martedì 22 luglio 2025

Naturidylle Geyrerhof: un idilio naturale nel cuore del Renon

 

A volte basta un luogo per ritrovare l’armonia interiore. Per me, quel luogo è il Naturidylle Geyrerhof, un agri-resort a un chilometro da Soprabolzano, immerso nei prati e nei silenzi dell’Altopiano del Renon. Tornarci dopo un anno è stato come riabbracciare un amico vero: stesso panorama mozzafiato sulle Dolomiti, stessa accoglienza calorosa, stessa magia.

Le Dolomiti viste dall'Agriresort Geyrerhof
Veduta dall'Agri-resort Geyrerhof


Un maso di charme tra cielo, boschi e guglie dolomitiche


Il
Geyrerhof non è un hotel qualunque. È un'antica fattoria del XVII secolo trasformata in un resort elegante e autentico. E’ composto da tre edifici ( il fienile, la stalla e la casa padronale) circondati da boschi e pascoli. Nulla di costruito a caso, tutto profondamente legato alla tradizione. 



Ma con un tocco di modernità che sorprende: suite con grandi vetrate e arredate con gusto alpino, terrazze panoramiche, una piscina con vista su prati e boschi, una sauna ricavata da una botte, e un’area relax da cui non vorresti mai uscire.







Il nome dell’agri-resort, “Naturidylle”, significa “idillio naturale”, perchè, secondo Kurt Ramoser, il titolare, il panorama che si gode dall’hotel è il più affascinante di tutto l’altopiano.


Accoglienza autentica e sapori veri

Lena e Kurt


Kurt e Lena (coppia affiatata e infaticabile), si occupano di tutto. Lui cucina, fa il pane, produce speck e vino biologico (straordinaria la sua enoteca), e alleva cervi, galline e maiali. Lei è l’anima dell’ospitalità: ti accoglie in reception con il sorriso, serve in sala da pranzo, coltiva l’orto e prepara confetture. Ogni piatto, servito nell’accogliente ristorante, riflette la tradizione e la storia del territorio: ingredienti freschi, del luogo e autentici.




Relax e outdoor

Al Geyrerhof  puoi semplicemente lasciarti cullare dal silenzio, leggere un libro sui lettini accanto alla piscina, con lo sfondo di prati e boschi, o immergerti nella vasca idromassaggio all’aperto. Ma puoi anche fare sport: noleggiare una bici, esplorare i sentieri nei dintorni, avvistare i cervi, e se il tempo cambia, c’è la palestra, il portico con tavoli e l'accogliente sala bar.



Conclusione: un luogo che ti resta addosso


Il Naturidylle Geyrerhof realizza i desideri degli ospiti di ogni età e anche gli amici a quattro zampe sono i benvenuti.

Il Naturidylle Geyrerhof è un luogo dove il corpo si rilassa, la mente si libera e lo sguardo si perde tra paesaggi onirici. In inverno, con la neve, diventa una favola ovattata. In ogni stagione, è un’esperienza da conservare nel tempo.

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Il Renon: natura, storia e meraviglia

L’Altopiano del Renon, a due passi da Bolzano, vanta panorami e paesaggi mozzafiato, villaggi nel più autentico stile tirolese e le suggestive le piramidi di terra di Longomoso.



Immerse nel paesaggio tra i più incantevoli dell’Alto Adige, c’è anche qualche chiesetta: San Nicolò a Monte di Mezzo, l’Assunta a Longomoso, Sant’Andrea e Santa Verena a Longostagno, da visitare per gli affreschi e per l’atmosfera serena.

Chiesa dell'Assunta a Longomoso

Fu proprio qui, sul Renon, che nacque il concetto di villeggiatura alpina. Nel XVII secolo, i borghesi di Bolzano costruirono le prime residenze estive a Soprabolzano e Collalbo (località collegate da un pittoresco trenino), dove anche Freud amava soggiornare.



Dal Corno del Renon, le Dolomiti sembrano uscite da un sogno


Un'escursione da non perdere è al Corno del Renon (2.259 m) raggiungibile (per i camminatori) in quattro ore da Longostagno o più comodamente in cabinovia da Pemmern. Dalla stazione a monte, in meno di un'ora di camminata si raggiunge la vetta, dove si apre una vista a 360 gradi su un mare di montagne che sembrano sfiorare il cielo. 




Ma senza salire sulla cima del Corno del Renon, dalla stazione a monte della cabinovia, merita percorrere il sentiero panoramico che attraversa una sterminata distesa di pino mugo.


Dai punti panoramici attrezzati, le Dolomiti si svelano come un’architettura celeste: torri, bastioni e guglie scolpite dal tempo e dalla luce. 

Ma sono vere oppure un sogno?”, si chiedeva Dino Buzzati al cospetto delle Pale di San Martino, ma la domanda torna naturale anche di fronte allo spettacolo dolomitico che offre il Corno del Renon. Mi sono sentito piccolo al cospetto di cotanta meraviglia. 



Montagne  a perdita d’occhio che si estendono da sud-est a sud, con le cime del Sass de Putia, il gruppo delle Odle fino allo Sciliar, passando dalla Marmolada al Catinaccio, al massiccio del Latemar. E poi, la Paganella,  l’Adamello, le Dolomiti di Brenta e a nord l’Ortles e il Similaun (dove è stata trovata la mummia di Otzi).


Il Latemar

L’Altopiano del Renon è facilmente raggiungibile: in auto, oppure con la moderna funivia panoramica che in 11 minuti collega Bolzano a Soprabolzano oppure per strada panoramica.

 

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