Un on the road “from Sanremo to Sanremo” lungo strade mozzafiato. Dal Poggio (icona della Milano Sanremo) a San Romolo, passando per il pittoresco borgo di Ceriana, per il Passo Ghimbegna (mitico passaggio del Rally di Sanremo) sui monti liguri e, infine, rientro a Sanremo.
Novembre 2022: lasciato di buon mattino l’incantevole Villaggio dei Fiori e raggiunta la zona del moderno e accogliente Porto Sole di Sanremo, abbiamo affrontato la salita del Poggio.
La strada è una lingua d’asfalto di poco più di tre km, ricca di serpentine: ed è qui, a pochi chilometri dall’arrivo, che si scatena l’adrenalinica ed epica bagarre in discesa tra gli atleti della Milano Sanremo, una delle classiche del ciclismo su strada. Alcuni dei più grandi nomi del ciclismo hanno fatto la differenza su questa salita, contribuendo a creare momenti memorabili nella storia della corsa.
Dalla sommità del Poggio ci siamo riempiti gli occhi di spettacolari panorami su Sanremo e sulla costa ligure, fino a Capo Nero.
Su per le colline fino a Ceriana
La serpeggiante Sp55, in direzione nord ovest, ci ha presentato subito l’altra faccia del Ponente ligure, con un panorama di valli, pendii collinari ammantati di vegetazione lussureggiante. Subito dopo il Poggio ci ha emozionato (su un colle sulla dx) il profilo da cartolina di Bussana Vecchia, il borgo dove il tempo si è fermato per terremoto nel 1887 e riportato alla vita da una comunità di artisti di tutto il mondo. Vale la pena visitarlo.
Dopo 10 km di strada, dopo l'ennesima curva, ecco apparire Ceriana
“ Quando compare all’improvviso dietro a una curva, non si può non
restare sedotti da questo grumo di case, tenacemente avvinghiate al costone
della montagna: e già attraverso la vista Ceriana fa breccia nel cuore e penetra
negli abissi dell’anima” (Stefano Delfino tra gli autori di: Ceriana. Un
borgo di mille anni).
Ceriana val bene una visita
Ceriana, luogo del cuore FAI, è uno dei borghi medioevali più affascinanti e meglio conservati della provincia di Imperia, e il suo fascino, seppur con una visita frettolosa come la nostra, ci ha conquistato.
La comunità del borgo, una sorta di peculiare enclave, negli ultimi anni ha cercato di valorizzare e riscoprire quelle antiche tradizioni popolari che andavano scomparendo ed ha rivolto l’attenzione ai canti sacri e profani (etnomusicologia), alla tavola (qui si cucinano piatti che altrove non si trovano). La vita culturale di Ceriana è molto vivace, con peculiari proposte di eventi e feste religiose (Ceriana è il paese delle confraternite) che si svolgono tutto l’anno.
Il cuore del borgo
Il cuore del borgo è un labirinto di stretti vicoli (Via Celio è il più suggestivo), scalinate, sottopassi, loggiati, edifici in pietra e scorci panoramici sulla valle del torrente Armea. Ceriana è un piccolo paese, ma conta ben 22 chiese e diversi oratori.
Tra le chiese, degne di nota sono l’imponente parrocchiale dei Santissimi Pietro e Paolo e la Chiesa vecchia, scenografico complesso d’impianto romanico con accanto l’oratorio di Santa Caterina. Il complesso si trova nel fondovalle del torrente Armea.
Prima di riprendere il viaggio, abbiamo gustato uno squisito gelato di latte caprino nella storica gelateria Pelegrin
Passo Ghimbegna, il mito del Rally di Sanremo
Otto chilometri (strada stretta in diversi punti) separano Ceriana dal Passo Ghimbegna. Abbiamo viaggiato in tutta tranquillità, accompagnati da una vegetazione rigogliosa intervallata da splendidi uliveti e da minuscole vigne e più in alto da castagneti.
Il
Passo Ghimbegna, posto a 1.024 m sul
livello del mare sulle Alpi Liguri,
è uno dei punti ideali per assistere alle spettacolari evoluzioni dei bolidi delle
prove speciali in notturna del Rally di
Sanremo, una delle gare più iconiche nel calendario del Campionato del Mondo di Rally.
A due passi dal valico si può godere di vedute mozzafiato su un mondo affascinante di monti, le Alpi Liguri, le Alpi Marittime e sulla cascata di case del vicinissimo borgo di Bajardo (una tappa del rally).
Bajardo è un incantevole villaggio con le case di pietra, le chiese e le stradine
tortuose che lo attraversano. Intorno una cornice di verde e profumi di olive e
di erbe aromatiche.
Discesa su San Romolo
Al quadrivio di Passo Ghimbegna (strade stupende per Bajardo e Perinaldo, per Badalucco e per Ceriana) abbiamo imboccato la stupenda Sp56 che invita a una guida prudente (soprattutto in camper) per le numerose curve e strettoie.
Più avanti una brevissima deviazione porta a San Romolo, minuscolo borgo ideale per le vacanze in montagna a due passi dal mare, e punto di arrivo della funivia Sanremo-Monte Bignone, dismessa nel settembre del 1981. Ora si parla di un nuovo progetto di fattibilità di un nuovo impianto.
All’ora di pranzo (più o meno alle 13,30) abbiamo fatto sosta al Ristorante Dall’Ava, un’autentica chicca per l’offerta gastronomica che propone. I locali del ristorante, circondato da un bellissimo parco con castagni centenari raccontano la storia del Rally di Sanremo con cimeli originali.
Rientro a Sanremo
In questo tratto la
Sp56 è tutta curve e con tratti ripidi che invitano a una guida attenta, ma allo
stesso tempo piacevole. Lungo il percorso abbiamo goduto di bellissime vedute in
un contrasto affascinante tra il verde della vegetazione e l’azzurro del Mar
Ligure. Non sono sfuggiti allo sguardo i piloni arrugginiti della funivia Sanremo-San Romolo. Alla fine della
discesa, la Sp56 entra in Sanremo e il viaggio è terminato in Via Roma, cuore della Città
dei Fiori.
CURIOSITA’
Un tempo Sanremo era conosciuta come Civitas Sancti Romuli, ma nel medioevo per la scarsa conoscenza del latino della popolazione, la località veniva chiamata San Remu, abbreviazione fonetica dialettale di Romolo. Così Romolo si modificò in Remo.
San
Romolo è il patrono della Città dei Fiori
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