mercoledì 28 dicembre 2022

Gazzano, il borgo dei presepi

Gazzano, solitario paesello dell’alta Val Dolo, ospita una straordinaria collezione di presepi, autentiche meraviglie create dalle mani del geniale maestro presepista Antonio Pigozzi. Per arrivare a Gazzano si effettua un viaggio on the road che rivela quanto sia affascinante (magico se c’è la neve) il paesaggio dell’Appennino reggiano.

Gazzano, il paese dei presepi, dista una settantina di chilometri da Reggio Emilia e nel primo tratto (fino a Felina) la strada di penetrazione nel territorio dell’Appennino reggiano è la vetusta “Route SS 63”. Da Felina si segue la dinoccolata SP9 che passa per  Villaminozzo, attraversa la suggestiva Val d’Asta per poi affacciarsi sulla scenografica Val Dolo.


Gazzano, dove si respira un’atmosfera immota, 

A valle di Cervarolo, località tristemente nota per l’eccidio perpetrato dai tedeschi il 20 marzo 1944,  sorge la frazione di Gazzano, adagiata in un paesaggio bucolico sulla sponda reggiana del torrente Dolo. Di fronte a Gazzano, sulla sponda modenese del pescoso torrente, sorge lo storico e interessante paese di Fontanaluccia. 

In passato il borgo di Gazzano è stato anche sede comunale e tappa strategica sulla direttrice di transito di pellegrini e commercianti diretti in Toscana. 



Gazzano, ormai spopolato come tanti paesi dell’Appennino, è degno d’attenzione per alcune testimonianze storiche (come l’oratorio dedicato a Sant’Antonio da Padova) e per la presenza del  Museo del presepio di Antonio Pigozzi.

Tra i monti, la “Cappella Sistina” del presepe

La meravigliosa  raccolta permanente di presepi occupa due piani di una ex stalla restaurata, situata accanto alla chiesa parrocchiale di Gazzano. Tutte le scene e i diorami sono stati plasmati da mani sapienti, quelle di Antonio Pigozzi da Gazzano, uno dei più grandi presepisti  in attività in Italia e all’estero. 

Opere di Pigozzi le abbiamo ammirate al Museo del Presepe di Dalmine (il più grande d’Italia) e al Museo della Natività, nella pittoresca cittadina austriaca di Dornbirn, a due passi dal Lago di Costanza

Il direttore del museo, Armin Wohl, ha definito il maestro  Pigozzi  uno dei migliori presepisti del mondo.

Antonio Pigozzi al lavoro in Austria

Una passione che parte da lontano

 Quella di Antonio Pigozzi è una passione che ha coltivato fin da bambino, quando ammirando un presepe, gli sembrava di vedere un paesaggio realistico, così come le scene integrate tra le case del borgo. La passione per il presepe è continuata negli anni, creando opere da autodidatta. Negli anni ha migliorato lo stile, tanto da diventare uno dei più grandi presepisti in attività in Italia e all’estero.

L’Appennino e i suoi borghi sono stati la fonte d’ispirazione di Antonio Pigozzi: nelle sue opere vengono ricreati anche edifici suggestivi di singole comunità e storie che hanno plasmato un villaggio nel corso delle generazioni. 


La visita alla collezione di presepi

 La full immersion nella mostra di presepi regala emozioni, specialmente se accompagnata dal racconto del geniale maestro, personaggio schivo ma disponibile e competente. Le scene dei grandi diorami, realizzati nei minimi dettagli con grande maestria, sono in larga parte ispirati ai borghi e ai paesaggi dell’Appennino reggiano. Non mancano tuttavia le  ambientazioni orientali.


Passando in rassegna le varie e pregevoli rappresentazioni, si può assistere ad albe e tramonti, a notti stellate e a nevicate. Dietro ogni singola scena ci sono tanto impegno, pazienza e giorni di lavoro. Tra le scene più particolari c’è quella che compare nel film “Il primo Natale” di Ficarra e Picone e quella apparsa nel nuovo film di Pieraccioni, “il sesso degli angeli” e nell'edizione della mostra 2024 una nuova scena chiamata "Cavalcata dei Re Magi"




La visita continua

Al piano superiore del museo (un tempo era il fienile), oltre a una serie di presepi, Pigozzi ha creato una scenografia che riproduce fedelmente l’interno di un’antica casa dell’Appennino; alle finestre sono rappresentati scorci appenninici.  


Il Museo del presepio di Gazzano, inaugurato nel 1989, è visitato ogni anno da migliaia di appassionati e curiosi provenienti da tutta Europa. Fino al 6 gennaio 2025 la mostra è visitabile tutti i pomeriggi dalle 14,30 alle 18,30. Negli altri periodi dell’anno la visita è su prenotazione, contattando i numeri telefonici 338 3459222 (Antonio), 349 3802121 (Silvia) e 348 7732579 (Ernestina).



 

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