venerdì 5 gennaio 2018

Slalom di Zagabria, Hirscher è il re

Marcel Hirscher é il re dello slalom ed eguaglia Tomba in vittorie complessive


50esimo successo per il super campione austriaco che eguaglia Alberto Tomba. Secondo il connazionale Matt e terzo Kristoffersen. Poca Italia e ancora difficoltà per il campione olimpico Giuliano Razzoli, penalizzato da un pettorale alto.


Da Zagabria, una delle più affascinanti capitali dell’Europa dell’est, la collina dello Sljeme, che ospita la gara di slalom di Coppa del Mondo, è raggiungibile in poco più di mezz’ora. Nonostante la poca neve, la pista è stata preparata bene, tuttavia nel corso della gara il fondo della pista con neve cedevole e umida, si è deteriorato penalizzando gli atleti con pettorali alti.




Quinto centro stagionale
Marcel Hirscher in azione

Naturalmente non si può che parlare di lui, di Marcel Hirscher il 28enne campione austriaco che sulla pista Sljeme, ha imposto la sua superiorità, vincendo per la quarta volta lo slalom in notturna di Zagabria. Lo ha fatto con intelligenza e classe sopraffina, tenendo a bada (per soli 5 centesimi) lo scatenato connazionale Michael Matt e il collerico Enrik Kristoffersen, che non sopporta di stargli dietro.
Il nervosismo di Enrik Kristoffersen

 Il vikingo deve fare i conti con un Hirscher stratosferico che è salito sull’Olimpo dei campionissimi: ha eguagliato il palmares di Alberto Tomba (50 vittorie) e si sta avvicinando a quello Hermann Maier (54 vittorie). Lontanissimo per ora il numero di vittorie (86) del leggendario Ingemar Stenmark, anche se per Tomba (c’è feeling con Hirscher) questo traguardo è raggiungibile.


Stefano Gross al cancelletto di partenza
Per gli italiani si nutrivano grandi speranze di affermazione: Stefano Gross, con il pettorale 1 (è la seconda volta, ma non gli ha portato bene) nella prima manche agguanta il quinto posto, poi nella seconda inforca malamente. Manfred Moelgg, con il pettorale 3, non ripete la strepitosa gara dell’anno precedente che l’aveva posto sul gradino più alto del podio. Ieri si è impegnato in una gara diligente ma non incisiva, che lo colloca al decimo posto. Le vera nota positiva arriva dal “vecio” Cristian Deville che con il pettorale 44 è riuscito a guadagnare l’accesso alla seconda manche e terminare la gara al 23esimo posto.

salom di Zagabria
Giuliano Razzoli, che su questa pista, partendo con il 43, è arrivato terzo nel 2009 e primo nel 2010, non riesce a superare la situazione di impasse, a causa  dei noti problemi che non gli danno pace. L’alto numero di pettorale lo penalizza, considerando anche che l’età avanza e la brillantezza in gara diminuisce inevitabilmente.
Ieri, sulla Sljeme, sul ripido tratto iniziale ha sciato bene, sul piano centrale non ha impresso quella velocità che lo caratterizzava negli anni d’oro. Poi, sul muro conclusivo, non ha osato e il cronometro non perdona. Su una pista alquanto rovinata ha guadagnato un bel po’ di posizioni, ma non abbastanza per qualificarsi.

Non fare punti è un bel problema anche in vista dei Giochi Olimpici Invernali di Pyeongchang che per il “Razzo” sembrano diventare una chimera.
Il giorno di Natale ho parlato con sua mamma che mi ha detto: “Giuliano a mollare non ci pensa minimamente: non si affligge mai, è caparbio e dove c’è una gara lui vuol esserci e provarci”.


In gennaio, oltre a Zagabria, lo aspettano ben 4 gare: Adeboden domenica 7; Wengen domenica 14; Kitzbuehel domenica 21; Schladming martedì 23. 

il pèodio con Hirscher, Matt e Kristoffersen
Il podio di Zagabria


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