venerdì 13 settembre 2019

Amarcord: dodici camper alla corte di Reinhold Messner


Questo raduno, da me organizzato per l’International EuRopa Club di Bologna, si svolse nel maggio 2010 al Castello di Firmiano e a Castel Juval. L’evento fu poi raccontato da Andrea Afragoli, camperista e acuto osservatore della montagna in tutti i suoi molteplici aspetti.


Reinhold Messner, l’assoluto dominatore dell’estremo e delle vette più alte al mondo, l’avevo già conosciuto qualche anno prima del raduno, in occasione dell’inaugurazione di una mostra temporanea; poi gli incontri, seguiti da interviste si sono succeduti nel tempo: l’ultimo nell’aprile 2019. Ho avuto l’opportunità di conoscere e intervistare anche la figlia Magdalena (direttrice dell’MMM) e, all’International Mountain Summit di Bressanone il figlio Simon, alpinista anch’egli.



Castel Firmiano, situato alle porte di Bolzano, è il cuore di un sistema museale unico al mondo, per location e contenuti, ideato dal grande scalatore, scrittore e regista.



Nel 2015 è stato inaugurato a Plan de Corones il sesto e ultimo museo della Montagna, che si aggiunge a Monte Rite (in Cadore), al Castello di Brunico, a Castel Firmiano, a Castel Juval e a  Solda. Questa straordinaria “cordata” museale l’ho raccontata in due reportage pubblicati in giugno e luglio 2017 sul magazine Caravan e Camper Granturismo.



Ma ora torno al raduno del maggio 2010 e lascio ad Andrea Afragoli la descrizione che al suo interno racchiude anche spunti filosofici.


INCIPIT
Uno dei più grandi romanzi del ‘900, “La montagna incantata” di Thomas Mann, opera che si prefigge di mostrare in un microcosmo popolato da umanità sofferente la struttura della società del tempo, è ambientato a Davos, sulle Alpi svizzere. E’ quindi  fra i monti, con tutto il loro carico simbolico, che l’umanista Settembrini ed il gesuita Naphta si incontrano e scontrano, non solo verbalmente, ed è qui che il protagonista, un giovane Hans Castorp, vivrà il suo lungo percorso di formazione in attesa delle tragedie della prima guerra mondiale. Se la montagna è per Mann luogo di raccolta di questo turbinio di umanità, il luogo di raccolta delle cose di montagna, il primo e più importante dei musei del Messner Mountain Museum non poteva che recare  omaggio al romanzo del premio Nobel di Lubecca, essendo stato chiamato da Reinhold Messner “La montagna incantata”.


CASTEL FIRMIANO
Fra gli incanti della montagna, alla scoperta di Castel Firmiano prima e di Castel Juval poi, non poteva che portarci la sensibile personalità di Osvaldo Ferretti, che aveva ben capito il valore, non solo per gli appassionati, di questi luoghi.

Situato al margine sud-occidentale di Bolzano, sovrastante il fiume Adige, Castel Firmiano è uno degli emblemi dell’Alto Adige. Non poteva quindi essere che questa la naturale collocazione della sede centrale del suo “museo in cinque tappe” ( così era nel 2010), con MMM Juval in Val Venosta, MMM Ortles a Solda, MMM Dolomites sul monte Rite nel Cadore e l’MMM Ripa  a Brunico in val Pusteria.



All’interno delle possenti mura di Firmiano vari percorsi conducono al cospetto di  sculture e oggetti simbolici, foto e quadri, ricordi di innumerevoli spedizioni in giro per il mondo del “Fondatore”, ma anche veri e propri pezzi della storia dell’alpinismo come l’attrezzatura utilizzata da Walter Bonatti per la prima del K2, o un rampino appartenuto a Winkler, primo scalatore delle torre del Vajolet a lui dedicata, sul Catinaccio, oppure ancora un moderno caschetto giallo in plastica, oggetto apparentemente fuori contesto in una cornice così antica se non fosse che, protetta da quel caschetto, c’era la testa dell’alpinista che realizzò  la prima solitaria invernale sulla parete nord dell’Eiger, probabilmente il più difficile e costoso in termini di vite spese “problema alpinistico” del secolo scorso.



La montagna non è però solo ardimento, impresa ai limiti dell’umano, la montagna è anche fonte di sussistenza per l’uomo che la sfrutta, ancor prima di scalarla, penetrando nelle sue viscere attraverso le miniere, ed a questo durissimo mondo fatto di fatica, pericolo, vita breve che a Firmiano è dedicato un tunnel scavato nella roccia, una allegoria della miniera ricca di suggestioni. Inoltre, la montagna è  talvolta sacra, luogo del “kora”, pellegrinaggio circolare che viene riprodotto nel museo, o delle vette “proibite”, così come la cappella in rovina sulla cima del monte del castello.

