Sabato 20 luglio 2024, Giuliano Razzoli, oro olimpico in slalom a Vancouver 2010, ha celebrato la fine della sua gloriosa carriera con una grande festa andata in scena in quel di Razzolo, suo paese natale.
ALLA SOGLIA DEI 40 ANNI È GIUNTO IL MOMENTO DI DIRE "STOP"
“C’è una parola con cui tutti gli sportivi devono scontrarsi prima o poi, essa è “STOP”. Sembra comunicare dolore e rabbia ma è una finzione linguistica. Essa è solo un’occasione per ripartire: la strada alternativa bisogna cercarla, è diversa da come ce la aspettiamo ed è dura ma c’è sempre”.
Così il “Razzo” nazionale
ha iniziato la sua “lectio” all’Università
Cattolica di Milano nel maggio 2022.
Per uno sportivo, è difficile capire quando è il momento di smettere e Giuliano ne è ben consapevole. La decisione (sicuramente sofferta) di ritirarsi dalla carriera agonistica è arrivata, dopo un cammino glorioso ma anche complicato (infortuni e problemi fisici).
Razzoli, che già a quattro anni andava sugli sci come un “razzo”, la sua epica carriera avrebbe voluto chiuderla sulle piste. La location della gara celebrativa, doveva essere la pista Podkoren di Kranjska Gora il 9 marzo 2024, ma la gara di Coppa del Mondo, è stata annullata per pioggia.
Tuttavia
i “rumors” parlano di una possibile passerella del "Razzo" sugli sci (farà forse l’apripista a
Madonna di Campiglio nella prossima stagione ??).
RAZZOLO HA FESTEGGIATO IL SUO CAMPIONE
Una minuscola borgata di quattro case sull’Appennino reggiano, dove tutti (o quasi) portano il cognome Razzoli, e uno di questi, Giuliano Razzoli, ha lasciato il segno nello sci mondiale.
Tutto il paese era addobbato di manifesti, striscioni, cartelli inneggianti al Razzo, opera delle “giacche azzurre” (gli intramontabili del fan club), che hanno campeggiato a bordo pista per qualche decennio.
Nel pomeriggio di sabato 20 luglio, una grande
folla (forse erano 1.500) ha invaso le viuzze e le lillipuziane piazzette di Razzolo, per la festa d’addio allo sci agonistico di Giuliano Razzoli,
grande campione sia in pista, sia nella
vita.
“ E’ bello ed emozionante assistere a queste scene d’affetto, sono uno sportivo, mi sono nutrito di emozioni in questa avventura lunga come tutta la mia vita e queste emozioni le ho condivise con coloro che mi hanno seguito....”
Oltre ai familiari (mamma, papà e le due indomite sorelle), agli amici, agli appassionati di sci e al fan club schierato al completo, erano presenti i vertici della FISI, del Gruppo sportivo dell’Esercito, il sindaco di Villaminozzo Elio Sassi e primi cittadini dei comuni montani, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, l’europarlamentare Stefano Bonacini (ex presidente Regione Emilia Romagna), giornalisti Rai (con il mitico Labate), Sky e lo scrittore e opinionista sportivo Leo Turrini.
Gli interventi che si sono susseguiti sul palco sono stati di alto livello e con risvolti emozionali e divertenti.
Un boato della folla quando sono apparsi i compagni di squadra del Razzo: quelli in servizio (Vinatzer, Gross, Kastlunger, Sala), e quelli che hanno lasciato, come Deville e Marsaglia. Emblematica la presenza di Piero Gros, medaglia d’oro olimpica in slalom (1976), imitato solo da Alberto Tomba (1988) e da Giuliano Razzoli (2010).
Sono saliti sul palco anche gli allenatori (tra
questi il mitico Marcellino), fisioterapisti e preparatori che nel tempo hanno
seguito Giuliano Razzoli. Ognuno di
essi ha parlato di Razzoli, con aneddoti spassosi.
L’emozione, quasi incontenibile, era dipinta sul volto di Giuliano Razzoli, che poi ha ricevuto premi alla carriera.
RAZZOLI E LA SUA IMPORTANTE DECISIONE
Giuliano Razzoli ha dichiarato di non aver nessun rimpianto perché era arrivato il momento di smettere, in quanto il problema alla schiena gli acuiva la difficoltà di recupero.
E poi, bisogna dare priorità alla famiglia, al figlio Emanuele e alla moglie Elisa. Inoltre bisogna dedicarsi alla gestione dell’Acetaia e ai compiti istituzionali in qualità di Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Comunque, il mondo dello sci è sempre nel suo cuore e… chissà!
Dalla mia gallery: Razzoli e Gros, due ori olimpici
(da fonte ufficiale) “Lascio sereno
perché sono felice di come ho attraversato tutta la mia avventura, e sono grato
di averla potuta vivere. Ringrazio le persone che nella vita mi hanno insegnato
qualcosa, e sono state tante, e che mi hanno permesso di crescere come atleta e
come uomo”: queste le parole di un “Razzo” alquanto commosso.
PER LE VIE DEL BORGO
La festa, oltre alle tavole rotonde, ai filmati sull’epopea sciistica di Razzoli, è stata allietata dagli stand gastronomici con appetitosi prodotti tipici preparati dalle “rezdore” di diverse Proloco e del fan club.
Presa d’assalto l’Acetaia Razzoli e la bancarella del merchandising del “Razzo fan club, con articoli legati alla vita di Giuliano Razzoli (il ricavato della vendita andrà in beneficienza).
A completare la festa, musica dal
vivo fino a notte fonda.
IL
PALMARES DEL GRANDE RAZZO
Coppa del Mondo (2 vittorie, 5 secondi posti, 4
terzi posti) - Olimpiadi (medaglia
d’oro a Vancouver 2010) –Mondiali
Militari (2 ori) – Coppa Europa
(3 vittorie, 2 secondi posti, 2 terzi posti) – Campionati Italiani (3 ori, 2 argenti, 1 bronzo). Ha esordito in Coppa Europa nel 2004-2005 e nel 2006 è
stato apripista nella gara di slalom speciale (realizzando il terzo tempo) alle
Olimpiadi Invernali di Torino.
Ha
partecipato a 3 Olimpiadi e a 8 Mondiali.
E’
Commendatore Ordine al merito della
Repubblica e Croce d’argento al
merito dell’Esercito. Razzoli, nella sua lunga carriera, ha
ottenuto anche altri importanti riconoscimenti.
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