Rimini,
oltre all’anima romana e rinascimentale, ne ha una più intima e pittoresca: il
Borgo San giuliano, amato da Federico Fellini. E’ il momento giusto per andarlo a scoprire.
Borgo San Giuliano: “e Borg”

Ma
a cavallo degli anni 80, ombre scure calarono sul borgo: l’idea era di abbatterlo
per far posto a un’area residenziale da affiancare alle moderne strutture
affacciate sul bellissimo lido di San
Giuliano Mare. I “borghigiani” insorsero e organizzarono una grande festa
(“Festa de borg” che da allora viene
ripetuta ogni due anni) allo scopo di far conoscere a tutti le radici, la
bellezza e la ricchezza di questo borgo. Ricchezza anche artistica come la Pala
di Paolo Veronese custodita nella chiesa dedicata a San Giuliano.
La
festa salvò il quartiere, molte case dal sapore medioevale furono restaurate e
sulle facciate color pastello comparvero i murales, realizzati da vari “street
artist” e ispirati a personaggi del borgo e ai film del Maestro Fellini.
Darsena di Rimini, un luogo unico
Punto
di partenza per andare la scoperta di Borgo San Giuliano, è il parcheggio (c’è
anche un area di sosta camper)
della Darsena di Rimini, uno dei porti
turistici più appariscenti del Mediterraneo. Una piacevole passeggiata sul
percorso pedonale sopraelevato, concede vedute panoramiche sul “letto” di
barche da sogno, sul suggestivo litorale di San Giuliano e sulla grande ruota
panoramica di Rimini. Alcune costruzioni moderne
contribuiscono ad accentuare l’effetto scenografico. Fa parte dello scenario
anche la costruzione del ristorante Molo22 sospesa sul mare.
Dalla
Darsena, risalendo a piedi la riva sinistra del porto canale (ultimo tratto del
fiume Marecchia) si raggiunge la chiesa
di Madonna della Scala e varcato l’arco della cinta muraria tardo medioevale di
Rimini, per via Marecchia si entra in Borgo
San Giuliano.
Per le vie del borgo
Si
passeggia in un trionfo di muri gialli, blu, ocra, di porte colorate a volte
socchiuse, di balconi traboccanti di fiori. Naturalmente gli occhi cercano i
murales che si palesano qua e là sulle facciate delle case e che riproducono in
modo appariscente e poetico momenti dei film di Federico Fellini
e dei suoi personaggi.
Ecco
“Le Notti di Cabiria”, “La dolce vita”, “La strada”, “I Clown” e
tanti altri affreschi che riproducono i personaggi e la vita che un tempo
animava il borgo.
Da
non perdere una sosta gastronomica all’Osteria de borg
, dove si viene accolti con simpatia e dove il mangiar bene è una filosofia
vincente. Si gustano primi piatti della tradizione romagnola o una delle tante
pizze proposte (portano i nomi dei vecchi abitanti del borgo), piatti
accompagnati da “sangiovese” e per chiudere un morbido e delicato
“millefoglie”. E non mancano i menù di pesce.
Verso la storia
Da
Borgo San Giuliano è irrinunciabile dedicare tempo alla Rimini antica e lo si
fa attraversando 2000 anni di storia. Tanti ne ha il Ponte di Tiberio (21 d.C.) l’imponente struttura romana sostenuta
da cinque archi piantati nel letto del Marecchia.
Dal 2018 c’è un’alternativa che consente di “passeggiare sull’acqua”, a valle
del Ponte Tiberio, su una moderna passerella pedonale (criticata non poco), che
poi prosegue sulla riva destra del Marecchia.
Sulle orme del Maestro
“Io, a Rimini, non torno volentieri. Debbo
dirlo. È una sorta di blocco”, diceva Federico Fellini.
In realtà in questa città ci ha vissuto
poco e pur ricordandola nei suoi film (come Amarcord, I Vitelloni) non vi ha
girato nemmeno un metro di pellicola.
Comunque a Rimini i luoghi della memoria
legati al Maestro sono tanti e si possono scoprire con percorso ad hoc. Si
parte dalla casa natale in via Dardanelli 10, sede della Fondazione e del
museo. In centro c’è palazzo Gambalunga,
in cotto e pietra d’Istria oggi sede della Biblioteca civica, ma che negli anni
Trenta era una scuola dove Fellini frequentò il ginnasio. Poco distante, in via
Dante, sorge casa Dolci che lo
ospitò da ragazzo.

Andando verso il mare s’impone il simbolo della storia felliniana, il Grand Hotel dove alloggiava alla stanza 316 quando tornava a Rimini.
Tappa finale al cimitero monumentale dove c’è la tomba di Federico Fellini e Giulietta Masina, sormontata dal monumento in bronzo “La Grande Prua” realizzata dall’archistar Arnaldo Pomodoro.
Nell’estate
2020, che coincide con i 100 anni del Maestro,
sarà inaugurato il Museo Internazionale Federico Fellini
che per le sue caratteristiche e location sarà unico al mondo. “Così finalmente
Fellini tornerà a casa”, dicono a Rimini.
I murales del Borgo di San Giuliano (video di Alessandro Guidi)
Complimenti articolo interessante che stimola curiosità e nostalgia dei tempi spensierati in gioventù
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