Nella Nigh Race, lo slalom più
spettacolare al mondo, dominio assoluto di Marcel Hirscher. Decisamente in
ombra gli italiani: si salvano timidamente Moelgg e Vinatzer, in seria impasse
Razzoli.
Martedi 29 gennaio, già dal pomeriggio una folla immensa di appassionati dello
sci ha invaso lo ski stadium della pista Planai
di Schladming per assistere allo
slalom degli slalom in notturna.
Tutti aspettavano la prova del giovane Noel
(che non è più solo una promessa) che su questa pista nel 2018 giunse sesto e
il riscatto dei mostri della specialità Hirscher
e Kristoffersen.
“Adoro Schladming e il suo scenario
di montagne”, ha detto il ragazzino francese, ma il fato avverso sotto
forma di inforcata lo attendeva alle prime porte. Gara finita e mormorio dei 50.000
spettatori. Stessa sorte per Kristoffersen
che naturalmente si è spazientito.
Lo stato della pista era perfetto e il fondo ha sostanzialmente tenuto
anche quando sono scesi atleti con pettorali alti. Che dire, per esempio, del
bulgaro Popov sceso con pettorale 46
e che ha chiuso la gara al sesto posto.
Come una furia
Quando Hirscer dal cancelletto
si è affacciato sulla vertiginosa Planai,
illuminata da milioni di led, il suo sguardo beffardo sembrava dire: “ora ristabilisco le gerarchie”. E così
ha fatto sciorinando due manche strepitose che hanno seminato il vuoto alle sue
spalle e mandato in delirio la folla immensa di spettatori, in massima parte
austriaci. Quella dell’incontenibile Marcel
Hirscher, l’idolo di casa, è la 68esima vittoria in Coppa e la decima della
stagione. ”Mi diverto sempre su questa
pista” è stato il commento dell’austriaco. Solo Pinturault e Yule gli
hanno tenuto testa a oltre un secondo.
La Night Race ha offerto ancora
una volta uno spettacolo pazzesco e non sono mancate le sorprese, come le uscite di alcuni dei migliori sciatori
e recuperi incredibili dalle retrovie.
Italietta
Nello slalom non andiamo bene: nella prima manche si sono salvati il
veterano Moelgg e la giovane
promessa Vinatzer. Il primo, con una
gara no entusiasmante ha terminato la gara al 12esimo posto, il secondo, con
qualche guizzo convincente, ha chiuso al 16esimo posto. Gross, che non è ancora a posto, ha inforcato nella prima manche,
prendendo a racchettate i paletti. Non si sono qualificati per il secondo round
gli altri a partire da Giuliano Razzoli.
Il Razzo non agguanta la qualifica
E non è una questione di forma: l’ha ritrovata e anche la tecnica è buona,
ma qualcosa a Schladming, dove è
arrivato sesto nel 2015, non ha funzionato. La partenza dal cancelletto è stata
aggressiva, poi ha cominciato a dondolare (non alla Razzo) tra i pali senza
grinta (pareva non tenessero gli sci – errore nella scelta per il ghiaccio
della Planai ? Probabilmente nessuno lo ammetterà). Più oltre, sbattendo contro
un paletto ha perso un pezzo da uno sci che serve per attenuare le vibrazioni,
e sul muro finale ha commesso un gravissimo errore che gli hanno fatto perdere
secondi preziosi e l’accesso alla seconda manche.
Questo stop non ci voleva e
il “Razzo” ne è uscito alquanto
amareggiato. “Peccato perché mi sento
bene, sto sciando bene e la dimostrazione è la positiva scalata ai pettorali di
partenza. Dal 69 al 22 in poche gare è un bel successo” ha dichiarato Giuliano Razzoli.
Questa sera, l’errore e lo
scarso feeling con la neve, più che la perdita del pezzo dello sci, non mi hanno
aiutato. Comunque, se avete visto bene, nonostante tutto, ho mancato la
qualifica per poco”, ha commentato il “Razzo”.
Il suo obiettivo è scalare la top ten e andare ai mondiali di Are con la forma e la mentalità giusta.
“in una gara secca come quella che andrà
in scena il 17 febbraio ad Are in Svezia, consapevole delle mie attuali
potenzialità, può succedere di tutto. Vedremo”, ha chiosato il campione
olimpico a Vancouver 2010.
A Schladming erano presenti
amici del Razzo Fan Club
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