lunedì 11 marzo 2019

Slalom di Kranjska Gora, nel segno di Zenhaeusern


Dopo una mirabolante rimonta, vince il giovane Zenhaeusern. Buona prova dell’Italia con i suoi senatori  Moelgg (sesto) e Gross (ottavo). Razzoli, dopo una performance positiva, inforca nella seconda manche. Ma il Razzo c’è e lo rivedremo domenica prossima sui Pirenei per il finale di Coppa del Mondo.

E Hirscher e Kristoffersen ?  E Pinturault e gli altri campioni ? I primi due sono saliti sul podio rispettivamente al terzo e secondo posto, ma non è stato facile e per il resto della truppa, là davanti c’è stato un po’ di rimescolamento nelle posizioni.  Ma andiamo con ordine nella cronaca.

Le temperature primaverili hanno messo a dura prova il fondo della bellissima pista Podgoren, barrata alla perfezione dagli organizzatori sloveni con utilizzo di solfati.   La neve di questo tipo non piace a molti ma tant’è: ci devono fare i conti.

Dopo la vittoria di Kristoffersen nel gigante di sabato, relegando re Hirscher al quinto posto, gli spettatori, nello slalom odierno, si aspettavano una veemente reazione del campione austriaco (che comunque ha già in saccoccia la sua ottava Coppa)  ma kaiser Hirscher  ha risposto con una performance non alla sua altezza.  Irruento come sempre, impreciso, ma anche fortunato; sale comunque sul terzo gradino del podio.


Kristoffersen, re del gigante, sta migliorando anche  tra i rapid gate e nella gara odierna, dopo la perentoria prima manche, era forse convinto di avere la vittoria in pugno. Nella seconda non pensava certo di dover recuperare sullo svizzero  Zenhaeusern. Niente da fare, il vikingo si è dovuto accontentare del secondo posto.

 



Già nella prima manche Ramon Zenhaeusern  con le sue lunghe leve, ha messo in mostra il suo eccellente stato di forma e di tecnica e stoppa il settimo tempo. Nella seconda manche si è scatenato e, porta dopo porta, ha accumulato un vantaggio importante che lo ha issato al comando e lì, alla fine della gara, lo spilungone del Vallese, festeggerà la sua vittoria. E’ il suo terzo successo in carriera unitamente alla medaglia d’argento olimpica. Qualche maligno ha parlato di “manomissione” dell’operato del cronometro…. Roba da matti. Lo svizzero, alto due metri, è una bella realtà dello sci.

L’Italia c’è
A Kranjska Gora si è vista una bella Italia grazie ai veterani Gross e Moelgg: anche con Razzoli, che prima dell’inforcata stava sciando bene. Non bene le giovani leve Vinatzer e Maurberger che hanno messo in luce una certa inesperienza nel gestire la gara. Nei confronti dei giovani (Vinatzer non è certo una sola promessa) c’è molto da lavorare per ricostruire una squadra solida.  
  

Manfred Moelgg ha fatto sognare con il perentorio secondo posto di manche. Sulla Podgoren nel 2008 ha vinto e su questa pista si esalta. Ma questo tipo di neve primaverile e barrata con solfati nella seconda manche l’ha messo in difficoltà ed è scivolato al sesto posto. In ogni caso Moelgg  ha confermato la sua solidità bravura tecnica.

Stefano Gross, che deve convivere con problemi fisici, sciorina un’ottima seconda manche e ha chiuso all’ottavo posto.

Giuliano Razzoli, che a Kranjska è arrivato due volte secondo (2009 e 2015) è in forma: con il quinto posto di Madonna di Campiglio con pettorale 69, è resuscitato, come dice qualcuno. Con la sua costanza è riuscito a rientrare nei primi 30, anzi è 22esimo e così potrà partecipare alla fase finale di Coppa del Mondo.


Nella prima manche Razzoli ha sciato attento e pulito e a tratti anche potente. Poi qualche errore a ridosso del muro finale gli ha fatto perdere ritmo e centesimi preziosi chiudendo al 15esimo posto. All’arrivo ha scosso il capo non soddisfatto. E ne ha ben donde poiché senza quelle sbavature si sarebbe trovato tra i primi dieci.

Nella seconda manche è partito forte, potente e cattivo come lo voleva Tomba e la top ten era alla sua portata, ma sul muro ha inforcato. Peccato non ci voleva. “Ero riuscito a prepararmi bene, ho fatto una buona prima manche, nella seconda sono partito deciso poi ho inforcato. Una vera sfortuna, non ci voleva ma lo slalom è fatto così, l’imprevisto o l’errore è dietro ogni porta “ . Questo il commento del “Razzo”.

A fine gara Giuliano Razzoli ha incontrato il suo fan club. Da Villaminozzo sono arrivati in 41 in pullman e in tribuna parenti, sostenitori, amici erano ben visibili con le pettorine azzurre. Dopo lo scambio di battute e di “forza Razzo, comunque vada siamo con te”, ecco l’immancabile foto di gruppo.




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