L’ultima gara
delle finali di Coppa del Mondo di domenica 17 marzo, ha visto l’acuto di Noel,
l’appannamento del trio Hirscher, Kristoffersen, Pinturault, la rimonta di un
fortissimo Razzoli tornato alla grande nella top ten.
E’
giusto dedicare questo articolo all’eccezionale prestazione di Giuliano Razzoli nello slalom di Soldeu, remota stazione sciistica
situata tra le pieghe dei Pirenei nel principato
di Andorra. Cielo blu, pubblico numeroso e pista perfetta con neve mantenuta
compatta da secchiate di solfato (ormai è una costante) hanno fatto da contorno
a una gara bellissima e ricca di colpi di scena. “Forza Razzo”, l’incitamento del Razzo fan club, è echeggiato anche
a Soldeu. Delusi ma mai domi, le giacche blu il “Razzo” lo hanno sempre sostenuto e sono stati tra i pochi a
credere nella sua rinascita.
Il
nuovo rinascimento del Razzo
Diceva
Goethe: “come
raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta”. E questo aforisma ben si adatta a
quello che ha fatto Giuliano Razzoli
in questi ultimi tre anni, costellati da problemi di salute, infortuni
(compresa la rottura di un ginocchio). Non trovava più la forma giusta e le
gare si tramutavano in tribolazioni e delusioni, finendo tra le nebbie delle
retrovie.
Un
anno fa, incalzato dai media, il “Razzo”
disse: “quando mi renderò conto di non
essere più competitivo, smetterò. Sono però convinto che con il benessere
fisico e con la costanza negli allenamenti, posso avere ancora molte
soddisfazioni.”
Il campione olimpico 2010 (ultimo oro italiano),
con grande ostinazione e sacrificio non ha mai mollato, sicuro di riacquistare
quelle potenzialità che l’hanno reso forte. Risalire la china dal fondovalle
non è stato facile, ma ce l’ha fatta, a dimostrazione che con la fatica e l’impegno
abbinate a forza di volontà e serenità, si possono raggiungere risultati
straordinari. La prima boccata d’ossigeno l’ha respirata tre mesi fa a Madonna di Campiglio (quinto posto, con
pettorale 69), poi ha continuato a incamerare punti abbassando i numeri di
pettorale. E’ tornato tra i primi trenta e a Soldeu si affacciato al cancelletto con il pettorale 21. Tutt’altra
musica lungo la pista.
Una
gara perfetta
La
prima manche, Giuliano Razzoli l’ha
interpretata in modo pulito, accelerando dove poteva e controllando la discesa
(visto quello che è successo a Kranjska Gora) nei punti rischiosi. Qualche
difficoltà l’ha incontrata in presenza delle doppie, ma in complesso ha
dimostrato di essere un campione ritrovato. Ha chiuso la manche al 14esimo
posto.
La
seconda manche del campione di Villaminozzo è stata da applausi: agilità da
ragazzino, velocità nei tratti piani e reattività e potenza (come forse non mai)
nei tratti difficili. Ha rallentato solo nel finale, timbrando comunque il
terzo tempo e rimontando otto posizioni piazzandosi al sesto posto, a 24
centesimi dal podio. Grande Razzo, che non ha mai perso la speranza di veder
realizzato il suo sogno di tornare tra i grandi. Ora è 18esimo nella classifica
di specialità, un’iniezione di fiducia in vista della prossima stagione.
Giuliano Razzoli a fine gara si è presentato
raggiante ai media: “sono felice perché
sono di nuovo veloce e posso competere con i primi. Ritornare dal basso dopo
l’infortunio è stato difficile, ma ci ho sempre creduto”. Incalzato sull’interpretazione della gara il
Razzo risponde: “potevo rischiare di più?
Forse, ma va bene così e continuerò a lavorare per migliorarmi ancora”. Poi
ha chiosato: “vecchietto? Mi vedrete
ancora. Comunque il bravissimo Vinatzer è il nostro futuro”.
Per
quanto riguarda gli altri italiani in gara delusione per la seconda manche di Moelgg (12esimo), Gross con un ginocchio da ricostruire stringe i denti e chiude al
16esimo posto dietro un positivo Vinatzer.
