Le votazioni si
sono svolte il 24 giugno a porte chiuse allo Swiss Tech Convention Center di Losanna, capitale olimpica e sede del CIO da più di un secolo. Alla
lettura del verdetto la delegazione italiana è letteralmente esplosa con salti
di gioia e abbracci per questo grande risultato che “premia un intero paese che ha lavorato
insieme con l'ambizione di riuscire e di offrire al mondo un evento sportivo
memorabile” (da un tweet del premier Giuseppe Conte). "È una
giornata storica e la vittoria di tutti gli italiani. Sono l'Italia, il futuro
e lo sport che vince " (gli ha fatto eco il vice premier Matteo Salvini).
Una grande occasione
I Giochi Olimpici Invernali e Paralimpici tornano dunque in Italia, settanta
anni dopo Cortina e vent'anni dopo Torino. Un sogno che si realizza dopo
mesi di impegnativo lavoro che ha visto in campo il sindaco di Milano Sala, il presidente della Lombardia Fontana e quello del Veneto Zaia. Una collaborazione su un progetto
unitario che ha superato le differenze politiche e che al contempo ha coinvolto
positivamente anche il mondo economico.
Secondo uno studio
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
l’impatto
economico delle Olimpiadi, sarà
di oltre 1 miliardo di euro, tra spese e investimenti, e quasi 14mila
posti di lavoro. Gli organizzatori promettono che sarà una
competizione eco-responsabile e che si eviteranno gli errori di Torino 2006.
I Giochi Olimpici Invernali saranno una grande occasione non solo dal
punto di vista sportivo ma anche per lo sviluppo della promozione
internazionale dei territori coinvolti e per migliorare l’offerta culturale e
il turismo di qualità.
Un
palcoscenico universale di emozioni
I palcoscenici
italici che ospiteranno gli eventi non hanno eguali al mondo: Milano, Verona, Cortina, le Dolomiti (patrimonio Unesco), le Alpi Retiche; un concentrato di bellezze che dal 6 al 22 febbraio 2026 faranno da
contorno alle gare che richiameranno migliaia di appassionati degli sport
invernali e semplici turisti provenienti da tutto il mondo. Grandioso sarà
l’effetto mediatico delle trasmissioni tv.
Ci pensate alle “medal
aree” poste all’ombra delle guglie gotiche del Duomo di Milano, o ai
piedi delle Tofane ? O ancora
assistere alla cerimonia di chiusura dei Giochi nel catino della millenaria Arena di Verona ?
Le gare dei Giochi
Olimpici Invernali 2026 saranno divise
fra tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Le competizioni di sci alpino, per esempio, si
terranno a Bormio sulla pista Stelvio (per gli uomini) e a Cortina d’Ampezzo, sulla Olympia delle Tofane (per le donne).
A Livigno, nelle aree Mottolino, Sitas-Tagliede e Carosello 3000 andranno in scena gli eventi di snowboard e
freestyle. A Cortina d’Ampezzo,
sulla pista Eugenio Monti si svolgeranno le gare di bob, slittino e skeleton,
mentre nello storico Stadio Olimpico del Ghiaccio, si assisterà
alle gare di curling. Anterselva, in Alto Adige, sarà la sede del biathlon. Baselga di Pinè, Tesero e Predazzo (in
Trentino) ospiteranno le gare di pattinaggio di velocità, sci di fondo e salto
con gli sci.
I villaggi olimpici saranno tre: il
principale a Milano, nella zona di Porta
romana, il secondo, temporaneo, a Cortina d’Ampezzo, nella
frazione di Fiames,
mentre il terzo sarà allestito a
Livigno.
A Milano, oltre San Siro (dove si svolgerà la cerimonia d’apertura - nel vecchio o nuovo stadio ?),
i luoghi interessati dalle Olimpiadi saranno: il Mediolanum Forum di Assago,
che per l’occasione verrà ristrutturato, ospiterà le gare di pattinaggio e
short track; il PalaSharp di Lampugnano e
il nuovo palazzetto che sorgerà a Santa
Giulia, ospiteranno le gare di hockey.
Felicità…
A Losanna, scene di
giubilo hanno coinvolto i pezzi da novanta della delegazione italiana compreso
l’imperturbabile presidente del Coni Giovanni
Malagò. Balli e canti (Sala e Fontana hanno cantato “O mia bella Madunina”)
e festeggiamenti per tutta la notte nella graziosa città svizzera affacciata
sul lago Lemano.
Chissà, forse sul
palco del CIO a Losanna, l’intervento delle nostre fuoriclasse Sofia Goggia e Michela Moioli ha fatto breccia sugli
indecisi per la votazione. Grazie al
contributo delle due fantastiche atlete, della giovanissima campionessa di
short track Elisa Confortola
(accompagnata sul palco da Alberto Tomba)
con il suo discorso “il Sogno”, e dal super video di presentazione della Balich
Worldwide Shows di Marco Balich, il
sogno italiano è diventato realtà.
Delegazione
italiana a Losanna
Oltre alle atlete con medaglia
olimpica Arianna Fontana, Sofia Goggia,
Michela Moioli, erano presenti:
Alberto
Tomba, Armin Zoeggeler, Manuela Di Centa, Diana Bianchedi, Aldo Montano,
Antonio Rossi, Giuseppe Abbagnale (presidente della federazione canottaggio),
Alessandra Sensini (vice presidente Coni), Carlo Mornati (segretario generare
del Coni) e il presidente del Comitato italiano paralimpico (Cip) Luca Pancall.
hinappi@oasport.it
Scene di giubilo anche a Milano in piazza Gae Aulenti e campane a festa a Cortina !!
Anche Giuliano
Razzoli, medaglia olimpica a Vancouver 2010 (dopo di lui in slalom speciale
nessun italiano l’ha più vinta) è felice che i Giochi Olimpici Invernali 2026
vengano organizzati in Italia.
“Dovrò gareggiare fino al 2026… “ ha
detto sorridendo. Ma l’anagrafe è impietosa.
Razzoli, 34 anni, sta bene, ben consapevole, dopo l’ottima
stagione, di essere di nuovo competitivo. Dopo un breve periodo di vacanza è
già al lavoro per preparare la prossima stagione. Qualche giorno fa era sulle
nevi dello Stelvio.
In classifica ora
si trova al 18esimo e il suo obiettivo è di arrivare nei primi 15.
“ non so dove potrò arrivare ma ci proverò… Avvicinarmi
a Noel (e sorride)? … Tenterò.. in
questo sport di scontato non c’è nulla”.
Una domanda mi
sorge spontanea: vista la presenza a Losanna di medaglisti olimpici, come mai
non è stato chiamato anche Giuliano
Razzoli?
«Una
medaglia non è meglio di un’altra, sono tutte straordinarie. Certo, quella di
Giuliano Razzoli è stata particolare».
«L’oro di
Vancouver nello slalom ha fatto esaltare l’Italia intera, poi è arrivata dallo
sci alpino che è comunque la disciplina che ha maggiore visibilità. Un oro
indescrivibile».
Parole
del colonnello Mosso (da intervista de La Stampa) che nel 2018 ha lasciato il
comando del Centro sportivo Esercito.
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