“Il più fiorente e splendido mercato di carne
umana che si conosca” diceva il play boy Gunther Sachs. In estate è così, ma in inverno e in primavera, quando
perde la sua aria snob, riacquista lo charme di tranquillo villaggio di pescatori.
Si
dice, che almeno una volta nella vita tutti dovrebbero vedere Saint
Tropez (si raggiunge in poco più di due ore da Ventimiglia), luogo
magico rannicchiato in grembo a uno dei golfi più incantevoli della Costa Azzurra. Proprio per la bellezza
del luogo irrorato dalla luce intensa di Provenza, ammaliò i pittori dell’epoca
da Pablo Picasso a Paul Signac. Quest’ultimo, giunse
a Saint
Tropez a bordo della sua barca “Olympia”,
nel 1982 e qui rimase fino al 1913, dipingendo ogni angolo del villaggio. Ma la
fama del “più grande piccolo villaggio
del mondo” iniziò sulla spiaggia di Pampelonne
dove prese il via la carriera e la leggenda di Brigitte
Bardot. “Et Dieu…créa la femme” fu il film
di Roger Vadim che la lanciò.
Questo
dunque è il momento giusto per godere della vera essenza di Saint
Tropez, passeggiando tra le pittoresche botteghe nei vicoli di “La Ponche”, un quartiere francobollo,
variopinto e fuori dal tempo, vigilato dal policromo campanile, un po’ ligure
un po’ provenzale della chiesa di Notre-Dame
de l’Annonciade. E poi, annusando i profumi del mercato (martedì e sabato)
in place des Lices, dove sotto i platani i
“tropeziani” giocano a petanque; o curiosando sotto i portici di place aux Herbes che ospitano il mercato
del pesce.
Luoghi che d’estate sono in continuo fermento, mentre in questo
periodo l’atmosfera s’inebria di romantico silenzio. Emblema di Saint
Tropez è il pittoresco porto dominato dalla torre del Portalet, brulicante di piccole barche
da pesca che fanno da contrasto alla selva di
yacht da capogiro. Sui moli prospettano le facciate dai colori pastello
delle case d’altri tempi e un susseguirsi di negozi di lusso, gallerie d’arte,
caffè e ristoranti con i dehors che, grazie al tiepido sole, si riempiono
(senza ostentazione) anche fuori stagione. Un’icona per una sosta gustosa
(anche solo per una Tropèzienne)
è il cafè-patisserie Senequier che
si distingue con il rosso fuoco del dehor e degli arredi.
A Saint
Tropez, che nel 1474 fu repubblica marinara, c’è anche una grande
tradizione artistica: oltre alla chiesa barocca di Notre-Dame de l’Annonciade, merita salire sulla collina e visitare le fortificazioni esagonali della
cinquecentesca Cittadella (ospita il
museo della Marina). Dagli spalti si ha
una visione di grande respiro che spazia dai tetti rossi di Saint
Tropez fino a Sainte-Maxime
e ai massicci dei Maures e dell’Esterel; così piaceva
a Guy de Maupassant.
B.B
il mito
Era l’estate del 1957 quando ai bagni del
Club 55 della spiaggia della Pampelonne, esplose la trasgressiva libertà di
vivere incarnata da Brigitte Bardot. L’anno prima, il prototipo di bomba sexy,
fu protagonista del film di Roger Vadim .. “Et
Dieu…créa la femme (Piace a troppi, nella versione italiana) girato
sul promontorio di Saint
Tropez. E così ebbe inizio il mito di Brigitte
Bardot, una vera icona degli anni 60 che ha lasciato un segno
indelebile nella storia del cinema francese. Al di là della sua presenza sui
set, Brigitte si era innamorata di
questa fetta di terra del sud della Francia quando ci veniva con la madre per
le vacanze. La sua casa, La Mandrague, si
trova in un luogo isolato nella baia di Canebiers.
Durante una recente intervista B.B ha detto di aver rivisto il film … e ha
commentato: “niente male la ragazza”.Curiosità: fu Brigitte Bardot a inventare la famosa “tarte tropezienne” (torta alla crema),
consigliando il pasticciere Alexandre Micka di intitolarla proprio a Saint-Tropez.
Assolutamente da segnare in agenda
28 aprile: Harley
Davidson Euro Festival
26-29 maggio: regata di vele latine
27-29 maggio: Vespa World Day
Nei dintorni
Un borgo d’autore
Seguendo
la D559 che punta
al massiccio del Maures, si sale a Grimaud,
un seducente borgo medioevale circondato da un mare di ulivi e sormontato dalle
grandiose rovine del castello ( XI secolo), che guardano il golfo di Saint
Tropez. Oltre ai vicoli e alle piazzette assai intrise di atmosfera provenzale,
la parte più interessante da visitare di Grimaud
è la “rue des Templiers”, impreziosita da belle arcate in basalto e poi la
chiesa romanica di Saint-Michel,
dove spesso aleggiano canti gregoriani.
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