venerdì 24 giugno 2016

Ardeche adventure



Gole dell’Ardeche: gli sportivi le percorrono in canoa o in kajak, noi le abbiamo costeggiate a bordo di una mitica 2CV, seguendone i meandri lungo la spettacolare “corniche”, con affacci mozzafiato su panorami incredibili. E non sono mancati gli incontri con scenografici  villaggi aggrappati alle rive rocciose del fiume. 
 Dopo aver percorso in camper (è la terza volta) l’alta Provenza e parte del dipartimento del Vaucluse, attraversato il Rodano a Pont-Saint-Esprit (dipartimento del Gard) entriamo nel territorio dell’Ardeche. Giunti nei pressi di Vallon-Pont-d’Arc prendiamo posto al Camping Le Provencal, un’eccellente struttura quattro stelle affacciata sulle verdi acque dell’Ardeche, il fiume che con le sue “gorges”, presenta uno degli scenari naturali più belli d’Europa. In campeggio mettiamo a punto i dettagli del programma  che prevede di non muovere i nostri camperoni per 4/5 giorni e di noleggiare una “due cavalli” per gli spostamenti.
Raggiungiamo a piedi (una bella scarpinata) la zona artigianale di Vallon-Pont-d’Arc dove è collocata un’attività di noleggio (http://www.ardeuche.com/acces.php) della storica 2CV Citroen. Vederle tutte allineate belle colorate ci ha messo in difficoltà per la scelta che poi è andata su una vettura gialla e blu e decapottabile. Stipulato il contratto siamo rientrati in campeggio e l’abbiamo parcheggiata in piazzola accanto al camper suscitando la curiosità dei campeggiatori. Inizia così la nostra avventura alla scoperta dell’Ardeche a bordo della leggendaria vettura.
 
Equipaggio: Rino (pilota), il sottoscritto ( foto reporter). E le nostre “donne avventura”: Lauretta (navigatrice), Loretta (riprese video).

 Qualche iniziale “grattata” con la mitica leva del cambio, un principio di “strappo”, poi la “Deux Chevaux”, con il caratteristico suono del motore, s’invola leggiadra.
Risaliamo il corso dell’Ardeche per la D579  per andare alla scoperta di due villaggi classificati tra i più belli di Francia. Balazuc, arroccato su un’alta falesia affacciata sull’Ardeche; è tutto di pietra, i vicoli, le case, i passaggi a volta e le piazzette. Vogüé, dominato da uno scenografico castello medioevale è un borgo fascinoso, tra i primi cinque preferiti dai francesi. Altre attrattive comuni a entrambi i villaggi sono le spiagge lungo il fiume e le escursioni in canoa. Per il ritorno a Vallon-Pont-d’Arc (cittadina “charmant” e vivace) percorriamo la solitaria e agreste D1.  



La parte più entusiasmante dell’Ardeche è quella compresa tra Pont d’Arc e Pont-Saint-Martin. In questo tratto di 35 km il fiume, nel corso dei millenni, ha disegnato un canyon spettacolare che, serpeggiando tra le falesie, incanala acque verdissime. Controllata la 2CV e l’equipaggiamento, lasciamo il campeggio imboccando la D290, la strada panoramica che domina le “gorges” dall’altopiano.
La porta d’accesso a questo mondo fantastico é Pont d’Arc, una curiosità geologica unica al mondo costituita da un grandioso arco naturale (alto 34 metri e largo 59) che lascia a bocca aperta. Fantastici i cromatismi: il blu del cielo, il bianco della roccia, il verde dell’acqua, il giallo e il rosso delle canoe e il beige della sabbia delle spiagge.
Da Pont d’Arc la D290 prende decisamente quota e si fa sinuosa e panoramica;una vera delizia per gli appassionati di guida, e la nostra 2CV si dimostra affidabile e con una buona tenuta di strada. Certo non è un fulmine, ma l’andamento slow ci permette di ammirare in tutta calma paesaggi di straordinaria bellezza. La “corniche” è semplicemente meravigliosa: s’incontrano qualche breve galleria “sauvage” e auto con carrelli stracolmi di canoe.

La dinoccolata strada, che si fa largo tra profumati boschi di lecci, inanella una serie di balconi panoramici  affacciati sul canyon dell’Ardeche. Il primo che incontriamo (dopo che la strada si è alquanto defilata dalla valle), è il Belvedere di Serre de Tourre, da cui si gode una vista meravigliosa sul meandro di No Foam, mentre dallo strapiombo di Gournier (qui c’è anche un museo sotterraneo dedicato alla preistoria) il fiume appare come un sottile nastro verde. 
Il posto più bello che offre la “corniche” è il cirque de la Madeleine, un anfietratro superbo chiuso da alte falesie e disegnato dai ghirigori dell’Ardeche, dove la processione delle canoe avanza lenta. Nel parcheggio del belvedere accade anche un fatto curioso: un drappello di capre esce dal bosco e si avvicina incuriosito alla nostra 2CV.



 Un’altra stupefacente vista sui pinnacoli di roccia (chiamati la cattedrale), sui meandri della Madeleine e sulle rovine di un lebbrosario dei Templari, si ha dal Balcon de la Chatédral. Saliamo di nuovo sulla nostra fenomenale vettura e con gli occhi mai sazi del viaggiatore raggiungiamo in successione il Gran Belvedere e quello del Rainc Pointu. Le falesie del canyon si fanno sempre più basse e il paesaggio sempre più piatto verso il Rodano che attende le acque dell’Ardeche.
Un ultimo sussulto sulle “gorges” è lo sperone di roccia su cui sono issate  le rovine del castello e le case del villaggio di Aiguèze, anch’esso tra i più belli di Francia. Lo raggiungiamo da Pont-Saint-Martin dopo aver attraversato lo spettacolare ponte sospeso sull’Ardeche. Aiguèze è un villaggio davvero pittoresco, con negozietti di colorato artigianato, scorci suggestivi e pervaso da un’atmosfera romantica. Ci fermiamo nella piazzetta centrale ombreggiata da platani, ci sediamo intorno a un tavolo di un caffè e sorseggiando una bibita posiamo lo sguardo sulla luccicante 2CV che ci ha regalato emozioni a non finire.
  
  


Un sentiero che fiancheggia le mura sull’orlo della falesia regala un ultimo sguardo sul gran solco dell’Ardeche e dalla parte opposta, oltre la bruma della pianura, sulla cima calva del Mont Ventoux (arrivo della 12esima tappa del Tour de France 2016). Ma quella è Provenza ed è un’altra storia.
 






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