venerdì 26 marzo 2021

Meraviglie tra i Navigli

Da Abbiategrasso a Morimondo, un itinerario breve ma ricco di molteplici aspetti:culturale e artistico (ville,castelli, borghi antichi ); rurale (risaie, campi di grano e antiche cascine; paesaggistico (con il Parco del Ticino). Con un finale che per bellezza toglie il fiato: la Certosa di Pavia.

   Un tempo, quando le strade erano canali, per i milanesi raggiungere la campagna, partendo dalla Darsena di Porta Ticinese, il Naviglio Grande era il mezzo più rapido e confortevole:ecco perché lungo le sue sponde alberate, da Cuggiono a Bereguardo, tra il 1400 e il 1800 sorsero cascinali e splendide dimore, dove l’aristocrazia milanese era solita trascorrere la villeggiatura.

 I magnifici cinque

Il sistema dei Navigli e di altri canali minori è un’area di 1800 chilometri quadri compresa nelle provincie di Milano e Pavia. I “magnifici cinque” sono il Naviglio Grande, il Naviglio di Bereguardo, il Naviglio Martesana, il Naviglio di Paderno e il Naviglio Pavese

Chiusa della Conchetta a Milano-Naviglio Pavese (fotolia)

I Navigli (160 km di lunghezza complessiva) furono progettati per essere navigabili e per rendere fertili le terre attraversate: non per niente l’agricoltura lombarda primeggia in Europa. Per quanto riguarda la navigazione, per il trasporto di ogni tipo di merce (sul Naviglio Grande transitavano i barconi con i marmi per il Duomo di Milano) il sistema di canali andava da Milano a Pavia; da Milano alla Svizzera utilizzando il fiume Ticino e il Lago Maggiore; da Milano a Venezia utilizzando il Naviglio Pavese, il Ticino e il Po. Ora, di navigabile e solo a scopo turistico, c’è solo il Naviglio Grande.

La "piccola Burano lombarda” 
Lasciata la tangenziale Ovest di Milano (uscita 6 Corsico/Gaggiano) si costeggia il Naviglio Grande lungo la Vecchia Vigevanese (attenzione ai limiti per i diesel euro 0-2 dal lunedì al venerdi, in alternativa utilizzare la SS494) fino a Gaggiano. E’ un borgo pittoresco le cui case colorate (sembra una piccola Burano lombarda) si specchiano sulle acque del Naviglio Grande creando un’atmosfera rilassata e un po’ retrò.
 
Il Naviglio Grande a Gaggiano

Lasciata Gaggiano si prosegue per Abbiategrasso importante centro agricolo-industriale che ebbe momenti assai prosperi ai tempi dei Visconti e degli Sforza. Abbiategrasso è un opulento paesone ricco di chiese e palazzi antichi, come l’ex Convento dell’Annunciata, il Castello Visconteo e il Palazzo Cittadini Stampa, maestoso edificio con interni ricchi di affreschi e collocato alla confluenza tra il Naviglio Grande e il Naviglio di Bereguardo.
 
Abbiategrasso, Palazzo Cittadini Stampa

IL CONSIGLIO: PISTA CICLABILE NAVIGLIO GRANDE DA MILANO-GAGGIANO-ABBIATEGRASSO (11 km)

Imperdibili digressioni

Da Abbiategrasso, prima di dirigersi a sud seguendo il Naviglio di Bereguardo si consigliano un paio di digressioni: la prima, attraversando il Ticino (il suo parco fluviale è il più grande d’Europa ed è patrimonio MAB-Unesco), in 12 chilometri conduce all’elegante Vigevano che ho da poco descritto su questo blog. L’altra digressione  porta a Cassinetta di Lugagnano (3,4 km) e poi a Robecco sul Naviglio (5,5 km).

Il consiglio è di effettuare questo meraviglioso percorso in bicicletta (con i mezzi a motore bisogna districarsi su strade interne) percorrendo l’alzaia del Naviglio Grande. A Cassinetta (nella lista dei Borghi più belli d’Italia), si riflette nella placida acqua del naviglio la sagoma di Villa Visconti Raineri; sull’altro lato del canale, attraversando un ponte in pietra, si può fare una sosta culinaria all’Antica Osteria del Ponte  (da provare il risotto al gorgonzola) e poi fare quattro passi in un’atmosfera d’altri tempi tra le viuzze del piccolo borgo.

