domenica 9 gennaio 2022

Adelboden: emozioni e colpi di scena sulla Chuenisbärgli

 

Il rocambolesco slalom di Coppa del Mondo di Adelboden è stato vinto dall’austriaco Strolz. Fenomenale Vinatzer che rimonta 21 posizioni e si piazza settimo. Un grande Razzoli conquista il 9° posto.

Sulla pista «Chuenisbärgli» di Adelboden, che nella parte finale è un autentico baratro, oggi 9 gennaio 2022, si è disputata le terza gara (quella di Zagabria è stata annullata) di Coppa del Mondo. I 10.000 spettatori assiepati sulle tribune non immaginavano di assistere a un susseguirsi di situazioni incredibili e nemmeno ipotizzavano il finale.


Neanche chi è salito sul primo gradino del podio lo aveva immaginato; l’austriaco Johannes Strolz,  figlio del campione olimpico Hubert Strolz (1988 a Calgary) ha gareggiato con il pettorale 38, si è qualificato nella prima manche e alla fine della seconda, grazie a clamorosi eventi, si è trovato sul gradino più alto del podio (che non aveva mai visto in carriera). E visto ciò che hanno combinato gli atleti favoriti, il 30enne austriaco la vittoria l’ha meritata. 


Felicità per la squadra austriaca anche con il secondo posto di un caparbio Feller; appagata anche la squadra svizzera (supportata dal boato del pubblico) che ha piazzato Zenhäusern al 4° posto davanti ad Aerni e Meillard.

 Non bene  la Francia con Noel (il favorito della gara) uscito nelle prime battute della prima manche e con Pinturault, che dopo aver sciato come lui sa fare nella prima frazione, alla fine della seconda manche butta al vento l’ennesimo podio.


Che dire della Norvegia: Foss-Solevaag (altro favorito) stava sciando benissimo, ma il fato avverso lo aspettava alla fine della prima manche: una scivolata e fine della storia. Kristoffersen in slalom è un enigma: alterna confusione a momenti spettacolari e a fine gara è solo 12°. 

Vinatzer al cardiopalma

Nella prima manche il gardenese è sceso a spron battuto, ma con poca logica; è stato anche fortunato perché poteva uscire dai 30. Nella seconda manche Vinatzer si è trasformato, esibendo una prestazione poderosa e realizzando peraltro il miglior tempo di manche. Ma sul muro ha commesso un grosso errore, con un gesto funambolico si è rimesso in linea, ma il cronometro è stato implacabile. Visto l’andamento della gara il podio era alla sua portata e Alex ha perso un’altra grande occasione, ma il ragazzo ne è ben conscio.


“(Ri)habemus” Razzo

Giuliano Razzoli, per un problema alla schiena (il solito che lo affligge da sempre) intervenuto dopo la gara di Campiglio, non ha potuto allenarsi sulla neve (ha saltato anche Zagabria-slalom poi annullato). Il suo fisioterapista di fiducia l’ha rimesso in sesto e ad Adelboden il Razzo si è affacciato al cancelletto della mitica Chuenisbärgli  con il pettorale 23.  Il campione di Razzolo ha serpeggiato tra i paletti come ai vecchi tempi, "feroce e veloce" come lo voleva Tomba. Nel primo intermedio ha faticato un po’, poi ha ripreso il ritmo  con sicurezza. Settimo all’arrivo e nono a fine prima manche. Un Razzo da podio.


Lo ha dimostrato nella seconda manche fin quasi all’ultimo intermedio con un vantaggio di 18 centesimi. Ma sul muro finale ha perso brillantezza e ritmo, perdendo 75 centesimi. Ha chiuso la gara al 9° posto. Il Razzo è tornato ad essere competitivo: un settimo e due noni posti lo avvicinano alle Olimpiadi di Pechino.

Giuliano Razzoli a fine gara era raggiante: 

nella prima sono andato bene, ma nella seconda manche si è fatta sentire la mancanza di allenamento che mi ha fatto perdere nella parte finale un po’ di ritmo. Tuttavia, sono soddisfatto della mia condizione fisica e dello stato d’animo. Situazioni che mi aiutano in vista delle prossime e impegnative gare, a cominciare da Wengen".

Gli altri italiani: Gross 20° Sala 22° 




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