venerdì 11 marzo 2016

Inimitabile Saint Tropez



Il più fiorente e splendido mercato di carne umana che si conosca” diceva il play boy Gunther Sachs. In estate  è così, ma in inverno e in primavera, quando perde la sua aria snob, riacquista lo charme di tranquillo villaggio di pescatori.




Si dice, che almeno una volta nella vita tutti dovrebbero vedere Saint Tropez (si raggiunge in poco più di due ore da Ventimiglia), luogo magico rannicchiato in grembo a uno dei golfi più incantevoli della Costa Azzurra. Proprio per la bellezza del luogo irrorato dalla luce intensa di Provenza, ammaliò i pittori dell’epoca da Pablo Picasso a Paul Signac. Quest’ultimo, giunse a  Saint Tropez  a bordo della sua barca “Olympia”, nel 1982 e qui rimase fino al 1913, dipingendo ogni angolo del villaggio. Ma la fama del “più grande piccolo villaggio del mondo” iniziò sulla spiaggia di Pampelonne dove prese il via la carriera e la leggenda di Brigitte Bardot. Et Dieu…créa la femme fu il film di Roger Vadim che la lanciò. 

Questo dunque è il momento giusto per godere della vera essenza di Saint Tropez, passeggiando tra le pittoresche botteghe nei vicoli di “La Ponche”, un quartiere francobollo, variopinto e fuori dal tempo, vigilato dal policromo campanile, un po’ ligure un po’ provenzale della chiesa di Notre-Dame de l’Annonciade. E poi, annusando i profumi del mercato (martedì e sabato) in place des Lices, dove sotto i platani  i “tropeziani” giocano a petanque; o curiosando sotto i portici di place aux Herbes che ospitano il mercato del pesce. 

Luoghi che d’estate sono in continuo fermento, mentre in questo periodo l’atmosfera s’inebria di romantico silenzio. Emblema di Saint Tropez è il pittoresco porto dominato dalla torre del Portalet, brulicante di piccole barche da pesca che fanno da contrasto alla selva di  yacht da capogiro. Sui moli prospettano le facciate dai colori pastello delle case d’altri tempi e un susseguirsi di negozi di lusso, gallerie d’arte, caffè e ristoranti con i dehors che, grazie al tiepido sole, si riempiono (senza ostentazione) anche fuori stagione. Un’icona per una sosta gustosa (anche solo per una Tropèzienne) è il cafè-patisserie Senequier che si distingue con il rosso fuoco del dehor e degli arredi.
 A Saint Tropez, che nel 1474 fu repubblica marinara, c’è anche una grande tradizione artistica: oltre alla chiesa barocca di Notre-Dame de l’Annonciade, merita salire sulla collina e visitare  le fortificazioni esagonali della cinquecentesca Cittadella (ospita il museo della Marina).  Dagli spalti si ha una visione di grande respiro che spazia dai tetti rossi di  Saint Tropez  fino a  Sainte-Maxime e ai massicci dei Maures e dell’Esterel; così piaceva a Guy de Maupassant.


B.B il mito
Era l’estate del 1957 quando ai bagni del Club 55 della spiaggia della Pampelonne, esplose la trasgressiva libertà di vivere incarnata da Brigitte Bardot. L’anno prima, il prototipo di bomba sexy, fu protagonista del film di Roger Vadim .. “Et Dieu…créa la femme (Piace a troppi, nella versione italiana) girato sul promontorio di Saint Tropez. E così ebbe inizio il mito di Brigitte Bardot, una vera icona degli anni 60 che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema francese. Al di là della sua presenza sui set, Brigitte si era innamorata di questa fetta di terra del sud della Francia quando ci veniva con la madre per le vacanze. La sua casa, La Mandrague, si trova in un luogo isolato nella baia di Canebiers. Durante una recente intervista B.B ha detto di aver rivisto il film … e ha commentato: “niente male la ragazza”.Curiosità: fu Brigitte Bardot a inventare la famosa “tarte tropezienne” (torta alla crema), consigliando il pasticciere Alexandre Micka di intitolarla proprio a Saint-Tropez. 



Assolutamente da segnare in agenda

28 aprile:                          Harley Davidson Euro Festival

26-29 maggio:            regata di vele latine
27-29 maggio:             Vespa World Day









Nei dintorni

Un borgo d’autore
Seguendo la D559 che punta al massiccio del Maures, si  sale a Grimaud, un seducente borgo medioevale circondato da un mare di ulivi e sormontato dalle grandiose rovine del castello ( XI secolo), che guardano il golfo di Saint Tropez. Oltre ai vicoli e alle piazzette assai intrise di atmosfera provenzale, la parte più interessante da visitare di Grimaud è la “rue des Templiers”, impreziosita da belle arcate in basalto e poi la chiesa romanica di Saint-Michel, dove spesso aleggiano canti gregoriani.


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