Un trio azzurro-rosa ha occupato il
podio dello slalom gigante femminile di Aspen. Applausi ed encomio solenne
per Federica Brignone, Sofia Goggia e
Marta Bassino che chiudono alla grande una stagione stratosferica. Nello slalom
maschile,vinto dallo svedese Andre Myhrer, delusione per Stefano Gross (nono),
complimenti al bravissimo Manfred Moelg (quinto) e a un positivo Giuliano
Razzoli.
Con il suo mix di storia, vita notturna e favoloso sci, Aspen, pittoresca località del Colorado tra le Montagne
Rocciose è sicuramente la meta sciistica più fascinosa degli Stati Uniti. E’
una location straordinaria anche nelle altre stagioni e noi l’abbiamo scoperta
provenendo da Albuquerque durante un
viaggio in camper negli Stati Uniti
ed una località meravigliosa anche in estate.Circondato da quattro straordinarie aree sciistiche, Aspen offre agli
sciatori e snowboarder di tutti i livelli
oltre 400 km di piste. Questa località ha ospitato Mondiali di sci alpino, gare di Coppa
del Mondo e quest’anno le finali che concludono la stagione di
Coppa. Le due gare conclusive, gigante femminile e slalom maschile, si sono svolte
su una pista che nonostante si trovi a 2500 metri di altitudine, è stata via,
via segnata da solchi e buche a causa della temperatura primaverile. La
soluzione di sale ha fatto il suo dovere per il mantenimento della compattezza
della neve, tuttavia, il progressivo deterioramento ha penalizzato chi partiva
con pettorali alti.
Le ragazze di Aspen
Brignone, Goggia, Bassino alle finali di Aspen hanno fatto faville. Federica (terzo successo stagionale), é
stata la dominatrice assoluta del
gigante di domenica 19. La morettina dallo sguardo pungente, con una prova
stratosferica ha monopolizzato entrambe le manche. Sofia, ha conquistato il 13esimo podio (e ne poteva vincere di più)
stagionale e il 3° posto nella classifica della disciplina; davanti ha la Worley e la Shffrin ed è seguita dalla
Brignone (quarta) e dalla Bassino (sesta). La giovanissima Marta (tre podi in stagione), ha completato la tripletta azzurra.
Ora la “valanga rosa” è in testa alla classifica per nazioni con 4911 punti
(1000 in più dell’Austria).
La FISI sicuramente gongola e ne ha ben
donde e può fare un bilancio positivo. La squadra azzurra in questa stagione (a
parte la parentesi non brillante dei Mondiali
di Sankt Moritz) ha portato a
casa 43 podi complessivi, grazie
anche e soprattutto alla squadra femminile. Ad Aspen, in campo maschile, non vanno dimenticate le avvincenti
performance di Peter Fill (per il
secondo anno consecutivo ha vinto la Coppa del Mondo di discesa) e di Dominique Paris, secondo in super G.
Buono anche il
bilancio dei podi nello slalom maschile con Manfred
Moelgg (un primo, un secondo e un terzo posto) e con Stefano Gross (un secondo e un terzo posto). Nello slalom di Aspen da Stefano ci si aspettava molto di più. Si vede che partire con
pettorali favorevolissimi non gli porta bene. Manfred è molto più costante e performante, tant’è, che grazie al
5° posto mantiene il terzo posto nella classifica di specialità dietro a Hirscher e Kristoffersen (un po’ deludente in questo scorcio di stagione). Patrick Thaler ha fatto quello che
poteva e i giovani non sono ancora pronti mentalmente e in questo campo la
federazione deve lavorare molto.
Giuliano Razzoli
In questa stagione é
mancato l’apporto del “Razzo”, sfortunato
a infortunarsi seriamente nel gennaio e nell’ottobre 2016, a cui si aggiungono
altri intoppi. Il tutto ha influito sull’andamento della preparazione. Nell’incedere
delle gare, qualche segnale l’ha dato, ma non alla sua altezza. Ad Aspen si è
mosso bene nella gara del parallelo (dove il gruzzolo di punti racimolati non
contano) e nello slalom di ieri la prestazione del campione reggiano ha
convinto.
Nella
prima manche è partito un po’ lento, ma poi è stato bravissimo e pulito nella
sciata e considerando il numero di pettorale (con il 24 è stato il penultimo ad
affacciarsi al cancelletto) e la pista più adatta al surf a Miami che allo sci in montagna il “Razzo” ha portato a termine una bella
manche, dimostrando dei progressi nella tenuta e nello stile. E si è ripetuto
nella seconda manche, condotta con intelligenza e conquistando l’11esimo posto.
Il compito di Giuliano Razzoli era
quello di non strafare e di portare a casa punti preziosi, poiché l’uscita dai
primi 30, con una gara negativa ad Aspen,
lo avrebbe fatto sprofondare nell’oblio della classifica. Invece, con il risultato
di Aspen Giuliano Razzoli si trova al 19esimo
posto (non male) e così può guardare con ottimismo alla prossima stagione,
che peraltro prevede anche le Olimpiadi
della neve nella Corea del Sud. E Giuliano
Razzoli ci vorrà essere e naturalmente in piena forma. Dopo un periodo di
riposo dovrà pensare, insieme al suo staff ad una nuova strategia per la
preparazione atletica e tecnica.
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