Razzoli tornerà nella sua Razzolo dove abbraccerà mamma Tiziana e papà
Antonio. E i tortelli sono assicurati.
ORDINE D’ARRIVO SLALOM DI SOLDEU
(fonte FISI)
1 NOEL Clement FRA 54.21 54.75
1:48.96
2 FELLER Manuel AUT 55.89 53.25 1:49.14 +0.18
3 YULE Daniel SUI 55.16 54.63 1:49.79 +0.83
4 ZENHAEUSERN Ramon SUI 55.05 54.77 1:49.82 +0.86
5 KRISTOFFERSEN Henrik NOR 55.61 54.33 1:49.94 +0.98
6 RAZZOLI Giuliano ITA 56.35 53.68 +1:50.03 +1.07
7 NEUREUTHER Felix GER 55.88 54.18 1:50.06 +1.10
8 PINTURAULT Alexis FRA 55.62 54.46 1:50.08 +1.12
9 MUFFAT-JEANDET Victor FRA 56.06 54.09 1:50.15 +1.19
10 RODES Istok CRO 57.50 52.74 1:50.24 +1.28
11 HIRSCHBUEHL Christian AUT 55.98 54.30 1:50.28 +1.32
12 MOELGG Manfred ITA 55.73 54.72 1:50.45 +1.49
12 RYDING Dave GBR 56.33 54.12 1:50.45 +1.49
14 HIRSCHER Marcel AUT 55.64 54.94 +1:50.58 +1.62
15 VINATZER Alex ITA 56.84 53.88 1:50.72 +1.76
16 GROSS Stefano ITA 56.25 54.60 1:50.85 +1.89
17 LIZEROUX Julien FRA 56.59 54.38 1:50.97 +2.01
17 MEILLARD Loic SUI 56.95 54.02 +1:50.97 +2.01
19 HADALIN Stefan SLO 57.38 53.76 1:51.14 +2.18
20 MATT Michael AUT 56.68 54.59 +1:51.27 +2.31
21 KOLEGA Elias CRO 57.68 53.81 1:51.49 +2.53
22 DIGRUBER Marc AUT 56.85 54.68 1:51.53 +2.57
23 POPOV Albert BUL 57.40 54.78 1:52.18 +3.22
2 FELLER Manuel AUT 55.89 53.25 1:49.14 +0.18
3 YULE Daniel SUI 55.16 54.63 1:49.79 +0.83
4 ZENHAEUSERN Ramon SUI 55.05 54.77 1:49.82 +0.86
5 KRISTOFFERSEN Henrik NOR 55.61 54.33 1:49.94 +0.98
6 RAZZOLI Giuliano ITA 56.35 53.68 +1:50.03 +1.07
7 NEUREUTHER Felix GER 55.88 54.18 1:50.06 +1.10
8 PINTURAULT Alexis FRA 55.62 54.46 1:50.08 +1.12
9 MUFFAT-JEANDET Victor FRA 56.06 54.09 1:50.15 +1.19
10 RODES Istok CRO 57.50 52.74 1:50.24 +1.28
11 HIRSCHBUEHL Christian AUT 55.98 54.30 1:50.28 +1.32
12 MOELGG Manfred ITA 55.73 54.72 1:50.45 +1.49
12 RYDING Dave GBR 56.33 54.12 1:50.45 +1.49
14 HIRSCHER Marcel AUT 55.64 54.94 +1:50.58 +1.62
15 VINATZER Alex ITA 56.84 53.88 1:50.72 +1.76
16 GROSS Stefano ITA 56.25 54.60 1:50.85 +1.89
17 LIZEROUX Julien FRA 56.59 54.38 1:50.97 +2.01
17 MEILLARD Loic SUI 56.95 54.02 +1:50.97 +2.01
19 HADALIN Stefan SLO 57.38 53.76 1:51.14 +2.18
20 MATT Michael AUT 56.68 54.59 +1:51.27 +2.31
21 KOLEGA Elias CRO 57.68 53.81 1:51.49 +2.53
22 DIGRUBER Marc AUT 56.85 54.68 1:51.53 +2.57
23 POPOV Albert BUL 57.40 54.78 1:52.18 +3.22
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