50esimo
successo per il super campione austriaco che eguaglia Alberto Tomba. Secondo il
connazionale Matt e terzo Kristoffersen. Poca Italia e ancora difficoltà per il
campione olimpico Giuliano Razzoli, penalizzato da un pettorale alto.
Da Zagabria, una
delle più affascinanti capitali dell’Europa dell’est,
la collina dello Sljeme, che
ospita la gara di slalom di Coppa del Mondo, è raggiungibile in poco più di
mezz’ora. Nonostante la poca neve, la
pista è stata preparata bene, tuttavia nel corso della gara il fondo della
pista con neve cedevole e umida, si è deteriorato penalizzando gli atleti con
pettorali alti.
Quinto centro
stagionale
Naturalmente non si può che
parlare di lui, di Marcel
Hirscher il 28enne campione austriaco che
sulla pista Sljeme, ha imposto la sua superiorità,
vincendo per la quarta volta lo slalom in notturna di Zagabria. Lo ha fatto con
intelligenza e classe sopraffina, tenendo a bada (per soli 5 centesimi) lo
scatenato connazionale Michael Matt e il collerico Enrik
Kristoffersen, che
non sopporta di stargli dietro.
Il vikingo deve fare i conti con
un Hirscher
stratosferico che è salito sull’Olimpo dei campionissimi: ha eguagliato il
palmares di Alberto
Tomba (50 vittorie) e si sta avvicinando
a quello Hermann
Maier (54 vittorie). Lontanissimo per
ora il numero di vittorie (86) del leggendario Ingemar Stenmark, anche
se per Tomba (c’è feeling con Hirscher) questo traguardo è raggiungibile.
Per gli
italiani si nutrivano grandi speranze di
affermazione: Stefano
Gross, con il pettorale 1 (è la
seconda volta, ma non gli ha portato bene) nella prima manche agguanta il quinto
posto, poi nella seconda inforca malamente. Manfred Moelgg,
con il pettorale 3, non ripete la strepitosa gara dell’anno precedente che l’aveva
posto sul gradino più alto del podio. Ieri si è impegnato in una gara diligente
ma non incisiva, che lo colloca al decimo posto. Le vera nota positiva arriva
dal “vecio” Cristian
Deville che con il pettorale 44 è riuscito
a guadagnare l’accesso alla seconda manche e terminare la gara al 23esimo
posto.
Giuliano
Razzoli, che su questa pista, partendo
con il 43, è arrivato terzo nel 2009 e primo nel 2010, non riesce a superare la
situazione di impasse, a causa dei noti
problemi che non gli danno pace. L’alto numero di pettorale lo penalizza,
considerando anche che l’età avanza e la brillantezza in gara diminuisce
inevitabilmente.
Ieri, sulla Sljeme,
sul ripido tratto iniziale ha sciato bene, sul piano centrale non ha impresso
quella velocità che lo caratterizzava negli anni d’oro. Poi, sul muro
conclusivo, non ha osato e il cronometro non perdona. Su una pista alquanto
rovinata ha guadagnato un bel po’ di posizioni, ma non abbastanza per
qualificarsi.
Non fare punti è un bel problema
anche in vista dei Giochi
Olimpici Invernali di Pyeongchang che per il “Razzo” sembrano diventare una chimera.
Il
giorno di Natale ho parlato con sua mamma che mi ha detto: “Giuliano a mollare non ci pensa minimamente:
non si affligge mai, è caparbio e dove c’è
una gara lui vuol esserci e provarci”.
In
gennaio, oltre a Zagabria, lo
aspettano ben 4 gare: Adeboden domenica
7; Wengen domenica 14; Kitzbuehel domenica 21; Schladming martedì 23.
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