La duna di Rubjer Knude e quelle del deserto di
Rabjierg Mile sono le protagoniste sabbiose dell’ultimo lembo della penisola
dello Jutland. E’ un sorprendente angolo di Danimarca, fatto di luci vibranti e
di selvaggi paesaggi marini, di colorati villaggi e di ricordi vichinghi.
Il
Thyborøn Kanal, la prima avvisaglia
verso il mare del Nord dell’immenso e frastagliato Limfjorden, interrompe il dinoccolato percorso della strada
costiera 181(inizia a Varde, 40 km a nord di Ribe). Bisogna prendere il
traghetto che in venti minuti attracca ad Agger,
sulla selvaggia penisola di Thy dove
si riprende la 181 fino ad Hanstolm.
Aggirata questa cittadina, il
paesaggio cambia e seguendo le
deviazioni si raggiungono immensi e solitari arenili, come quelli di Blokhus e di Lokken.
Rubjerg
Knude, la duna mobile
Ma
la deviazione che lascia letteralmente senza fiato è quella che conduce ai
piedi della duna di Rubjerg Knude. Creata
dalla forza di “Eolo” 300 ani fa, la duna di Rubjerg Knude è una presenza impressionante che si erge tra il blu
cupo del mare e il verde della vegetazione, nei pressi della cittadina di Lonstrup. Salire in groppa alla duna,
alta 90 metri, affondando nella sabbia fino alle caviglie è un’impresa
spossante, ma la vista scenografica sul vecchio faro con balcone e lanterna, ormai
sommerso (quando lo abbiamo visto noi), ripaga della fatica. Quando fu
costruito il faro si trovava a 60 metri d’altezza sul mare, poi con i movimenti
della duna si è trovato a soli 6 metri dalla superficie del mare. Il faro, la
cui lampada è stata spenta nel 1968, ha rischiato di scomparire, ma nel 2019 il
governo danese con un ingegnoso sistema di rulli e binari, lo ha fatto
spostare. Ora emerge dalla sabbia in tutta la sua bellezza e di notte viene
illuminato da luci led. Il faro che ospita un museo, è un’attrazione turistica
visitata da 250.000 visitatori l’anno.
Rabjierg Mile, il Sahara danese
A Lonstrup si lascia il mare del Nord e
per 60 km il percorso (un po’ di autostrada e poi per bellissime strade locali)
per Skagen, taglia un territorio
ricamato da campi di colza alternati a prati per la coltivazioni di foraggio. A
riempire il paesaggio qualche boschetto, solitarie fattorie e bucolici camping.
Raggiunta la nazionale 40 la si percorre per un certo tratto, lasciandola per
una deviazione che porta alle dune di Rabjierg
Mile.
E’ incredibile passare dal verde smagliante dei prati al bianco-rosa
accecante della sabbia. Il deserto di Rabjierg
Mile vanta la più grande estensione (2 km quadrati) di dune mobili della Danimarca, che in certi punti
raggiungono i 40 metri di altezza. Il vento insistente sposta le dune di questo
mini Sahara di 15 metri l’anno, creando uno dei paesaggi più affascinanti dello
Jutland. Salire e scendere per
queste dune, suscita stupore e curiosità pensando che il mare lo si vede in
lontananza come un miraggio. Tutti gli edifici che si trovavano in questa zona
sono stati abbattuti nel 700: insabbiata è rimasta solo la bianca sagoma
della Dentilsandele Kirke.
La
luminosa Skagen
Anche
la storia di Skagen, pittoresco e
remoto villaggio di pescatori, è scritta sulla sabbia. Tra il Seicento e l’Ottocento
la sabbia aveva sepolto gran parte dell’estremo nord dello Jutland e per
arginare l’avanzata delle dune, nei secoli successivi si è ricorso a opere di
rimboschimento. La particolare luce che irrora questo estremo lembo di
Danimarca, a partire da metà dell’Ottocento, fu
fonte
d’ispirazione per pittori scandinavi, che qui giunsero numerosi
per mettere in essere un nuovo modo di dipingere, molto simile
all’impressionismo. Tele appartenenti a questo movimento artistico sono esposte
nello Skagens Museum, come quelle di
Michael Archer o di P.S.
Kroyer.
Gammel Skagen, il vecchio quartiere dei pittori,
è così bello da sembrare finto, con le graziose casette dai colori pastello,
con i tetti di tegole rosse e orlati di bianco come merletti. A due passi, le animate vie del centro
pedonale di Skagen pullulano di vezzosi
negozi pieni di atmosfera e di caratteristici locali. Intrigante é la vivace
zona del porto con la rosseggiante infilata dei vecchi magazzini che ospitano
punti ristoro dove si gustano spiedini di pesce innaffiati da ottima birra
locale.
Alla fine
del mondo
Se
il villaggio Skagen è una seducente
perla turistica, l’attrazione fatale si palesa a qualche chilometro più a nord.
Il suo nome è Grenen, una sottile
lama di sabbia lucidata dal vento e infilata tra due mari, il Kattegat (mar Baltico) e lo Skagerrak (mare del Nord). Dal grande
parcheggio del visitor center, per arrivare “alla fine del mondo”, si sale su
un colorato vagone trainato da un trattore, poi si cammina sull’acqua
freddissima per assistere allo spettacolo dello spumeggiante abbraccio dei due
mari. Spettacolo che al tramonto crea una struggente forza emotiva, così come
lo produce l’ammiccante luce del vicino faro “Grigio” che veglia sui naviganti.
Per
altri itinerari in Danimarca: www.visitdenmark.com
RispondiEliminaChe meraviglia la Danimarca! Questa estate siamo stati a Copenaghen per 3 giorni, abbiamo preparato un itinerario seguendo copenaghen.it. Anche questa zona di Rabjierg Mile è fantastica, potrei includerla nel prossimo itinerario dato che abbiamo deciso di tornare in Danimarca la prossima Estate.