domenica 23 dicembre 2018

Miracolo “Razzo” sul Canalone Miramonti


Ieri a Madonna di Campiglio notte di emozioni per i 19.000 spettatori che hanno assistito alla 3-Tre. L’inaspettata debacle dei grandi e la resurrezione di Giuliano Razzoli che partito dalle buie retrovie,(pettorale 69) sfodera due manche spettacolari, chiudendo al quinto posto.


La 3-Tre, con i suoi terribili 470 metri di lunghezza, è una leggenda dello sci: il tracciato è difficile, tecnico, regolato da decisi cambi di pendenza, ed è considerato uno dei più spettacolari dell’intero circuito della Coppa del Mondo. Ieri la 3Tre 2018, nella magica cornice della “Perla delle Dolomiti”, ha mantenuto le promesse sciorinando un grande spettacolo di sport e di pubblico, seguito da oltre 700.000 telespettatori in tutto il mondo.

La particolarità della 65esima edizione della classica trentina è stata quella di effettuare la prima manche alla luce diurna e la seconda sotto la luce dei riflettori, quando il Canalone Miramonti regala brividi ed emozioni indimenticabili.

Come l’araba fenicie
Nessuno avrebbe scommesso un cent sulla possibilità per Giuliano Razzoli di qualificarsi per la seconda manche, partendo con un pettorale così alto. Dopo il grave infortunio di Kitzbuehel il Razzo è caduto nell’oblio e altri problemi hanno travagliato la sua carriera. Dopo tre anni di calvario ci ha provato in tutti i modi a risalire la china e raggiungere pettorali più”umani”.  Qualcuno aveva parlato di un possibile ritiro, ma Giuliano è uno che non molla facilmente. “Sono un campione olimpico e decido io quando smettere. Ci devo provare a ritornare quello che ero”, ha sempre detto.

Ha lavorato intensamente e con sacrificio e gli amici più vicini  lo hanno supportato e incoraggiato a continuare. Segnali di recupero si son visti in Coppa Europa a Obereggen dove è arrivato secondo e ora sta bene fisicamente.  A Madonna di Campiglio  quando si stacca dal cancelletto, si capisce che il Razzo non scherza: la sua sciata è perfetta, potente e progressiva, come ai vecchi tempi. Incredibilmente recupera 59 posizioni e al traguardo è decimo a poco più di un secondo da Hirscher.

Nella seconda manche, accompagnato dal boato della folla, attacca di nuovo e poi amministra la discesa da campione. Al termine della gara, grazie anche ai vari colpi di scena, si piazza al quinto posto ed è il migliore degli italiani. Alle sue spalle l’altro vecchietto Moelgg.
All’arrivo, intervistato dalla Rai, il Razzo Razzoli era visibilmente commosso: “Risalire dopo un periodo così difficile è stato una fatica improba, ma questo risultato mi ripaga di tutti i sacrifici che ho fatto”.
 Gli azzurri
Bravi nel complesso gli altri azzurri con cinque qualificati alla seconda manche e Manfred Moelgg ottimo sesto, proprio a pochi centesimi da Razzoli. Il giovanissimo Alex Vinatzer, che nella prima manche era stato sorprendentemente ottavo e migliore degli italiani, ha sciupato tutto nella seconda uscendo anche lui dalla porta stregata. Gara opaca per Stefano Gross lontano dalla forma ideale, positiva invece la prova di Simon Maurberger.

Voleva la terza vittoria a Campiglio, Hirscher, ed invece la seconda manche ha sgretolato il suo piano all’altezza della terza porta, dove molti altri hanno trovato lo stesso destino. Tra questi, un paio di minuti prima di Hirscher, il norvegese Henrik Kristofferson era uscito nello stesso identico punto: anche lui deve rinviare all’anno prossimo il sogno del tris a Madonna di  Campiglio.

Lo svizzero Daniel Yule vince la sua prima gara di Coppa del Mondo nello slalom di Campiglio in una seconda manche (tracciata proprio dall’allenatore elvetico Matteo Joris) da thrilling. Dietro di lui due austriaci, Marco Schwarz e il terzo di Michael Matt. non compensano la grande delusione dell’uomo che non sbaglia mai ma che stavolta ha sbagliato, eccome.





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