Il
vile e drammatico attentato avvenuto sul famoso lungomare di Nizza nella sera
del 14 luglio, riempie il cuore di profonda indignazione e tristezza. Se d’ora
in poi, saranno il timore e l’angoscia ad accompagnarci, il viaggio o la
vacanza, perderanno la loro vera e gioiosa essenza. Sono andato a Nizza una
decina di volte e l’ho anche raccontata in diversi articoli. Lo faccio anche
qui descrivendo la Promenade com’era prima dell’attacco.
Mai
avrebbero immaginato le 30.000 persone (donne, uomini e bambini) che la sera
del 14 luglio assiepavano i 7 km della Promenade
per festeggiare con i fuochi d’artificio la ricorrenza della presa della Bastiglia
(1789), di diventare protagonisti di un girone infernale con morti e feriti. Nessuno
avrebbe immaginato che il mitico Hotel
Negresco potesse diventare un
ospedale da campo. Ieri la Promenade
appariva come un campo di battaglia, pattugliato e off limits, lontana anni
luce da quel mondo affascinante, cosmopolita e universale contenitore di
spensieratezza, cultura e civiltà.
Com’era la
“Prom” e come dovrà tornare
"Prom", così
i nizzardi chiamano la Promenade des
Anglais, sette chilometri di lungomare tra i più belli al mondo. Tra i
tanti stranieri che a partire da fine Ottocento vennero ammaliati dalle
bellezze e dal clima mite di Nizza, la comunità più numerosa fu quella degli
inglesi che nel 1820 costruirono il “Camin des Anglés”, una strada pedonale che
lambiva la Baia degli Angeli. Cresciuta nel tempo in lunghezza, larghezza e
bellezza, negli anni Trenta era già un’impareggiabile passerella per la mondanità. Spettacolare
sotto il sole, romantica di sera, la Promenade ornata di fiori e palme e orlata
da spiagge dai nomi esotici, è un must per chi decide di visitare Nizza. I tradizionalisti passeggiano,
gli sportivi la percorrono su pista in bici, sui roller o sugli skate. Quasi
tutti prima o poi, si fermano per un drink sulle terrazze bar o per momenti di
relax seduti sulle tante poltroncine dipinte di blu come il mare che spumeggia
di fronte.
Nonostante
il traffico intenso che scorre sulle corsie laterali, la “Prom” conserva ancora il
fascino e lo splendore della Belle Epoque;
lo raccontano le sontuose facciate dei palazzi che le fanno da cornice come il
rinato Palais de la Meditéranée in
stile Art Deco, l’ottocentesca villa Masséna,
eccellente contenitore museale della storia cittadina. E poi c’è il Negresco, uno degli alberghi più
lussuosi del mondo, incappucciato dall’inconfondibile cupola rosa. All’interno
custodisce quadri di Picasso, Lèger e Cocteau, cristalli di Baccarat e mobili
Luigi XIV. Fino a qualche anno fa si poteva visitare, ora non più ed è un
peccato.
Comunque,
la capitale della Côte non è solo Promenade:
è una città poliedrica, dotata di splendidi contrasti che confermano la sua
straordinaria capacità di stupire. Che dire della scenografica Place Masséna, con la suggestiva passeggiata
du Paillon, della pittoresca Vieux Nice, del fantasmagorico Cours Saleya o del museo Matisse , uno dei grandi che hanno
immortalato le bellezze di Nizza.
Concludo
questo post con un pensiero rivolto alla città di Nizza colpita così duramente
dal terrorismo:
<< Tout mon soutien le plus sincére au peuple de Nice >>
Tra le tante
voci indignate per quanto accaduto a Nizza, c’è anche quella dell’Unwto (United Nations World Tourism Organization), nella persona del suo segretario generale Taleb
Rifai: “A nome della comunità
internazionale del turismo, l’Unwto presenta le più sincere condoglianze alle
famiglie e ai congiunti delle vittime e assicura il popolo e il Governo
francese della sua totale solidarietà.
Nizza
è e resterà una meta turistica di primo piano, in Francia e nel mondo. Di
fronte a questo, dobbiamo più che mai restare uniti per combattere questa
minaccia mondiale”.
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