Il Festival Fotografia Europea, vincitore nel 2022 del premio per il miglior Photo Festival of the year dei Lucie Awards a New York, torna in scena a Reggio Emilia con mostre, installazioni, workshop, incontri, proiezioni e spettacoli, dedicati al tema: “Europe Matters: visioni di un’identità inquieta”.
L’edizione 2023 di Fotografia Europea, è caratterizzata, oltre che dalla qualità delle mostre, anche dal livello degli incontri, delle conferenze, delle presentazioni di libri e dalle attività educational che verranno organizzate nel corso dell’evento, promosso da Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia.
Il tema “Visioni di un’identità inquieta”
sottolinea quanto sia complesso e difficile cogliere
la natura dell’Europa come comunità multietnica. i progetti in mostra si
soffermano soprattutto sulle persone e sulle identità, per raccontare le
politiche di inclusione ed esclusione e la persistenza delle idee di storia e
di cultura nel momento presente.
I circuiti “In” e “Off di
Fotografia Europea
Il circuito “In” è rappresentato dalle prestigiose sedi istituzionali: Chiostri di San Pietro, Chiostri di San Domenico, Palazzo da Mosto, Palazzo dei Musei, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra.
Nel circuito “Off”, ogni luogo si trasforma in galleria d’arte a libera e spontanea interpretazione: cortili, androni di palazzi, negozi, alberghi, ristoranti, scuole, circoli, teatri, case private. Con la mappa in mano è un modo sorprendente e originale per scoprire luoghi sconosciuti e fuori dal tempo di Reggio Emilia.
L’itinerario “Off” si dipana anche fuori Reggio Emilia, dalla Bassa alle Colline Matildiche, creando un magico tour che tocca pittoresche cittadine (Guastalla, Correggio, Gualtieri, Cavriago, Montecchio, Canossa,Viano) in un intreccio di storia, arte, cultura, paesaggio ed enogastronomia.
Castello di Canossa -foto di Emauela Rabotti che espone le sue realizzazioni per il circuito Off nell'ex stalla Sante Conti a Canossa
Mostre Partners:
CSAC (Centro Studi e Archivio della
Comunicazione – Università di Parma) con foto dal gusto neorealista di Antonio Sansone
Collezione Maramotti che espone scatti di Ivor Prckett realizzati in scenari di guerre.
Il cuore del Festival Fotografia Europea
Batte nei Chiostri di San Pietro, complesso architettonico di grande pregio sormontato dalla maestosa cupola della chiesa omonima. Le varie e suggestive location ospitano 10 esposizioni tra queste: al primo piano le opere del progetto “The Island” di Mònica De Miranda. The Island è incentrato sul riconoscimento delle storie e delle culture africane nella loro autonomia e diversità.
Interessante l’esposizione di Simon Roberts, Merrie Albion, con spunti su cosa significhi essere britannici in questo momento cruciale della storia contemporanea. E poi quella Geoffroy Mathieu, con l’opera “l’Or des ruines”, legata e costruita sulla condivisione delle risorse spontanee della terra
l'or des ruines di Geoffroy Matthieu
Nelle splendide sale affrescate del piano
terra dei chiostri si ammirano, tra le altre, le opere di Sabine Weiss, una tra le più
importanti voci della fotografia umanista francese.
Il Festival Fotografia Europea, continua nelle altre sedi istituzionali e, IL PROGRAMMA COMPLETO LO TROVATE QUI
Nel cuore di Reggio Emilia c’è un quartiere dinamico, cosmopolita e multietnico, quello di Via Roma, il Cardo dell’antica Reggio. Certo, problemi di degrado ce ne sono stati, ma da qualche tempo il quartiere del “popol Giòst” è rinato grazie ad eventi e iniziative a cui partecipano abitanti e commercianti.
Lungo Via Roma è piacevole il cromatismo delle vecchie case che si alternano alle austere facciate di palazzi nobiliari. al fianco di palazzi rinascimentali e alla bella chiesa di San Nicolò. Fino all’arco di Porta Santa Croce, Via Roma è un brulichio di negozi multietnici, bar e ristoranti.
Via Roma: l'installazione il bosco di città - credit Facebook |
Via Roma ha aderito al Circuito “Off” di Fotografia Europea ospitando 40 peculiari mostre e installazioni, 30 eventi e workshop ospitati in spazi pubblici e privati.
Il quartiere ha dedicato questa sua decima partecipazione al festival a una riflessione sulle “identità sostenibili”, ovvero sui rischi di una chiusura identitaria che unisce i simili per separare i vicini.
Una passeggiata per Via Roma (il consiglio è di farsi guidare collegandosi al Wi-fi ViaRomaZero), nei weekend quando sono aperte le mostre, si tramuta in una full immersion nella storia di questo peculiare quartiere. In chiusura merita una sosta la Ghirba-Biosteria della Gabella, uno spazio “saporito” che promuove attività culturali, sociali, artistiche e di consumo critico.
Porta Santa Croce alla fine di Via Roma - credit Facebook
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