Cassinetta di Lugagnano, Villa Visconti

Si pedala per altri due chilometri in ambiente bucolico sempre lungo l’alzaia del Naviglio Grande per raggiungere Robecco sul Naviglio annunciato dalle torri merlate di Villa Archinto e dal suggestivo ponte pedonale che attraversa il Naviglio. Villa Archinto (o Castello Archinto del XVIII secolo). L’imponente edificio ospita la biblioteca comunale e lo splendido ristorante Lucrezia Robecco. Robecco è un autentico gioiellino architettonico punteggiato di eleganti dimore patrizie (Villa Gaia, Villa Bassana, Villa Gromo di Ternengo), imbarcaderi e giardini degradanti sull’acqua.

Robecco sul Naviglio - Palazzo Archinto

Tutto il fascino di Morimondo

Da Abbiategrasso per raggiungere Morimondo (sono solo 6 km) con i mezzi a motore bisogna percorrere la SS526 (direzione Pavia) che dritta come un fuso fende un’immensa e fertile pianura, frutto di un millenario lavoro di bonifica e canalizzazione. La strada corre tra Il Ticino e il Naviglio di Bereguardo. 
 

Morimondo, anch’esso inserito tra i Borghi più belli d’Italia, è un minuscolo villaggio (400 abitanti) con viuzze acciottolate, linde casette e diversi ristoranti che fanno capire che in questo luogo c’è dell’altro che attrae. E’ l’Abbazia cistercense che sorge su uno sfondo di campi e di boschi. 

In questa terra, a due passi dal Ticino, i monaci cistercensi vi giunsero nel 1134 provenienti da Morimond in Borgogna nel 1134 e fondarono l’Abbazia di Morimondo. Lo splendido e armonioso edificio in mattoni rossi che appare dopo aver attraversato un arco, è un interessante esempio di architettura gotico-borgognone. Il grande interno conserva l’impronta cistercense e su un lato si trova il chiostro da cui si entra nella sala del capitolo che conserva la forma originale. L’intero complesso e il luogo dove si trova sprigionano un particolare e ammaliante fascino.
 

IL CONSIGLIO: IL PERCORSO ABBIATEGRASSO-MORIMONDO LUNGO LA CICLABILE DEL NAVIGLIO DI BEREGUARDO E’ INTERESSANTE E PIACEVOLE; LUNGO IL TRAGITTO SI AMMIRANO BEN 12  CHIUSE.

Certosa di Pavia, un gioiello del Rinascimento 

L’ultima tappa di questo viaggio in terra lombarda è la Certosa di Pavia, passando prima per alcune località molto interessanti: come Fallavecchia, esempio grandioso di borgo formato da un insieme di antiche cascine; Bereguardo dominato dal Castello Visconteo. Una curiosità: nei pressi di Bereguardo si può attraversare il Ticino sul ponte di barche, uno dei pochi transitabili in auto in Italia. E’ il punto di passaggio per raggiungere il Parco del Ticino che in questo tratto offre gli elementi naturalistici di maggior pregio.
 
Ponte di barche sul Ticino a Bereguardo
 
Ancora 11 km per strade che attraversano infiniti campi di grano (l’ultimo tratto di strada fiancheggia Il Naviglio Pavese) ed eccoci nel luogo dove sorge il complesso della Certosa di Pavia.

Quella della Certosa, che si staglia imponente nella campagna pavese, è una storia infinita iniziata nel 1396, per volontà di Gian Galeazzo Visconti e terminata solo nel Settecento. Primo ad essere ultimato fu il monastero e successivamente la chiesa, la cui splendida facciata impegnò diversi artisti per vari decenni.


All’interno, sono conservati affreschi e dipinti di Perugino, Bergognone, Luini, Guercino. Da una bella porta scolpita si accede al suggestivo chiostro cinto da un porticato sovrastato da pilastri, loggette e i pinnacoli. Da qui si accede al Refettorio dei monaci affrescato dal Bergognone e al chiostro grande dove si affacciano le celle dei certosini.


A 10 chilometri dalla Certosa c’è Pavia, la “città delle cento torri”, ma questa è un’altra storia che vi racconterò.

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