La
storia turistica del Renòn
inizia nel XVII secolo, quando i ricchi negozianti di Bolzano decisero di costruire ville di campagna dove trascorrere
l’estate. I luoghi prediletti furono Maria
Assunta/Soprabolzano (1221 m) e Collalbo
(1154 m). Anche Sigmund Freud aveva
una casetta sull’altopiano del Renòn, che definiva come un posto bellissimo,
dove si sta divinamente bene.
COME UN TRENINO SVIZZERO
Il 13 agosto del 1907 il villaggio di Soprabolzano fu collegato alla città da una ardita ferrovia a cremagliera; giunto in quota proseguiva (prosegue tuttora tra paesaggi incantevoli) fino a Collalbo. Nel 1966 il tratto a cremagliera, che superava un dislivello di 1000 metri, fu sostituito da una funivia, sostituita a sua volta (nel 2009) con una ipertecnologica telecabina che in 11 minuti unisce Bolzano a Soprabolzano.
L’altopiano del Renòn può essere raggiunto anche in auto percorrendo una panoramica
strada che serpeggia tra bellissimi vigneti, offrendo viste spettacolari sulla Valle Isarco e sulle cime dolomitiche.
Va detto che il concetto di villeggiatura estiva è stato inventato proprio sul Renòn, dove l’offerta di alloggi è vasta e variegata: si va dagli hotel di antica tradizione, alle pensioni e agli appartamenti nelle case private.
Tra
gli hotel caratteristici di Soprabolzano,
per esempio, merita attenzione il Naturidylle Geyrerhof, per l’isolato e meraviglioso
contesto naturale in cui si trova, per l’architettura, per l’accoglienza
famigliare e le sorprendenti proposte.
Un fienile, una stalla e un edificio principale, con prati e boschi attorno, sono i tratti distintivi dei masi. Il Naturidylle Geyrerhof hotel ( dista un km da Soprabolzano), possiede queste caratteristiche: era un podere del XVII secolo trasformato nel 1974 in una rispettosa e affascinante combinazione di tradizione e modernità, per offrire agli ospiti un’esperienza autentica e allo stesso tempo confortevole.
Il nome dell’hotel è preceduto dal termine “Naturidylle” che significa “idillio naturale” e chi l’ha coniato (sicuramente Kurt, il dinamico titolare) ne ha avuto ben donde, perché questo peculiare agri-resort è immerso in una natura magnifica e il panorama che si apre sulle creste dolomitiche è il più affascinante di tutto l’altopiano (senza nulla togliere al mitico cocuzzolo “il Corno del Renon”.
AGRI-RESORT-LUXURY GEYRERHOF
Varcata la soglia del Geyrerhof, ad accogliere gli ospiti c’è Lena (compagna del titolare Kurt), sorridente e a completa disposizione degli ospiti. Lena gestisce non solo la reception, lavora nell’orto, prepara marmellate e fa la cameriera nel ristorante.
Kurt non è da meno: cucina, cuoce il pane nel grande maso accanto, produce vino biologico (nell’hotel c’è una sala degustazione), produce speck, alleva cervi, galline e maiali. Nell’accogliente ristorante dell’hotel si fa esclusivo uso di prodotti freschi e genuini.
CAMERE
E SUITE CON VISTA SULLE DOLOMITI
Le stanze da letto sono confortevoli e arredate con gusto alpino, mentre le eleganti suite lasciano a bocca aperta grazie al panorama da mozzare il fiato che si ammira dalle grandi vetrate e dal terrazzo.
Una curiosità: sul lato interno della porta delle camere c’è appeso uno zaino che può essere noleggiato nelle escursioni.
FUCINA
DI ATTIVITA’
Sul retro del blocco centrale del Geyrerhof ci sono la piscina, una vasca idromassaggio, una sauna ospitata all’interno di una botte e un moderno, ma non impattante locale per il relax, con vista sul Latemar. E poi i prati circostanti che invitano al dolce far niente.
Per gli sportivi c’è la possibilità di noleggio bici e mountain bike, di utilizzare gli attrezzi della palestra. Un’altra curiosità per gli ospiti è il “lama trekking”.
CONCLUSIONI
Il Naturidylle Geyrerhof è in grado di realizzare i desideri degli ospiti di ogni età, inoltre, gli amici a quattro zampe sono benvenuti e coccolati. Il corpo si rilassa e la mente si libera di ogni pensiero. In inverno poi, questa location si trasforma in un luogo incantato. Turismo esperienziale e consapevole al Geyrerhof sono di casa.
Lena e Kurt i titolari del Geyrerhof
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