Con
una 2°manche straordinaria, il norvegese batte finalmente il rivale. Terzo lo
svizzero Yule. Ancora una prova opaca degli azzurri e persiste la fase negativa
del campione olimpico Giuliano Razzoli.
Una
bella e copiosa nevicata non poteva mancare in una località sciistica come Kitzbuhel. Ieri, domenica 21 gennaio,
la neve, prima tenue e poi sempre più copiosa, ha accompagnato lo slalom speciale di Coppa del Mondo.
La gara ha
regalato emozioni ai 35.000 appassionati di sci assiepati ai piedi della Streif (dove si svolgono le discipline
veloci) e della Ganslern per seguire
le performance dei campioni. Il tracciato di gara, già di per sè difficile si è
presentato spigoloso, costellato di
dossi e repentini cambi di pendenza che hanno impegnato non poco gli atleti a
trovare il giusto ritmo. Verso la fine, la disposizione beffarda delle porte ha
rappresentato una vera sfida, gratificata però dal boato della folla.
La vittoria
(in 1.48.49)netta del 23enne norvegese vale doppio poiché
conquistata a casa di Hirscher(secondo in 1.49.46), che pur impegnandosi in una seconda manche
fantastica, forse non ha gradito il tipo di neve. Kristoffersen poi, nella seconda manche ha compiuto un’emozionante
acrobazia alla Hirscher che ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Finalmente Henrik Kristoffersen si è scrollato di
dosso l’ombra del “cannibale” austriaco e forse c’è riuscito pronunciando giaculatorie
alla divinità vichinga Odino.
Grazie
a un “errore da Matt” sale sul terzo
gradino del podio il giovane svizzero Daniel
Yule. Smisurati i distacchi dal quarto posto in giù.
Il
duo Gross-Moelg per l’ennesima volta
non ha approfittato dei pettorali favorevoli sfoderando prestazioni non
esaltanti pur guadagnando rispettivamente l’undicesimo e il nono posto. Ci
vuole ben altro in ottica Olimpiade.
Dalle retrovie (con pettorali alti con questa neve le qualifiche si sono
ridotte al lumicino) sbuca e si qualifica Tommaso
Sala che arrivando alla fine 22esimo guadagna i primi punti stagionali.
Capitolo
a parte quello di Giuliano Razzoli.
Il fato avverso lo perseguita e non riesce a togliersi da questa situazione. Un
“errorone” sul tratto finale e gara finita. A Kitzbhuel ( dove giunse quarto
nel 2015) il 24 gennaio del 2016 è
iniziata l’odissea di Giuliano Razzoli:
partito con il pettorale 1 dopo poche porte si rompe il legamento crociato del
ginocchio sinistro.
Ieri a Kitzbhuel, come ai vecchi tempi, c’era
un numeroso gruppo del Razzo Fan Club, giunto in pullman da
Villaminozzo, per sostenere (e rincuorare) il campione e amico in questo
momento di difficoltà.
Ieri,
in serata, ho parlato al telefono con il Razzo:
Ciao Giuliano, come stai ?
Bene.
Raccontami della gara
“Sono
andato bene fino a metà, poi purtroppo ho commesso un errore”.
Peccato, ma come ti
senti
“tecnicamente
sono cresciuto, ma é la forma che ha ancora alti e bassi e non va bene”.
Beh, anche la fortuna
non ti è amica
“
In vent’anni di carriera non ne ho proprio avuta”.
E ora ?
“La
situazione si è complicata all’ennesima potenza: partendo da dietro peraltro
con piste non perfette, si fa fatica a recuperare”.
Martedì sera
gareggerai a Schladming
Certo
anche se sarò ulteriormente penalizzato alla partenza con un pettorale oltre il
60. Ma come sempre cercherò di dare il massimo, ogni gara è a sé e non si sa
mai….Io sono un professionista e devo comunque andare avanti.
Successivamente,
prima di Kranjska, gareggerò in Coppa Europa.
Che la fortuna ti
assista
Grazie
ne ho bisogno.
23
gennaio a Schladming: “Alien” Hirscher divora la Planai
Dai 35.000 spettatori
che hanno assistito alla straordinaria gara di slalom di Kitzbuhel, si è
passati agli oltre 50.000 che hanno affollato il “Maracanà” degli sport invernali di Schladming, per l’ultimo slalom di Coppa prima dell’Olimpiade coreana.
Alla luce dei
riflettori che illuminato a giorno la bellissima pista Planai, è andato in
scena uno spettacolo di sport incredibile. Ancora una volta gli appassionati
sci hanno assistito al duello tra l’incontenibile Hirscher e il funambolico Kristoffersen.
Sono i più forti al mondo e l’austriaco continua a collezionare successi (6
slalom vinti) e record (54 vittorie come Mayer).
Gli italiani, Moelgg e Gross, hanno conquistato rispettivamente il 5° e il 7° posto.
Potevano fare di più, come dicono i vertici FISI. I due faranno parte della
squadra di slalom in Corea insieme a Riccardo
Tonetti (che fa anche il gigante) e forse Tommaso Sala.
Schladming il posto magnifico e degno per l’addio alle gare del
grande Patrick Thaler.
Con il pettorale 64
è stato impossibile per Giuliano Razzoli
raggiungere la qualifica. Il campione olimpico a Vancouver, è migliorato nella
tecnica, ma ha ancora problemi di tenuta. Le occasioni per agguantare la
qualifica e uscire dalle retrovie le ha avute a Val d’Isere e a Wengen. Sfumata
la partecipazione ai Giochi Olimpici, Giuliano
Razzoli deve lavorare sulla tenuta fisica. A Schladming ha dichiarato alla stampa: “Ci ho provato, ma la condizione non c'è. Sono stati due anni
infernali, per recuperare gli infortuni non mi sono fermato un attimo. Ora
lavorerò con pazienza, per essere pronto per il prossimo obiettivo, i Mondiali
2019”.
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