mercoledì 6 gennaio 2021

Slalom di Zagabria, la Befana premia Strasser

A Zagabria, nello slalom delle sorprese, vince il tedesco Strasser . Deludenti gli italiani ma un plauso va a Razzoli e Sala, usciti dall’incubo del Covid alla vigilia della gara.

Per fare pronostici mai fidarsi della classifica della prima manche: nelle gare di slalom in questa edizione della Coppa del Mondo ciò che si dà per scontato, viene puntualmente smentito. E’ accaduto anche oggi sulla pista Crveni Spust che scodinzola lungo il pendio della collina Slemje, alle porte di Zagabria.

Il tracciato della pista croata, anche se poco inclinato (ci sono un paio di muretti), è piuttosto lungo e quindi mette a dura prova la tenuta degli atleti.

La neve molle, trattata con acqua e sale, un po’ di nebbia e nevischio nella parte alta, non hanno creato grossi problemi agli atleti in gara. Noel, vincitore l’anno precedente su questa pista, nella prima manche ha dimostrato di essere un grande, mettendo un gran vantaggio sul secondo, tale Foss-Solevaag che è tra gli slalomisti più forti di quest’anno. Per niente incisive sono state le prestazioni dei vari Pinturault, Kristoffersen e Yule.

No

 Da dimenticare la prima manche degli italiani. Vinatzer, reduce dal terzo posto a Campiglio e che su questa pista nel 2020 era salito sul terzo gradino del podio, ha inforcato (comunque il suo talento non è in discussione); Maurberger e Liberatore sono usciti, mentre le prove opache di Moelgg e Gross li hanno estromessi dalla partecipazione alla seconda manche.

Positiva sorpresa la permanenza in gara di Razzoli (27esimo) e Sala (28esimo), peraltro appena usciti dall’incubo del Covid. Il Razzo conosce bene la pista di Zagabria: nel 2009 è giunto terzo (pettorale 43) e nel 2010 ha vinto la gara. Un mese dopo ha conquistato l’oro a Vancouver.


Le sorprese accadono nel finale della seconda manche. Chi aspettava il gran recupero di Kristoffersen (10°) e di Pinturault (18°) è rimasto deluso. Solo Matt fa proprio il “mat” recuperando ben 22 posizioni arrivando quarto. Solevaag, che pregustava il podio, arretra lasciando i posti agli austriaci Feller (secondo) e Schwarz (terzo). Noel, che doveva solo gestire il vantaggio, ha cincischiato nel tratto finale chiudendo al  settimo posto.

Strasser

I due italiani rimasti in gara non se la sono cavata male; la fatica per lo scarso allenamento li ha frenati e hanno terminato la manche con il fiato grosso. Sala ha chiuso 24esimo e Razzoli (26esimo) e hanno conquistato qualche indispensabile punto.

 Si deve rischiare per le cose che ci interessano” (Paul Walker). Così deve aver pensato Giuliano Razzoli quando lunedì, ha avuto la notizia di essere negativo al Covid. Attraverso il computer, dal rifugio dove era in quarantena da venti giorni, ha comunicato la notizia ai genitori. “Era raggiante” ha detto la sorella Giordana. Il Razzo è partito subito per Milano per altri controlli e per avere l’idoneità sportiva; martedì è andato a Ravascletto, in Friuli, per unirsi alla squadra nazionale e praticare solo qualche discesa sulla neve. Ci vuole anche una buona dose di coraggio per affacciarsi al cancelletto di una gara di Coppa del Mondo con poche ore di allenamento nelle gambe e dopo essere stato contagiato dal Covid.

 Non mi reggo in piedi “ aveva detto venti giorni fa quando il virus l’aveva attaccato.

Giuliano Razzoli domenica sarà in gara nel ripidissimo pendio di Adelboden


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