Il Lago di Garda, un angolo di mediterraneo alle porte della Mitteleuropa, fra rive dove fioriscono aranci e limoni, dove si producono oli e vini fra i migliori d’Italia, come a Bardolino. L’autunno è la stagione più romantica e magica per visitare il Lago di Garda. Noi l’abbiamo fatto.
Souvenir da Bardolino
Lasciata la l’autostrada del Brennero ad Affi, abbiamo percorso la SP 31 per raggiungere Bardolino, la nostra prima tappa. Bardolino non ha la fama di Sirmione o Desenzano, perle della sponda meridionale del Benaco, comunque è una località pittoresca, conosciuta in tutto il mondo per il suo vino.
Abbiamo raggiunto Bardolino proprio in occasione di una delle feste dedicate al nettare di Bacco, con la località vestita a festa.
Bardolino, eletto come il “borgo più felice d’Italia, non è solo vino. Possiede un importante patrimonio storico con antiche mura, chiese e ville d’epoca veneziana. Bardolino va scoperto passeggiando per gli affascinanti vicoli e piazzette del centro storico, ammirando le belle case di pescatori traboccanti di fiori e le scenografiche chiese medioevali di San Zeno e San Severo.
Partendo dal minuscolo e romantico porticciolo, presidiato da barchette colorate, abbiamo camminato sul lungolago, impreziosito da fiori e panchine, e con la ruota panoramica che ha reso l’atmosfera ancor più magica.
Non ci siamo persi la passeggiata lungo la ciclo-pedonale che raggiunge il paese di Garda. Il percorso è molto piacevole, orlato com’è da siepi odorose e da prati erbosi che sfiorano l’acqua del lago, e con meravigliose vedute sull’altra sponda dove s’individuano Moniga del Garda e la Rocca di Manerba.
Rientrando a Bardolino ci siamo fermati per ammirare lo spettacolo del tramonto quando il rosso del cielo si riflette sull’acqua del lago. Emozionante!
In questo weekend non abbiamo utilizzato il camper, bensì la nostra Captur E-tech Hybrid-Plug-in. La base d’appoggio è stato il Park Hotel Germano di Bardolino.
Percorrere la Gardesana Orientale senza traffico (d’estate è un delirio) è un vero piacere. Ci si può fermare a piacimento e senza problemi per ammirare il lago e l’atmosfera fuori dal tempo dei paesi costieri. Superata Punta San Viglio, che offre gli scorci più suggestivi del lago, abbiamo toccato le località di Torri del Benaco, con il suo minuscolo porto romano e il castello medioevale dalle mura merlate e Brenzone, zona di produzione del migliore olio del Garda. Da qui in avanti è la mole del Monte Baldo a incombere sul lago, mentre sull’altra sponda le colline si fanno scogliere battute dal vento, che increspa la superficie del lago. Questa zona è il paradiso del windsurf e della vela.
Malcesine, dominato dal Castello Scaligero, è un delizioso e romantico paesino, che fu caro a Goethe. In questo periodo senza l’invasione estiva germanica, parcheggiare non è un problema, e camminare per i silenziosi vicoli acciottolati di Malcesine, in un alternarsi di scorci su antiche case e sul lago, è piacevole. Ogni angolo dell’antico centro è arricchito da negozietti di prodotti tipici, ateliers e ristorantini.
Da Malcesine una moderna funivia permette di raggiungere la vetta del Monte Baldo, che per la ricchezza e varietà della vegetazione viene definito il “Giardino d’Europa”. Dal Monte Baldo, a 1200 metri di altezza, si gode una panorama mozzafiato sul Lago di Garda.
Continuando il nostro viaggio nell’Alto Garda, abbiamo saltato Torbole, aggirato Riva del Garda e imboccato la mitica Gardesana Occidentale. Fino a Limone sono 9 chilometri di curve, gallerie scavate nella roccia e vedute sul lago di suggestiva bellezza. Affianca la gardesana la pista ciclabile più bella del mondo, con un tratto su passerella sospesa sul lago.
L’incantevole Limone del Garda
“Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini e terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e grazia”, così scriveva Johann Wolfgang Goethe, passando in barca davanti a Limone.
Le
antiche limonaie sono una peculiarità del borgo di Limone del Garda
deliziosamente abbarbicato tra montagna e lago. Per proteggere dal freddo le
piante sui terrazzamenti venivano costruiti muri, pilastri e poi gli impianti
venivano chiusi da assi e vetrate.
Noi abbiamo visitato la Limonaia del Castel raggiungibile dal centro del paese salendo per un ripido vicolo, seguendo le specifiche indicazioni su mattonelle di ceramica. La passeggiata lungo i terrazzamenti (la cui costruzione risale al 1700), dove convivono diverse varietà di agrumi, con magnifiche viste su Limone e il lago, è davvero entusiasmante. Nella Limonaia del Castel, ristrutturata dal Comune e aperta alle visite (da aprile e novembre) dal 2004, è presente un piccolo e interessante museo che ripercorre la storia del limone.
Pieve di Tremosine, tra i Borghi più Belli d’Italia
In passato, l’unica via di accesso a Pieve di Tremosine dal sottostante Lago di Garda era il “Sentiero del Porto”. Poi, per il trasporto meno faticoso di materiali e approvvigionamenti, furono costruite delle “teleferiche” che funzionavano per contrappesi di pietre. Finalmente, nel 1913, venne costruita una strada (10 km di percorso) con un progetto di ardita ingegneria. Il percorso della “strada della Forra” affianca per un tratto il lago, poi entra nelle viscere di una selvaggia canyon, con strettoie e gallerie per sbucare infine sul magnifico altopiano che accoglie Tremosine.
L’incredibile “strada della Forra”, che Churchill definì l’ottava meraviglia, ha fatto da scenario alla scena iniziale del film di 007 “Quantum of Solance”. La strada della Forra è molto amata dai motociclisti, ma la si può percorrere anche in camper (sotto i 3 metri di altezza).
Quando siamo arrivati al tunnel d’accesso alla strada della Forra, uno sbarramento dovuto a lavori lungo il percorso, ci ha impedito di provare l’emozione di assaporare l’ottava meraviglia. Siamo tornati a Limone del Garda e abbiamo preso la Sp 115, anch’essa panoramica, che ci ha portato a Pieve di Tremosine.
Caratteristico borgo e la “terrazza del brivido
Definirlo pittoresco è riduttivo: il borgo, appoggiato su una falesia a picco sul Lago di Garda, è un piccolo gioiello con le graziose case in pietra affacciate su vicoli lastricati, con suggestivi passaggi a volta, con la chiesa parrocchiale del XVIII secolo e con balconi fioriti affacciati sul lago. Tra questi, la “terrazza del brivido” dell’hotel Paradiso, protesa nel vuoto; sotto si distende l’immensità del Lago Maggiore con sullo sfondo la sagoma del Monte Baldo. Questo spettacolo, offerto dalla terrazza è stata l’ultima emozione di questo viaggio.
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