La Trattoria Amerigo di Savigno e la Locanda alla Luna di Gorizia, sono
entrate a far parte della lista dei Ristoranti del Buon Ricordo, con due piatti
due piatti simbolo dell’eccellenza e dei sapori “veri” dei rispettivi territori.
Sono ora 103 i ristoranti associati allo storico sodalizio, fondato nel
1964 per salvaguardare le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane, che
rischiavano di scomparire davanti alla nascente moda della cucina
internazionale.
A caratterizzare ciascun ristorante, e a creare fra
loro una sorta trait d’union, è il
piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica artistica Solimene di Vietri sul Mare, su cui è dipinta la
specialità del locale (che deve essere tenuta nella lista menù tutto l’anno).
Il piatto viene donato agli ospiti a ricordo della piacevole esperienza
culinaria provata.
Ambiente rustico e sapori veri
Le dolci colline che a ovest cingono la magnifica Bologna,
declinano bellezze paesaggistiche e prelibatezze senza pari. Savigno è
“Città italiana dei sapori” e non solo per il tartufo bianco: vini, salumi,
formaggi e ciliegie completano la variegata offerta.
A Savigno, insegna storica e indirizzo
immancabile per i buongustai, è Amerigo dal 1934 Trattoria e Locanda, aperta appunto nel 1934 da
Amerigo e Agnese Bettini, ed ora condotta dalla terza generazione della
famiglia, con lo stesso amore per il territorio e i suoi prodotti più autentici.
Tutte le materie prime e i prodotti per la tavola di questo locale e dell’annessa
Dispensa (dove si possono acquistare
vini, salumi, formaggi e tartufi), sono tutti di provenienza regionale.
Elementi irrinunciabili per la tavola della locanda sono il rispetto dei tempi
e la stagionalità. “Lavorare in stagione – dice Alberto Bettini
- significa poter offrire un prodotto nel suo momento migliore, dando unicità
ad una preparazione”.
E così in cucina nascono prelibatezze uniche che
rimangono in carta pochi giorni all’anno e altri piatti che restano in elenco
anche alcuni mesi, come quelli del menù “Giorno
di festa in paese”, che propone i grandi classici del posto: salumi della casa di mora brada (suino
romagnolo allevato all’aperto) con
sott’olio e tigelle; tortellini in
brodo, tagliatelle al ragù, coniglio all’aceto balsamico tradizionale di
Modena e insalata del maniscalco con
pancetta. Il tutto accompagnato dal meglio delle etichette dei Colli
Bolognesi, ad iniziare dal pregiato Pignoletto.
Piatto
del Buon Ricordo: Ravioli di friggione con burro e
Parmigiano Reggiano 36 mesi di Bianca Modenese
Sono gli ingredienti di straordinaria qualità che uniti
all’antica sapienza di tirare la sfoglia, fanno di questi ravioli un piatto
memorabile. A renderli unici, il ripieno, di friggione (sostanziosa salsa a base di cipolle
e pomodori pelati) specialità tradizionale bolognese, la cui ricetta originale
viene conservata presso la Camera di
Commercio di Bologna, privilegio
riservato solo ai notissimi tortellini, alle tagliatelle e al ragù.
A Gorizia sapori senza frontiere
Gorizia, distesa tra le verdi colline del Collio e l’azzurro del fiume Isonzo (bellissimo l’itinerario che lo
risale fino a Caporetto e al Parco del Triglav), al visitatore si
presenta elegante e aristocratica, con le facciate dei palazzi, delle chiese e dell’imponente
castello che rivelano il suo passato medioevale e mitteleuropeo.
In via
Oberdan, a due passi dalla cinquecentesca piazza Vittoria (che fu il fulcro delle attività cittadine), si trova la Trattoria
alla Luna che fu aperta nel 1876 da Antonio Cadorini. Allora
il locale fungeva da ristoro e locanda con cambio di cavalli per le carrozze e
come punto di ritrovo di uomini d’affari che giungevano a Gorizia. Il locale, che mantiene tutt’ora l’atmosfera del tempo, è
gestito da Elena Pintar, figlia del
mitico Milan, che per molti anni ha
tenuto viva una peculiare tradizione gastronomica sulla quale convergono i
sapori friulani, sloveni e austriaci.
Gli ospiti che entrano nella Trattoria (che si fregia del titolo di
Locale storico del Friuli Venezia Giulia), trovano un ambiente accogliente, con
arredamento informale e caldo e impreziosito da oggetti del passato appesi alle
pareti e al soffitto. A fare gli onori di casa ci pensano Elena e la madre Celestina
rigorosamente in costume tipico goriziano.
L’apertivo è un rito da non perdere ed
è a base di un buon bicchiere di Ribolla
Gialla accompagnato da sardine
fritte e bruschette. A tavola il menu è ricco e spazia dai cevapcici (salsiccette di carne mista speziata), alla lubianska (carne impanata farcita di
prosciutto e formaggio), al pesce del vicino Adriatico fritto o marinato e
seppie in umido con piselli e polenta. Tra i dolci, da provare la gibanica, pregna di ricotta, uvetta,
semi di papavero e altre spezie. I vini a disposizione sono quelli del Collio, del Carso e dei Colli Orientali
del Friuli. Non mancano le grappe di produzione friulana o fatte da mamma Celestina e un delicato liquore di Terrano.
Piatto
del Buon Ricordo: Gnocchi dolci
Tipici
della tradizione goriziana, questi grossi gnocchi sferici di patate si possono
preparare con il ripieno di susine (è la ricetta più usata), oppure di
albicocche, di fichi, d’uva o di ciliegie: frutta che ancora oggi viene
prodotta sulle colline del Collio goriziano. Gli gnocchi dolci vengono proposti
come sostanzioso primo piatto, ma sono ottimi anche come dolce. Si tratta di un
piatto che nasce dalla vocazione del Collio (noto oggi soprattutto per i sui
grandi vini) alla frutticoltura. Dal 1700 a metà del 1900 vi si produceva
infatti una grande quantità di susine, che venivano perfino esportate in Europa
e in America.
Due,
nel 2018, i ristoranti del Buon Ricordo che hanno deciso di cambiare la loro specialità e quindi
hanno un nuovo piatto a rappresentarli: il Mori Venice
di Parigi proporrà Cicchetti
della laguna e il Ristorante
Salice Blu di Bellagio (CO) Trilogia di pesce pescato nel lago di Como.
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