Nello slalom by night di Madonna di Campiglio, gara capolavoro dello svizzero Yule che vince per la terza volta. Debacle italiana: si salvano solo Sala (13esimo) e Giuliano Razzoli, che pur soffrendo di problemi alla schiena centra il 18esimo posto.
Madonna di Campiglio, la località icona del turismo invernale d’élite, di sport e glamour, ha ospitato la 69esima edizione della mitica “3Tre”, gara di slalom notturno di Coppa del Mondo di sci. E’ un evento sportivo senza tempo (prima edizione nel 1950, vinta da Zeno Colo’) che richiama ogni anno migliaia di appassionati (a parte il periodo del Covid). Nella serata del 21 dicembre presso l'antico Salone Hofer è stato fatto un salto nel tempo con gli atleti che hanno fatto la storia della Valanga Azzurra: Gros, Thoeni e De Chiesa.
Lo slalom 3Tre è la gara tra le più attese della stagione di Coppa del Mondo. E non potrebbe essere altrimenti, vista la difficoltà del pendio (40/60 per cento di dislivello) del Canalone Miramonti e per l’atmosfera magica di un evento illuminato dai riflettori.
Madonna di Campiglio, vegliata dai campanili rocciosi delle Dolomiti di Brenta (Patrimonio Unesco), è vestita con l’abito invernale e in pieno clima natalizio, con lo scintillio dei negozi, delle boutique, dei locali e dei punti dove si fa musica.
Gli appassionati di sci, giunti da ogni angolo d’Europa per assistere dal vivo alla gara di slalom di Coppa più antica e famosa al mondo, si sono mescolati ai numerosi turisti e ai Vip che hanno scelto la “Perla delle Dolomiti” per trascorrere le vacanze natalizie sulla neve.
Nella “Scala” dello sci è andato in scena lo spettacolo
Una folla colorata composta da 12.000 appassionati, ha assiepato il parterre e le aree a bordo pista, in attesa dell’inizio della prima manche, preceduta da un apripista d’eccezione. Per la prima volta nella storia, a calcare il manto scintillante della 3Tre è stato Giacomo Bertagnoli, classe 1999, rappresentante del movimento “paralimpico” e vincitore di 4 medaglie d’oro nello sci alpino alle Paralimpiadi.
Alle 17,45 in punto, ha preso il via il duello sportivo fra i funamboli dei “rapid gates”. La pista lungo il Canalone Miramonti era perfetta, con fondo duro e compatto.
La prima manche si è svolta con andamento secondo i pronostici. Il giovane campione della terra dei vichinghi Lucas Braathen, ha pennellato la pista come solo lui sa fare: pare non ce ne sia per nessuno e ha terminato la manche perentoriamente al comando. Meillard, primo al cancelletto, ha ottenuto il secondo tempo, davanti a Strasser e Yule.
Kristoffersen, che assaporava la quaterna (qui ha vinto 3 volte) si è fermato al quinto posto. Buone le prove di Strolz (settimo), dell’indemoniato Feller (ottavo) e del saltellante Popov (nono). Gli altri nomi noti, tra i quali Noel (15esimo) e Pinturault (21esimo) un po’ deludenti e lontanissimi.
Seconda manche, la musica è cambiata
Ancora una volta una gara di slalom, nella
parte finale della seconda manche, ha smentito i pronostici e ha lasciato gli
spettatori con il fiato sospeso.
Noel inforca ancora, così come Meillard (era in odore di podio). Lo sfortunato Strolz, a causa di un palo saltato che s’infila sotto lo sci, ha abbandonato la scena. Ma le sorprese non sono finite: Il ventiduenne norvegese Braathen, convinto di avere sotto controllo la gara (errore di gioventù), non sale nemmeno sul podio fermandosi al quarto posto.
Il suo esperto connazionale Kristoffersen, che annusava il quarto successo sulla 3Tre, si è dovuto accontentare del secondo posto. Il tedesco Strasser ha confermato la pimpante discesa della prima manche salendo al terzo posto del podio.
Ma è il rossocrociato Yule ad esibire un capolavoro di regolarità centrando la terza vittoria a Campiglio (una ogni due anni) eguagliando Tomba e Kristoffersen.
Italiani senza acuti,
anzi..
Gara senza acuti per i nostri slalomisti. A
parte Sala
e Razzoli, nessun altro atleta italiano ha avuto accesso al secondo round. Fato avverso
per le italiche speranze con l’ennesima inforcata di Vinatzer.
Razzoli al traguardo |
Sala al microfono ha dichiarato di aver sciato con un forte mal di schiena: “ ce l’ho messa tutta, non avevo nulla da perdere, ora devo lavorare per essere pronto a gennaio”.
Anche Vinatzer, alquanto sconsolato, non ha cercato scuse. Ha sciato con una piccola lesione al menisco destro che gli ha dato un po’ di fastidio. Sono le inforcate che stressano il gardenese:”devo assolutamente risolvere questo problema”, ha detto Alex ai microfoni di RAI3 Alto Adige.
Il “Razzo” per la 17esima volta
in Coppa
Il campione olimpico a Vancouver 2010, 38enne da qualche giorno è “il razzo che non molla mai”. Così si è espressa la speaker della 3Tre quando Razzoli si è affacciato al cancelletto. Il pubblico ha risposto con un boato. Giuliano Razzoli qui a Campiglio (quarto nel 2015, quinto nel 2018 – partito con il pettorale 69 – settimo nel 2021 ) era all’esordio stagionale. Il mal di schiena lo aveva costretto a saltare la gara in Val d’Isere.
Pur con pochi pali nelle gambe ha sciato bene nella prima manche (16esimo) mentre nella seconda ha faticato sul muro e ha chiuso al 18esimo posto. Poteva rosicchiare qualcosa in più? Forse, ma va bene così.
"Finire nei 20 non è male, ma mi aspettavo di più, comunque sono soddisfatto ” ha dichiarato il Razzo. “Ora ho tempo per ritrovare la condizione ottimale per la prossima gara. Gennaio è il momento cruciale della stagione ed è importante stare lontano dagli acciacchi”.
In serata Giuliano Razzoli, ha raggiunto la moglie, il padre, le sorelle e gli amici, che lo aspettavano per festeggiarlo al ristorante dell’Hotel Posta di Campiglio. E la storia continua..
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