Oggi, sulla pista
Black di Levi nella Lapponia finlandese,
è andato in scena il primo slalom speciale maschile di Coppa del Mondo di sci
2018/2019. Dominio dei soliti due:Hirscher e Kristoffersen. Un po’ di delusione dalla squadra italiana. Assente
per mancata convocazione il campione olimpico 2010 Giuliano Razzoli.
Levi è un piccolo villaggio e centro
sciistico perso nella sterminata e incontaminata natura lappone, oltre il Circolo Polare Artico. Dalla cima della
World Cup Slope, scende verso il villaggio la pista Black. Ieri su questo bellissimo tracciato si è svolto la gara di
slalom femminile, dove ha signoreggiato, manco a dirlo, la statunitense Mikaela Shiffrin. Il meteo non è stato
favorevole, pioggia, vento e temperatura non certo tipica di queste latitudini,
così come la scarsa presenza di neve che di solito ammanta un paesaggio
fiabesco (come da foto).
La gara
Oggi,
un pallido sole illuminava la pista ben preparata, grazie alle “scorte” di neve
immagazzinate l’anno precedente, ma con fondo piuttosto duro e impegnativo per
gli atleti. Già dalle prime discese si è capito che la supremazia di Hirscher e Kristoffersen era incontrastabile. Due stili diversi ma efficaci
entrambi: primo e secondo nella prima manche, primo e secondo nella seconda. E
che gara! Un duello da mozzare il fiato. Il “kaiser” di Salisburgo ha vinto con
0,09 secondi sul “vikingo” di Lørenskog e 1,41 sul terzo
arrivato, lo svedese Andre Myhrer
(35 anni).
Per
Marcel Hirscher, peraltro da poco
neopapà, è la 59esima vittoria in Coppa
del Mondo e la 28esima in
slalom.
A
contrastare il duo non sono mancati gli avversari validi, le squadre austriache
e svizzere dispongono di giovani atleti molto interessanti. Entrambe le nazioni
investono molto sulla formazione di giovani leve. Da evidenziare che sciatori
partiti con pettorali oltre il settanta sono giunti al traguardo.
E l’Italia ?
Un’incoraggiante
risposta è venuta proprio da un giovane, Simon
Maurberger (classe 1995) uscito dal cancelletto con il pettorale 50 che si
è qualificato per la seconda manche e ha concluso la gara al 22esimo posto. Non
bene gli altri; Stefano Gross, che
non ama questa pista e questo tipo di neve, ha compiuto una prima manche
anonima, si è riscattato nella seconda recuperando diverse posizioni, chiudendo
al 17esimo posto. Male Manfred Moelgg
e fuori dai giochi Liberatore, Bacher e Vinatzer (convocato al posto di
Razzoli) tutti partiti con pettorali alti. C’è molto da lavorare. E se avesse
partecipato alla gara Giuliano Razzoli
? Avrebbe avuto un pettorale tra il 65 e il 70 e l’obiettivo da perseguire
quello di centrare la qualificazione. Impresa non facile ma non impossibile.
Perché il Razzo non
c’era…
Perché
non è stato convocato? . Infortunio alla schiena subito durante gli allenamenti
in Argentina, la motivazione ufficiale. Ma sotto, sotto gira la voce: <<
non è in forma, largo ai giovani…>> E’ vero ma l’età non c’entra: ci sono
atleti ultra35enni che danno filo da torcere ai più giovani. Purtroppo l’ultima
stagione del “Razzo” è stata piuttosto complicata e deludente, e nessun punto
incamerato. L’ultimo podio è quello di Wengen
nel 2016. Giuliano Razzoli è ben
conscio del fatto che sta attraversando un momento difficile, che deve scalare
di nuovo la classifica mondiale abbassando i punti FIS per conquistare un
numero di pettorale più consono alle sue qualità. La mancata convocazione l’ha
lasciato perplesso, ma niente polemica: il “Razzo” è caparbio e determinato, “si rimbocca ancora una volta le maniche” e si rimette in gioco per
tornare competitivo. Ha anche cambiato i materiali passando da Nordica a Volk e
pare ne sia soddisfatto. Parteciperà a gare di Coppa Europa per migliorare la sua posizione in termini di punti
FIS. L’obiettivo è di ritornare in Coppa
del Mondo già a
dicembre, magari nello slalom di Val d’Isere, magari con un pettorale sotto il
50.
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