lunedì 20 dicembre 2021

Sutrio, il Borgo dei presepi

A Sutrio, incantevole borgo adagiato nella Valle del But ai piedi del Monte Zoncolan, dal 18 dicembre al 9 gennaio 2022, si rinnova la singolare rassegna  “Borghi e Presepi. Sono una cinquantina le scene ambientate lungo le pittoresche vie e nei cortili delle case. 


Gli “Sbilf”, i fantastici folletti delle montagne carniche a volte scendono dai cupi boschi e s’insinuano guardinghi fra le case dei villaggi, attratti da un loggiato fievolmente illuminato, dall’intimo calore di una stalla o dal crepitar della legna nei “fogolar”. Ed è proprio intorno al grande camino delle case carniche che sono nate le leggende legate agli “Sbilf”,  e Sutrio è uno dei villaggi legati a queste storie.


Lungo la valle del But

Partendo da Tolmezzo, percorrere la statale della Valle del But è come andare a ritroso nel tempo. Lungo questa direttrice, passava la via Iulia Augusta che univa il porto di Aquileia alla regione del Norico. L’evidenza della presenza romana si nota  soprattutto a Zuglio (la prima località che s’incontra  provenendo da Tolmezzo), dove sono stati riportati alla luce il foro, resti di abitazioni e delle terme.

I Romani furono infatti dei maestri nello sfruttamento a scopi benefici delle sorgenti termali, e nei pressi di Iulium Carnico c’era la Fonte Pudia (acqua con proprietà sulfuree). A partire da fine ottocento, questa stazione termale, che fu chiamata Arta Terme, divenne la meta preferita della borghesia veneta e di ospiti importanti come il Carducci, che peraltro tradusse in iconiche rime le bellezze della valle del But.


 Superata Arta Terme, l’orizzonte verso settentrione, s’infrange sui baluardi granitici della Creta di Timau (2217 m) che fu teatro, insieme alle montagne circostanti, di drammatici scontri fra italiani ed austriaci durante il primo conflitto mondiale.

Per arrivare a Sutrio si abbandona la statale 52-bis poco prima di Paluzza (patria della famosa fondista Manuela di Centa) e si percorre un breve tratto della strada della Valcalda, che porta a Ravascletto, capitale della gastronomia e dello sci alpino della Carnia.


Sutrio il borgo del legno

Il nucleo antico di Sutrio, dominato dalla ottocentesca parrocchiale di Ognissanti, si presenta attraente e perfettamente restaurato. Lungo le strette e tortuose vie lastricate, in un alternarsi di cortili e stavoli, si affacciano le tipiche case costruite in solida pietra e ornate dai caratteristici e armoniosi loggiati sovrapposti.

Ed è proprio il legno l’emblema della secolare tradizione artigiana locale: qui si producono tuttora mobili intagliati seguendo antichi decori, oggetti  per la casa, statue e bassorilievi. Anche se siamo a Natale è importante sapere che nel primo week-end di settembre, ogni anno, nell’ambito della manifestazione denominata  “Magia del legno”, si può assistere dal vivo all’opera degli artigiani.


I presepi di Sutrio

Sutrio, nel periodo natalizio, magari con la neve, assume un’atmosfera davvero incantata. L’intero centro storico si trasforma in uno straordinario palcoscenico dove vanno in scena vari presepi e  non solo quelli realizzati da artigiani locali ma anche da altre regioni e nazioni (Austria e Slovenia). 


La peculiare rassegna, trae origine dal presepe realizzato dal falegname Gaudenzio Straulino (detto Teno) in trent’anni di paziente lavoro (dal 1905 al 1988). L’opera, che da sola vale il viaggio a Sutrio, viene esposta nella Cjase di Toni (casa di Toni) e riproduce, in miniatura e con grande realismo (e accompagnata da congegni meccanici), uno spaccato del peculiare vissuto carnico.



Al calar della sera, quando i lampioni creano magici giochi di luci e ombre fra gli archi dei loggiati e mentre dalle case si diffonde un acuto odore di “jota”(tipica zuppa, fatta con, fagioli, crauti, farina), è il momento migliore per immergersi nell’incantato mondo dei presepi, sotto i portici, nelle corti e nelle case. E chissà che non si incontrino gli "Sbilf".

 

Durante la passeggiata nel borgo, può capitare di entrare in una piccola stalla e assistere alla mungitura di una mucca; ma questa non è una scena preparata per l’occasione, è un momento di vita autentica, che da "Ancheillo tempore" si rinnova giorno dopo giorno. Uscendo dalla stalla, non meravigliatevi  del “Mandi” pronunciato dal contadino o dalla contadina: “Mandi” è il saluto della gente di Carnia.


 Ad aggiungersi alla rassegna presepiale, presso la Sala Polifunzionale di Sutrio, sarà visitabile la Mostra dello sci delle Alpi Carniche, con centinaia di sci e attrezzature d’epoca.

 Un presepe realizzato dagli artigiani di Sutrio è presente per queste festività in Piazza San Pietro a Roma.



Per vivere appieno l’atmosfera natalizia, si può alloggiare nelle accoglienti stanze (o meglio mini appartamenti con cucina arredati di tutto punto) dell’Albergo Diffuso Sutrio Zoncolan ricavate dalla ristrutturazione di antiche case del paese e delle frazioni limitrofe.




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