Giuliano Razzoli, dall’oro in slalom di Vancouver 2010, all’”oro nero” della sua magnifica Acetaia, allestita nel borgo di Razzolo e inaugurata in pompa magna venerdì 8 luglio.
La passione per questo inimitabile condimento (ma anche per altre eccellenze eno-gastronomiche), il “Razzo” dell’Appennino reggiano, la coltiva da molti anni. Ricordo, durante un’intervista che gli ho fatto nel 2013, tra una manche e l’altra, a Kitzbuhel, che sul tavolo dell’ampio living del suo “camperone” Laika, erano ben in vista una punta di Parmigiano Reggiano e una bottiglietta di aceto balsamico.
“Sono capolavori alimentari frutto di un lavoro sapiente e paziente. Sono i miei integratori, ovunque vada li porto sempre con me. E nel frigo del camper non mancano cappelletti e tortelli, fatti da mia mamma Tiziana”; mi disse Giuliano.
2022, “un’ottima
annata”
Il 2022 per il campione
di slalom Giuliano Razzoli è stato ricco di soddisfazioni a tutto tondo.
In pista, lo splendido podio a Wengen, altri piazzamenti positivi sempre
in Coppa del Mondo, poi l’ottavo posto alle Olimpiadi in Cina (con
un grosso rammarico – solo due decimi dalla medaglia di bronzo).
Ha tenuto una “lectio magistralis” all’Università Cattolica di Milano imperniata sulla parola “Stop” e in giugno, il traguardo più importante della sua vita, il matrimonio con la sua amata Elisa. Infine, l’8 luglio, l’inaugurazione dell’Acetaia Razzoli, a coronamento di un lungo periodo di impegno, a seguito di una passione maturata tra le mura domestiche. Una storia di famiglia antica.
"Su una passione ho costruito la mia vita. La determinazione e l’impegno mi hanno portato lontano. Oggi la passione per le cose semplici e preziose della mia terra mi riporta a casa” (dal ”Razzo pensiero”)
Acetaia Razzoli, una
piccola “Fort Knox”
L’interesse per il mondo dell’aceto balsamico nel tempo si è trasformata in un progetto imprenditoriale che Giuliano Razzoli sta portando avanti coadiuvato dalle sorelle Giordana e Margherita. E fin che il “Razzo” continua a sciare (lo farà anche nella prossima stagione di Coppa del Mondo) sono le due sorelle che gestiscono il grosso del lavoro.
Visitare l’Acetaia Razzoli è un’emozione: nel silenzio più assoluto si passa da una sala all’altra dove riposano le 56 batterie di botti di Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop. Razzoli è una guida competente, conosce tutti i segreti del suo “laudatum acetum” (Donizone da Canossa nel Vita Mathildis) ed è orgoglioso di poter rivalutare il proprio territorio con un prodotto identitario.
"Porto avanti la tradizione di nonno Romeo. Perché maturi ci vogliono 25 anni, non ci sono scorciatoie. Proprio come in pista" (Giuliano Razzoli)
La piazzetta di Razzolo, solitamente silenziosa, l’8 luglio, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Acetaia Razzoli, si è trasformata in una sorta di animata agorà, affollata da giornalisti (tra questi Davide Labate, commentatore Rai e Leo Turrini, il Brera del Resto del Carlino), da imprenditori del settore enogastronomico (tra questi Matteo Lunelli delle Cantine Ferrari), da rappresentanti delle istituzioni e da tanti compagni di squadra (ed ex) di Razzoli. Emblematica la presenza di Piero Gros, medaglia d’oro olimpica in slalom (1976), imitato solo da Alberto Tomba (1988) e da Giuliano Razzoli (2010).
Numerosa la
presenza delle autorità
l'Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi, Giammaria Manghi Sottosegretario alla Presidenza della Giunta della Regione Emilia-Romagna, il Consigliere Regionale Stefania Bondavalli, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, i Sindaci di Villa Minozzo, Castelnovo Monti e di Viano e il Commissario della Camera di Commercio, Stefano Landi.
Tanti gli amici atleti che hanno voluto partecipare alla giornata inaugurale. Tra questi erano presenti: Piero Gros, Paolo De Chiesa, Verena Stuffer, Johanna Schnarf, Elena Curtoni, Cristian Deville, Mattia Casse e il pallavolista Luca Cantagalli.
La sorpresa del “cancelletto”
Prima del taglio del nastro dell’inaugurazione dell’Acetaia, gli amici del “Razzo” hanno portato sulla scena un simil cancelletto ad imitazione di quello delle gare di sci. Giuliano Razzoli sorpreso e sorridente, ma ovviamente privo di sci e di racchette, ha attraversato il cancelletto con una bottiglietta di aceto balsamico in mano. E’ l’inizio di una nuova e avvincente avventura e così impariamo a conoscere Giuliano Razzoli anche nella veste di produttore di aceto balsamico.
A contorno della festa era attiva una zona per gli aperitivi e per gli assaggi di prodotti del territorio, di aceto balsamico e dei famosi cappelletti di mamma Tiziana sepolti in una mezza forma di Parmigiano Reggiano. La festa si è conclusa con il pranzo presso il ristorante La Pioppa.
Sabato 9 luglio , l’Acetaia Razzoli è stata aperta al pubblico
e dopo la visita si è svolta una grande festa accompagnata da musica.
Curiosità: ... balsamico di Modena o di Reggio Emilia, questo è il dilemma…
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