Ed è forse proprio la sacralità delle pareti verticali che attira tante giovani vite sui pendii, talvolta spezzandole per sempre. A queste giovani vite, ai volti più famosi dei caduti dell’alpinismo, dal fratello Gunther Messner perso durante un’ascensione in coppia sul Nanga Parbat al celeberrimo Hermann Bull, è dedicata una struggente cappella con quattro pareti, innumerevoli fotografie, tutte uguali nelle dimensioni perché tutti si è uguali davanti alla morte, e le suggestive note di “Blowing in the wind”, dalla voce di Bob Dylan.


L’INCONTRO CON MESSNER
Promesso ma non sperato, spesso (non per Osvaldo) motivo di richiamo per il pubblico rettificato in assenza dell’ultimo minuto, terminata la visita al castello e rifocillati con taglieri di salumi e birra chiara freschissima ci attende l’incontro con “sua maestà il Fondatore”, l’uomo dei 14 Ottomila. 


<< Arriverà?  Si dice sia a Roma, dal Presidente Napolitano… figuriamoci se si ricorda di noi! >> Ed invece, con quel poco di ritardo che non si può non concedere alle star, eccolo: Reinhold Messner, classe 1944, leggenda vivente dell’alpinismo mondiale.
 Ci saluta, con l’italiano faticoso di chi sogna e pensa in tedesco, e comincia a raccontare. Di cosa? Del suo “15° Ottomila”, il museo. L’ultima sfida, anche questa vinta. Poi le domande, tante domande e tante risposte, un brivido forte per chi scrive quando spiega che le montagne più belle del mondo sono certamente le Dolomiti, e che la più bella montagna delle Dolomiti (quindi…) è la Civetta, la parete delle pareti, l’enorme organo che sovrasta Alleghe ed il mio piccolo ritiro fra i monti. Quando Messner ci saluta, quasi timidamente, è trascorsa un’ora. Grandi sensazioni, grandi emozioni. 




CASTEL JUVAL
Le suggestioni, si sa, riempiono la mente e il cuore ma non certo lo stomaco, e famosi sono gli stomaci dei camperisti. Poteva il mitico Osvaldo dimenticarsi questo? Certamente no, quindi a sera eccoci pronti per un’anteprima di Castel Juval, che visiteremo il giorno successivo, attraverso i sapori dell’osteria Schlosswirt Juval, una splendida stube in legno sulle alture ai fianchi della Val Venosta circondata da ripidi vigneti. 


Cena ottima, come da lunga e consolidata tradizione, fatta di impressioni appena provate che sono già ricordo ed eccitazione, interesse per ciò che ci attende, oltre che da abbondante cibo e tante chiacchiere. Il ritorno ai camper, come l’andata, in mini-pullman per i più, e con passeggiata al chiaro di luna per i più romantici.

 LA VISITA
Domenica mattina si risalgono gli stretti tornanti che portano a Juval, splendida residenza estiva della famiglia Messner ed oggi sede del MMM dedicata al “mito” della montagna. Il museo ospita una raccolta di dipinti con vedute sulle montagne sacre come il Kailash in Tibet, il Fujiama in Giappone o l’Ayers Rock in Australia, preziosi cimeli tibetani e maschere provenienti dai cinque continenti, la stanza Tantra e gli equipaggiamenti delle spedizioni di Reinhold Messner.


Terminata la visita al museo e prima dei saluti per il rientro, è d’obbligo una sosta all’azienda agricola (perché Reinhold è anche contadino…) sottostante le mura: troppo intensi sono i profumi di dolci specialità appena sfornate. E’ quindi così, fra un bicchiere di latte appena munto ed una fetta di crostata, che il turbinio di sensazioni ed emozioni comincia a sedimentarsi, pronto per essere chiuso in uno dei tanti cassettini dei ricordi. Fra quelli migliori, però.


Happy Birthday, Reinhold Messner!

MMM Firmian credit
Il 17 settembre Reinhold Messner compie 75 anni. In occasione del suo compleanno il Messner Mountain Museum Firmian apre le sue porte dalle ore 19 per una serata musicale in compagnia intorno al fuoco.

Ci sarà la possibilità di visitare il museo dalle ore 19-23 / Ore 20 intermezzo musicale / ore 20.40 dialoghi attorno al fuoco / ore 21.40 intermezzo musicale. L’evento si terrà all’aperto anche con il brutto tempo, c’è la possibilità di sedersi sul prato, ma si consiglia di portarsi dietro un cuscino o delle coperte.

Prezzo: adulti 20€, bambini (8-16anni) 10€, i bambini fino a 8 anni non pagano
Per ulteriori informazioni si prega d i rivolgersi a: info@messner-mountain-museum.it oppure tel. +39 0471 631264




 
Reinhold Messner e la figlia Magdalena

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