C’è
tempo fino al 9 febbraio 2020 per visitare a Palazzo Reale di Torino la mostra
dedicata alla creatività di Pelagio Palagi. I preziosi disegni dell’eclettico
artista bolognese (architetto, disegnatore e pittore) vi guideranno nella
bellezza e nella scoperta del meraviglioso patrimonio artistico della reggia
sabauda.
Forse
non tutti sanno che molte delle meraviglie della reggia reale di Piazza Castello, che peraltro lasciano
a bocca aperta i visitatori di tutto il mondo, sono state create grazie ai
disegni e ai progetti di Pelagio Palagi.
Tutto
ebbe inizio intorno al 1832, quando Carlo
Alberto, salito da poco al trono del Regno
di Sardegna, chiamò a Torino
l’architetto Pelagio Palagi,
affidandogli il compito di “pittore
preposto alla decorazione dei Reali Palazzi”. Il “designer” dei Savoia
“rinfrescò” la residenza reale applicando una nuova e più complessa
visione del neoclassicismo, creando una
serie notevole di capolavori.
Sagoma palagiana richiama l'attenzione sulle opere che hanno un corrispondente disegno nella Mostra |
L’idea di una mostra su Pelagio Palagi
Tre
anni fa ai Musei Reali, per il
restauro della Cappella privata di Carlo
Alberto, uno dei gioielli di Pelagio Palagi e ora riaperta al pubblico, sono stati esaminati i disegni e i
bozzetti dello stesso artista, messi a disposizione dalla Biblioteca dell’Archiginnasio
di Bologna. Vista la disponibilità
dell’Archiginnasio e dell’Università di Bologna è nata poi l’idea
di mettere insieme una serie più estesa di disegni di Pelagio Palagi allo scopo di allestire ai Musei Reali una mostra e un percorso ad hoc, con l’intento di
creare un rapporto stretto tra l‘invenzione (i disegni) e la realizzazione (le
opere realmente realizzate).
La
mostra, chiamata “Memoria e invenzione nel Palazzo Reale”, curata da Giorgio Careddu, Franco Gualano e Lorenza
Santa dei Musei Reali, con la
collaborazione di Marinella Pigozzi dell’Università di Bologna, è stata
inaugurata il 9 novembre e proseguirà fino al 9 febbraio 2020. Punto focale
della mostra sono i 31 fogli prestati dalla Biblioteca dell’Archiginasio di
Bologna ed esposti nello “Spazio
Scoperte” della Galleria Sabauda.
L’itinerario palagiano
Il
percorso di visita ai Musei Reali
prevede anche tappe negli ambienti dove Pelagio
Palagi è intervenuto e dove simpatiche sagome “palagiane” richiamano
l’attenzione del visitatore sulle opere che hanno un corrispondente disegno
nella mostra.
Scalone d'onore |
Dall’atrio
del Palazzo Reale, basta salire il maestoso
scalone d’onore ed ecco prorompere la bellezza del Salone della Guardia Svizzera. Rinnovato su disegno di Pelagio Palagi, questo ambiente appare
impressionante per altezza e grandezza e sfolgorante per stucchi, decorazioni e
affreschi. Soffermarsi ammirati sui dettagli, è d’obbligo: come sul grande
camino, i candelabri a gas e sulle bocche di calore.
Lasciato il Salone della Guardia
Svizzera si accede alla Galleria
della Sindone (da non perdere la visita della Cappella della Sacra Sindone, capolavoro barocco del Guarini e fresca di restauro. Attraversato il suggestivo corridoio della Galleria Sabauda inizia il percorso di
visita delle sale di rappresentanza e dell’appartamento reale. Ognuna di esse
regala sensazioni di meraviglia in un
susseguirsi di pareti decorate, camini in marmo, porte dorate, dipinti,
arazzi, arredi di altissima fattura,
L’apoteosi si ha nella sfolgorante Sala
del Trono e nel sontuoso Salone da Ballo, l’opera massima di Pelagio Palagi.
Il
grande artista mise la sua firma anche sugli arredi dell’Armeria Reale (tra le più ricche al mondo) la cui visita emoziona
per la scenografia e per la mole di armi e armature esposte.
Armeria Reale |
Fa
parte della visita ai Musei Reali
anche la magnifica Scala delle Forbici,
capolavoro del barocco piemontese (opera di Filippo Juvarra, autore della facciata di Palazzo Madama), che da accesso
all’appartamento di Maria Adelaide e
Vittorio Emanuele II dove ancora
tutto profuma dell’atmosfera regale.
Il
genio di Pelagio Palagi ha forgiato
anche la cancellata verde oro che separa la Piazzetta Reale da Piazza
Castello e la statua dedicata al Conte
Verde (Amedeo VI di Savoia) che troneggia in Piazza Palazzo di Città, nel cuore del “Quadrilatero” di Torino.
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