Lo svizzero Yule con
una gara fantastica bissa il trionfo del 2018 sul mitico Canalone Miramonti a
Campiglio. Secondo Kristoffersen, terzo Noel. Azzurri in chiaroscuro: 9°
Moelgg, 13° Vinatzer, 24° Maurberger, 26° e 27° Razzoli e Gross.
Mercoledì 8 gennaio
2020.
Indimenticabile
la cornice di pubblico (erano in 15.000) che ha affollato il parterre, le tribune
e i bordi del Canalone Miramonti illuminato
a giorno dai riflettori. Incancellabile anche lo sfrigolio della neve sotto gli
sci,lo schiocco dei paletti colpiti dalle racchette e il respiro dei campioni
che sono sfrecciati a pochi metri dalla mia postazione tra i fotoreporter. Nel parterre dei Vip, oltre
ad Alberto Tomba (3 vittorie sulla
leggendaria 3Tre) erano presenti campioni del passato che qui hanno vinto: Girardelli, Brèchu, Edalini, Gros, Edalini, Kostelic e Rocca. Un cast stellare festeggiato la
sera del 7 nello storico Salone Hofer
dell’Hotel des Alps.
Prima
dell’inizio della gara, un tramonto fantastico ha irrorato le creste delle Dolomiti
di Brenta che vegliano sulla fascinosa Madonna di Campiglio, gremita di
sciatori e di appassionati pronti ad assistere alla gara di slalom speciale più
emozionante della Coppa del Mondo.
La
location dove è andata in scena la 66esima edizione della 3Tre è appunto il Canalone
Miramonti un precipizio di 750 metri con pendenza, nella zona tra il
“ginocchio” e il “muro”, del 60 percento. Il fondo della pista, con neve vera, era
tirato a lucido e i tratti ghiacciati brillavano sotto i riflettori.
LA GARA
Uno
spettacolo emozionante in entrambe le manche con talenti emergenti, come Noel e Vinatzer, in cerca della consacrazione, e con Kristoffersen (2 vittorie a Campiglio) e Pinturault alla conquista del trono lasciato da Hirscher.
Era questo quartetto il più
atteso protagonista della 3Tre: i
primi due quali rappresentanti della nouvelle vague dello slalom, i secondi a
confermare l’esperienza e la potenza in questa disciplina.
Lo
slalom speciale è comunque una gara imprevedibile e ricca di sorprese e per gli
appassionati di sci è una goduria. E così è stato anche nella gara dell’8
gennaio.
Lo
svizzero Yule, con una prestazione
perfetta in entrambe le manche, ha sparigliato le carte salendo sul gradino più
alto del podio, bissando il successo del 2018. L’altro svizzero, lo spilungone Zenhäusern (pettorale 1),
volitivo e potente era da podio ma nella seconda manche (con un vantaggio
cospicuo) ha inforcato. Kristoffersen, alla ricerca della terza vittoria
sulla 3Tre, pur sciando benissimo si è dovuto accontentare della piazza
d’onore, mentre Noel si è fermato al terzo posto. Ma il giovane francese
di Martigny è ormai una certezza. Dal canto suo, il caparbio Pinturault ha agguantato il quinto posto tornando in testa
alla classifica assoluta dell’Audi FIS Worl Cup.
Alle spalle dei primi, un turbinio di entusiasmanti
prestazioni, come quelle di Foss-Solevaag,
Nef, Hadalin, Ryding, Strolz.
LUCI E OMBRE PER GLI ITALIANI
A
Campiglio ci si attendeva una serata di festa per i nostri colori. In questa
gara tiratissima e difficile gli esperti Gross
(terzo posto nel 2016) e Moelgg puntavano
al podio, lo stesso Razzoli (quarto nel 2015 e quinto nel 2018 con il pettorale
69) cercava l’acuto.
L’andamento della gara ha dato altri responsi: Moelgg è risultato il migliore con il
nono posto, Vinazter ha ingranato
subito la quarta, è andato forte ma un paio di errori l’hanno penalizzato e ha
chiuso al 13esimo posto. Il giovane gardenese deve imparare a dosare la sua
irruenza, comunque la sua prova ha convinto in pieno, come quella
dell’arrembante Maurberger
(16esimo).
Deludente
la prova di Gross, finito 27esimo
(guarda caso ha gli stessi sci di Razzoli). Tonetti 24esimo e niente da fare per gli altri italiani.
RAZZOLI
Il
Razzo a Campiglio è un atleta molto
amato e l’ovazione del pubblico, quando lo speaker lo ha annunciato al
cancelletto, lo ha confermato. Razzoli
nella prima manche ha sciato bene, dimostrando una certa crescita rispetto a
Zagabria, ha accumulato un ritardo di 0,49 al secondo intermedio, poi sul muro,
dove la sua potenza può fare la differenza, è apparso poco performante, perdendo
posizioni. La seconda manche è stata piuttosto anonima eil Razzo si è fermato al 26esimo posto e pochi punti incamerati.
Che
dire, Il Razzo sta bene mentalmente
e fisicamente, non cade e non inforca ma ha ancora problemi con l’assetto; non
c’è sintonia con gli sci, questo è il problema. Il campione di Villaminozzo è
ancora nei top 30, ma deve stare attento.
Al
seguito del Razzo c’era un bel gruppo del suo fan club giunto da Villaminozzo
e, novità assoluta, ha voluto assistere alla gara anche il vescovo di Reggio Emilia, Massimo Camisasca. Al termine della gara Giuliano Razzoli, comunque sempre sorridente, ha incontrato il fan
club per la foto ricordo.
Domenica prossima Giuliano Razzoli sarà in pista ad Adelboden.
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