Nella gara di slalom speciale svoltosi oggi nella “Kitzbuhel della Coppa
Europa”, confortanti segnali di rinascita di Giuliano Razzoli che con una
prestazione volitiva e saggia conquista il secondo posto dietro al giovane
croato Istok Rodes.
Obereggen, situata a una ventina di km da Bolzano all’ombra del Catinaccio, declina uno splendido
paesaggio che abbraccia il Latemar,
l’Ortles, la Pala Bianca, fino all’altopiano del Renon, allo Sciliar e al
Gruppo del Brenta.
Da 35 anni, Obereggen è un appuntamento fisso per la gara di
slalom di Coppa Europa. Qui, nel corso degli anni, hanno gareggiato
campioni del calibro di Alberto Tomba, Benni Raich, Mario Matt
e Marcel Hirscher. Nel
dicembre 2009, sull’impegnativa pista Maierl (55 per cento di pendenza, 433
metri di dislivello) è salito sul gradino più alto del podio anche Giuliano Razzoli,
che due mesi dopo conquistò l’oro olimpico a Vancouver.
Oggi a Obereggen
hanno gareggiato diversi atleti di una certa levatura che hanno approfittano
di questa competizione per perfezionare lo stato di forma in vista degli slalom
di Coppa del Mondo a Saalbach (domani) e a Madonna di
Campiglio (sabato).
La classe non è acqua
Dopo una prima manche da dominatore che ricorda i tempi migliori, Giuliano
Razzoli poteva farsi un bel regalo di compleanno (ieri ha compiuto il
34esimo anno di età), ma nella seconda manche per evitare guai, non ha voluto forzare. Al
primo intermedio era davanti, poi ha rallentato, anche per un po’ di stanchezza:
così, per soli 18 centesimi, ha concluso alle spalle del croato Istok Rodes,
che per la cronaca ha 12 anni in meno del campione di Villaminozzo.
Giovanissimo è anche l’azzurro Alex Vinatzer, brillante promessa
del nostro sci, ma in questa gara non ha concluso la seconda manche. Avrà
comunque tante occasioni per rifarsi.
Il “Razzo” ce la sta mettendo tutta per uscire dal tunnel
Dopo
il grave infortunio al ginocchio di tre anni fa a Kitzbuhel dove aveva il
pettorale 1, per il campione
olimpico è iniziato un calvario infinito infarcito di guai fisici, problemi con
i materiali, qualche errore e tanta sfortuna. Non ha più fatto punti e dai
primi dieci nella classifica FIS è
scivolato nella 102esima posizione. In fondo al tunnel per intenderci. In Coppa Europa parte con un numero di
pettorale buono, mentre nella Coppa del
Mondo, veleggia tra il 65 e il 70 e, per varie circostanze, la
qualificazione è improponibile.
Ma
Giuliano Razzoli è un caparbio e non
ha mollato, anche se qualcuno l’ha consigliato in questo senso. Ha continuato
la preparazione, impegnandosi in continui allenamenti e gare in Nuova Zelanda e Argentina (durante l’estate), sui ghiacciai europei; ha partecipato
a gare di Coppa Europa e a Levi ha
ottenuto un decimo e un ottavo posto. Una settimana fa ha vinto una gara FIS
(ma i punti non valgono). “Spero di
confermare i progressi che sto ottenendo” – ha detto Giuliano Razzoli nel parterre di Obereggen – “e oggi sono soddisfatto
del risultato e della condizione. “Tuttavia”
– continua Razzoli – “sono consapevole
che la strada per rientrare tra quelli contano è lunga e in salita. E’ dura ma
ci provo, già domani a Saalbach in Coppa del Mondo.”
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