorato arenile a un tiro di
schioppo da Le Palais, dove tutto è
cominciato.
Troppo
ammaliante la Belle-Ile per non
lasciarla con una punta di nostalgia, come i grandi che l’hanno amata, Monet,
Matisse, Dumas e Sara Bernardht.
INFO: http://www.belle-ile.com/ (di tutto e di più)
Alla
Belle-Ile si può andare anche in camper utilizzando il traghetto
(molto costoso !) da Quiberon e soggiornare in uno dei campeggi sparsi per l’isola (altro villaggio-camping ).
Nel
caso in cui non si traghetti con il mezzo al seguito (da evitare in alta
stagione) si consiglia la gita di un giorno alla Belle-Ile con le navi dal
porto di Quiberon oppure con i bateau rapid della Navix ( tel. 0825132100 – www.navix.fr ) che partono, da Vannes, da La Trinité-sur-Mer e da Port-Navalo,
tutte località affacciate sul Golfo del Morbihan.
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