venerdì 25 agosto 2023

Cerreto Alpi, incanto di pietra tra i monti

Sette case. Sette case addossate e nient’altro: più due strade di sassi, un cortile che chiamano piazza, e uno stagno e un canale, e montagne fin quanto ne vuoi”. Così lo scrittore Silvio d’Arzo descriveva Cerreto Alpi. E al “cantore” di questo romito paesello, sabato 26 agosto sarà dedicata la piccola piazza centrale.

 L’idea dell’omaggio a Silvio d’Arzo, che nelle sua breve vita (è morto di leucemia a 32 anni) ha sempre riservato un particolare attaccamento al romito paesello del crinale, è venuta dall’Associazione Scrittori Reggiani e appoggiata dal Comune di Ventasso.

Cerreto Alpi era il paese natio della mamma di Silvio d’Arzo, Rosalinda Comparoni e verosimilmente è stato la fonte d’ispirazione per le vicende narrate nell’avvincente romanzo “Casa d’altri”.


Il paese

Cerreto Alpi, che sorge a 960 metri di altitudine sulla sponda destra del Secchia (qui ancora in “fasce”  è uno dei borghi di pietra più antichi e pittoreschi dell’Appennino reggiano ed è circondato da un ambiente naturale stupefacente all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano (MaB Unesco).


 La particolare e isolata posizione geografica ha sempre condizionato la vita del paese. Privo di strada fino agli anni Cinquanta, Cerreto Alpi ha sofferto del male comune a tutti gli Appennini, ovvero del fenomeno dello spopolamento.

 Eppure in questo borgo, dimora di pastori e cavatori di sassi, nel 2003 si è verificata un’inversione di tendenza, grazie alla caparbia volontà di un gruppo di giovani a non abbandonare il paese natio, creando una cooperativa di comunità dal nome avventuroso, “I Briganti di Cerreto

La peculiare cooperativa ha messo in campo una serie di attività legate alla forestazione, al commercio di prodotti tipici, ai servizi ambientali per il monitoraggio del territorio, ai corsi didattici sui temi ambientali; e al turismo di comunità, assai diffuso all’estero, che permette al turista di entrare in diretto contatto con l’ambiente e con gli abitanti.

 Grazie ai progetti de “I Briganti”, i turisti, oltre ad apprezzare le incontaminate e straordinarie bellezze di questo lembo del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, possono usufruire dell’accoglienza diffusa pernottando nelle abitazioni private o, in modo ancor più suggestivo, in un antico mulino ad  acqua perfettamente restaurato, situato sulle sponde del “neonato” fiume Secchia.


Nel 2013, in occasione del primo compleanno dei Briganti, a Cerreto Alpi c’è stata una grande festa con rivisitazione di vecchi mestieri che hanno plasmato la vita del paese.  Alla festa, presentata dal poliedrico conduttore televisivo Patrizio Roversi, hanno partecipato  diverse autorità locali e regionali.


Per le vie del borgo

E così il borgo di Cerreto Alpi è tornato a vivere e il suo antico volto di pietra è ora oggetto di curiosità e ammirazione.


E’ emozionante scoprire il borgo passeggiando per le strette strade selciate, dove si affacciano antichi edifici in pietra arenaria e legno di castagno, abbelliti da pregevoli portali. E poi sbucare da sottopassi in aie e corti lastricate incontrando innumerevoli maestà e tabernacoli con immagini votive scolpite in marmo di Carrara.


Continuando la passeggiata ci si ferma davanti a targhe che riportano pensieri e parole di Silvio d’Arzo e di abitanti del paese. 


Tra le statue si distingue quella dedicata a
Cesare Zavattini.

 Nella parte alta di Cerreto Alpi, dove risiede il nucleo più antico, sorge la seicentesca chiesa di San Giovanni Battista che conserva interessanti particolari lapidei.


E intorno paesaggi affascinanti

Cerreto Alpi gode di un contesto paesaggistico veramente straordinario con una ghirlanda di boschi incorniciati dalle cime dei monti. Il territorio è ricco di percorsi escursionistici in grado di soddisfare anche gli sportivi più esigenti. Non distante dal paese c’è il lago Pranda e più in alto quello del Cerreto, adagiato ai piedi del monte La Nuda (1.893 m). Dall’altra parte svettano i massicci dell’Alpe di Succiso (2.017 m), del monte Alto (1.904 m) e del Casarola (1.979 m). Non distante dal paese si apre la profonda forra degli “Schiocchi” del Secchia, uno dei luoghi più affascinanti e selvaggi della montagna reggiana.


 Gente del borgo

Cerreto Alpi annovera tra i suoi residenti personaggi celebri: in passato Silvio d'Arzo (pseudonimo di Ezio Comparoni), talento letterario del 900, deceduto a soli 32 anni, che qui a Cerreto Alpi ha ambientato il suo romanzo “Casa d’altri”, pubblicato postumo e che Montale definì “il racconto perfetto”. Altro cerretano doc, che tuttora vi abita e alleva cavalli, è Giovanni Lindo Ferretti, cantautore e scrittore, ex leader della band CCCP,  rappresentante del punk folk rock italiano. Giovanni Lindo Ferretti è una figura unica nel suo genere, controversa, originale ed estrema, una sorta di “mahatma del nostro tempo”  che ho avuto il piacere di intervistare alcune volte.


 



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