Dopo una mirabolante
rimonta, vince il giovane Zenhaeusern. Buona prova dell’Italia con i suoi
senatori Moelgg (sesto) e Gross (ottavo).
Razzoli, dopo una performance positiva, inforca nella seconda manche. Ma il
Razzo c’è e lo rivedremo domenica prossima sui Pirenei per il finale di Coppa
del Mondo.
E Hirscher e Kristoffersen ? E Pinturault e gli altri campioni ? I
primi due sono saliti sul podio rispettivamente al terzo e secondo posto, ma
non è stato facile e per il resto della truppa, là davanti c’è stato un po’ di
rimescolamento nelle posizioni. Ma
andiamo con ordine nella cronaca.
Le
temperature primaverili hanno messo a dura prova il fondo della bellissima
pista Podgoren, barrata alla perfezione
dagli organizzatori sloveni con utilizzo di solfati. La neve di questo tipo non piace a molti ma
tant’è: ci devono fare i conti.
Dopo
la vittoria di Kristoffersen nel gigante
di sabato, relegando re Hirscher al
quinto posto, gli spettatori, nello slalom odierno, si aspettavano una veemente
reazione del campione austriaco (che comunque ha già in saccoccia la sua ottava
Coppa) ma kaiser Hirscher ha risposto con una
performance non alla sua altezza. Irruento come sempre, impreciso, ma anche
fortunato; sale comunque sul terzo gradino del podio.
Kristoffersen, re del gigante, sta migliorando
anche tra i rapid gate e nella gara
odierna, dopo la perentoria prima manche, era forse convinto di avere la
vittoria in pugno. Nella seconda non pensava certo di dover recuperare sullo
svizzero Zenhaeusern.
Niente da fare, il vikingo si è dovuto accontentare del secondo posto.
Già
nella prima manche Ramon Zenhaeusern
con le sue lunghe leve, ha messo in
mostra il suo eccellente stato di forma e di tecnica e stoppa il settimo tempo.
Nella seconda manche si è scatenato e, porta dopo porta, ha accumulato un
vantaggio importante che lo ha issato al comando e lì, alla fine della gara, lo
spilungone del Vallese, festeggerà la sua vittoria. E’ il suo terzo successo in
carriera unitamente alla medaglia d’argento olimpica. Qualche maligno ha
parlato di “manomissione” dell’operato del cronometro…. Roba da matti. Lo
svizzero, alto due metri, è una bella realtà dello sci.
L’Italia c’è
A Kranjska Gora si è vista una bella
Italia grazie ai veterani Gross e Moelgg: anche con Razzoli, che prima dell’inforcata stava sciando bene. Non bene le
giovani leve Vinatzer e Maurberger che hanno messo in luce una
certa inesperienza nel gestire la gara. Nei confronti dei giovani (Vinatzer non
è certo una sola promessa) c’è molto da lavorare per ricostruire una squadra
solida.
Manfred Moelgg ha fatto sognare con il perentorio
secondo posto di manche. Sulla Podgoren
nel 2008 ha vinto e su questa pista si esalta. Ma questo tipo di neve
primaverile e barrata con solfati nella seconda manche l’ha messo in difficoltà
ed è scivolato al sesto posto. In ogni caso Moelgg ha confermato la sua
solidità bravura tecnica.
Stefano Gross, che deve convivere con problemi
fisici, sciorina un’ottima seconda manche e ha chiuso all’ottavo posto.
Giuliano Razzoli, che a Kranjska è arrivato due
volte secondo (2009 e 2015) è in forma: con il quinto posto di Madonna di
Campiglio con pettorale 69, è resuscitato, come dice qualcuno. Con la sua
costanza è riuscito a rientrare nei primi 30, anzi è 22esimo e così potrà
partecipare alla fase finale di Coppa
del Mondo.
Nella
prima manche Razzoli ha sciato
attento e pulito e a tratti anche potente. Poi qualche errore a ridosso del
muro finale gli ha fatto perdere ritmo e centesimi preziosi chiudendo al
15esimo posto. All’arrivo ha scosso il capo non soddisfatto. E ne ha ben donde poiché
senza quelle sbavature si sarebbe trovato tra i primi dieci.
Nella
seconda manche è partito forte, potente e cattivo come lo voleva Tomba e la top ten era alla sua portata,
ma sul muro ha inforcato. Peccato non ci voleva. “Ero riuscito a prepararmi bene, ho fatto una buona prima manche, nella
seconda sono partito deciso poi ho inforcato. Una vera sfortuna, non ci voleva
ma lo slalom è fatto così, l’imprevisto o l’errore è dietro ogni porta “ . Questo
il commento del “Razzo”.
A
fine gara Giuliano Razzoli ha
incontrato il suo fan club. Da Villaminozzo sono arrivati in 41 in pullman e in
tribuna parenti, sostenitori, amici erano ben visibili con le pettorine
azzurre. Dopo lo scambio di battute e di “forza Razzo, comunque vada siamo con
te”, ecco l’immancabile foto di gruppo.
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