lunedì 16 dicembre 2019

Colpo “Gross” a Val d’Isere


Sulla impressionante pendenza della pista “Face de Bellevarde”, uno strepitoso Stefano Gross  sale sul terzo gradino del podio nello slalom di Val d’Isere. La vittoria va a Pinturault, Moelgg 14esimo, Tonetti 23esimo, Razzoli 26esimo.

Dopo l’inclemenza del meteo che sabato ha portato all’annullamento della gara di slalom maschile di Coppa del Mondo, domenica il sole splendeva sul ripido pendio della pista “Face de Bellevarde” di Val d’Isere dove si è recuperata la gara. Neve ottima e pista ben preparata dagli addetti francesi e ne ha beneficiato la gara che è stata bellissima e piena di colpi di scena.


La tracciatura della prima manche, alquanto angolata, ha portato all’errore molti atleti (in 25 hanno chiuso la gara anzitempo, tra questi anche Noel) tenendo gli spettatori con il fiato sospeso. Kristoffersen, staccatosi dal cancelletto come una furia (il più forte sono io) era deciso a superare al cronometro uno stellare Pinturault.

Ma lo sci oltre a essere fantastico è anche imprevedibile e il tranello e l’errore sono sempre in agguato.
Tant’è che il vichingo l’errore lo commette, perde 3 secondi e chiude la manche al 27esimo posto. Incredibile!
E incredibile è quello che farà nella seconda manche con una pazzesca rimonta che lo porterà ai piedi del podio. Kristoffersen fa capire che il dopo Hirscher è lui.

Gli italiani fanno sperare: Moelgg si comporta bene nella prima manche (11esimo) ma nella seconda inspiegabilmente rallenta, non riesce a recuperare velocità e chiude 14esimo. Non è una delle gare migliori che Manny ha interpretato

Gross, sceso con il pettorale 13, fa capire di essere in ripresa e agguanta il nono posto di manche. Nella seconda accelera, recupera posizioni, assapora il primo posto per un po’, poi viene superato da Myrer (secondo) ma sale comunque sul podio. Grande Stefano.
A parte Tonetti, tutti gli altri italiani sono fuori dai giochi.

"Delusion" Razzoli
Strana gara quella di Giuliano Razzoli; è ancora lontano dalla forma migliore e non ha ancora trovato il giusto feeling con gli sci, e questo è un handicap non da poco. Già nella prima manche è apparso lento, troppo macchinoso tra i pali e il cronometro risulterà implacabile. 

Nella seconda manche il Razzo lascia al cancelletto l’aggressività che serve; scia in modalità slow, fatica sul muro e arriva lento sulle ultime porte. Finisce al 13esimo posto provvisorio e a fine gara è 26esimo. Una manche non bella e all’arrivo è palese il suo disappunto.
Ora il Razzo ha una ventina di giorni per sistemare la forma e l’assetto perché  lo aspetta un gennaio “terribilis”: Zagabria (4 gennaio), Madonna di Campiglio (8 gennaio), Adelboden (12 gennaio), Wengen (19 gennaio), Kitzbuhel (26 gennaio). " Ad maiora semper, Razzo"



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