Gole
dell’Ardeche: gli sportivi le percorrono in canoa o in kajak, noi le abbiamo
costeggiate a bordo di una mitica 2CV, seguendone i meandri lungo la
spettacolare “corniche”, con affacci mozzafiato su panorami incredibili. E non
sono mancati gli incontri con scenografici
villaggi aggrappati alle rive rocciose del fiume.
Dopo aver percorso in camper (è la terza volta) l’alta Provenza e parte
del dipartimento del Vaucluse,
attraversato il Rodano a Pont-Saint-Esprit
(dipartimento del Gard) entriamo nel territorio dell’Ardeche. Giunti nei pressi di Vallon-Pont-d’Arc
prendiamo posto al Camping Le
Provencal, un’eccellente struttura quattro stelle affacciata sulle verdi
acque dell’Ardeche, il fiume che con le sue “gorges”, presenta uno degli
scenari naturali più belli d’Europa. In campeggio mettiamo a punto i dettagli
del programma che prevede di non muovere
i nostri camperoni per 4/5 giorni e di noleggiare una “due cavalli” per gli
spostamenti.
La parte più entusiasmante dell’Ardeche
è quella compresa tra Pont d’Arc e Pont-Saint-Martin. In questo tratto di 35 km il fiume, nel corso
dei millenni, ha disegnato un canyon spettacolare che, serpeggiando tra le
falesie, incanala acque verdissime. Controllata la 2CV e
l’equipaggiamento, lasciamo il campeggio imboccando la D290, la strada panoramica che domina le “gorges” dall’altopiano.
La
dinoccolata strada, che si fa largo tra profumati boschi di lecci, inanella una
serie di balconi panoramici affacciati
sul canyon dell’Ardeche. Il primo
che incontriamo (dopo che la strada si è alquanto defilata dalla valle), è il Belvedere di Serre de Tourre, da cui si
gode una vista meravigliosa sul meandro di No Foam, mentre dallo strapiombo di Gournier (qui c’è anche un museo
sotterraneo dedicato alla preistoria) il fiume appare come un sottile nastro
verde.
Raggiungiamo
a piedi (una bella scarpinata) la zona artigianale di Vallon-Pont-d’Arc dove è collocata un’attività di noleggio (http://www.ardeuche.com/acces.php)
della storica 2CV Citroen. Vederle
tutte allineate belle colorate ci ha messo in difficoltà per la scelta che poi
è andata su una vettura gialla e blu e decapottabile. Stipulato il contratto
siamo rientrati in campeggio e l’abbiamo parcheggiata in piazzola accanto al
camper suscitando la curiosità dei campeggiatori. Inizia così la nostra avventura
alla scoperta dell’Ardeche a bordo
della leggendaria vettura.
Equipaggio: Rino (pilota), il sottoscritto ( foto reporter). E
le nostre “donne avventura”: Lauretta (navigatrice),
Loretta (riprese video).
Qualche
iniziale “grattata” con la mitica leva del cambio, un principio di “strappo”,
poi la “Deux Chevaux”, con il
caratteristico suono del motore, s’invola leggiadra.
Risaliamo
il corso dell’Ardeche per la D579
per andare alla scoperta di due villaggi classificati tra i più belli di
Francia. Balazuc,
arroccato su un’alta falesia affacciata sull’Ardeche; è tutto di pietra, i vicoli, le case, i passaggi a volta e
le piazzette. Vogüé, dominato da uno scenografico
castello medioevale è un borgo fascinoso, tra i primi cinque preferiti dai francesi.
Altre attrattive comuni a entrambi i villaggi sono le spiagge lungo il fiume e
le escursioni in canoa. Per il ritorno a Vallon-Pont-d’Arc
(cittadina “charmant” e vivace) percorriamo la solitaria e agreste D1.
La porta d’accesso a questo mondo fantastico é Pont d’Arc, una curiosità
geologica unica al mondo costituita da un grandioso arco naturale (alto 34
metri e largo 59) che lascia a bocca aperta. Fantastici i cromatismi: il blu
del cielo, il bianco della roccia, il verde dell’acqua, il giallo e il rosso
delle canoe e il beige della sabbia delle spiagge.
Da
Pont
d’Arc la D290 prende
decisamente quota e si fa sinuosa e panoramica;una vera delizia per gli
appassionati di guida, e la nostra 2CV si dimostra affidabile e con una buona
tenuta di strada. Certo non è un fulmine, ma l’andamento slow ci permette di
ammirare in tutta calma paesaggi di straordinaria bellezza. La “corniche” è
semplicemente meravigliosa: s’incontrano qualche breve galleria “sauvage” e
auto con carrelli stracolmi di canoe.
Il posto più bello che offre la “corniche” è il cirque de la Madeleine, un
anfietratro superbo chiuso da alte falesie e disegnato dai ghirigori dell’Ardeche, dove la processione delle
canoe avanza lenta. Nel parcheggio del belvedere accade anche un fatto curioso:
un drappello di capre esce dal bosco e si avvicina incuriosito alla nostra 2CV.
Un’altra stupefacente vista sui pinnacoli di roccia (chiamati la
cattedrale), sui meandri della Madeleine
e sulle rovine di un lebbrosario dei Templari, si ha dal Balcon de la Chatédral.
Saliamo di nuovo sulla nostra fenomenale vettura e con gli occhi mai sazi del
viaggiatore raggiungiamo in successione il Gran
Belvedere e quello del Rainc Pointu.
Le falesie del canyon si fanno sempre più basse e il paesaggio sempre più
piatto verso il Rodano che attende
le acque dell’Ardeche.
Un
ultimo sussulto sulle “gorges” è lo sperone di roccia su cui sono issate le rovine del castello e le case del villaggio
di Aiguèze, anch’esso tra i più belli di Francia. Lo raggiungiamo da Pont-Saint-Martin dopo aver
attraversato lo spettacolare ponte sospeso sull’Ardeche. Aiguèze è un
villaggio davvero pittoresco, con negozietti di colorato artigianato, scorci suggestivi
e pervaso da un’atmosfera romantica. Ci fermiamo nella piazzetta centrale
ombreggiata da platani, ci sediamo intorno a un tavolo di un caffè e
sorseggiando una bibita posiamo lo sguardo sulla luccicante 2CV che ci ha regalato emozioni a non finire.
Un sentiero che fiancheggia le mura sull’orlo della
falesia regala un ultimo sguardo sul gran solco dell’Ardeche e dalla parte opposta, oltre la bruma della pianura, sulla
cima calva del Mont Ventoux (arrivo della 12esima tappa del Tour
de France 2016). Ma quella è Provenza
ed è un’altra storia.
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